Nemmeno una luce a San Siro per Milan-Juve. Solo fischi. E fischi meritatissimi specialmente per il Milan che non coglie l’occasione di una Juve decimata dagli infortuni e “regala” ai 75 mila uno spettacolo molto deludente. Invece di provare a forzare il blocco difensivo juventino (Kalulu tra i migliori oltre a Savona vincitore dell’unico duello con Leao), prova a tessere una tela inconsistente che non favorisce nessuno sbocco offensivo.
Zero tiri in porta, zero emozioni e nemmeno i cambi avvenuti nella ripresa (Pulisic forse il meno peggio) riescono a modificare l’inerzia della sfida. Fa impressione il paragone con il 4 a 4 tra Inter e Juve di qualche settimana prima. La Juve ha i suoi buoni motivi per considerare questo ennesimo pareggio come un risultato da festeggiare: senza Vlahovic, senza altri 4 titolarissimi, Motta s’inventa 4 centrocampisti per bloccare ogni trama rossonera e impedirgli di organizzare un attacco decente.
Sul piano tattico è stato un piccolo capolavoro quello del tecnico bianconero. Al contrario di Fonseca che a furia di sentirsi dire che deve migliorare nella fase difensiva, è rimasto a guardia del fortino senza che vi fossero nemici all’orizzonte. Perché le uniche difficoltà - Maignan chiude una serata senza parate però- sono arrivate da qualche incursione di Cambiaso e più tardi da un paio di dribbling riusciti di Yldiz su Emerson (ammonito) che è poi l’eterno anello debole della difesa rossonera.
Altro riscontro malinconico: Morata, per giocare qualche pallone utile, si traveste da centrocampista. Infine una occhiata alla classifica: con questo pareggio il Milan può vedere compromesso anche la rincorsa al quarto posto nonostante la partita in meno da recuperare.
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