Questa volta è il Milan che tradisce Leao. Lui, Rafa, impiega tutto il suo talento al servizio del gruppo per ribaltare un risultato subito in salita a causa delle distrazioni collettive difensive (con l’eccezione di Maignan naturalmente). Leao segna, una, due volte, poi partecipa anche ad allestire l’azione del 3 a 2 firmato da Abraham ma alle sue spalle c’è una voragine. E in quella voragine riesce a infilare una saetta Zappa, autore di una doppietta, per fissare il 3 a 3 che è un premio meritato per il Cagliari e una sconfitta pesantissima per il Milan.
Si può immaginare il processo a Fonseca ma se questa squadra difende benissimo, qualche giorno prima a Madrid, al cospetto del Real e invece balla la rumba e il cha- cha-cha davanti agli attacchi del Cagliari, vuol dire semplicemente che c’è un deficit di motivazioni, di attenzione e anche di capacità. Perché il 3 a 3, dalla parte di Theo, svagatissimo, matura mentre i rossoneri difendono in 5. Nemmeno in dieci sarebbero riusciti a salvare il successo.
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