"Il mio calvario non è finito". Stefano Tacconi torna in sala operatoria

Venerdì 13 giugno l'ex portiere della Juventusi sarà sottoposto a un nuovo intervento chirurgico: l'annuncio del figlio e le motivazioni per il nuovo ricovero

"Il mio calvario non è finito". Stefano Tacconi torna in sala operatoria
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Anche se il peggio sembrava definitivamente alle spalle, con una riabilitazione eccezionale che aveva messo alle spalle l'aneurisma che lo colpì poco più di due anni fa, nell'aprile 2022, Stefano Tacconi tra poco sarà nuovamente in sala operatoria per affrontare un intervento chirurgico.

L'annuncio del figlio Andrea

La notizia è stata data da Andrea Tacconi, il figlio dell'ex portiere della Juventus, con una storia su Instagram nella mattinata di oggi, mercoledì 12 giugno. "Ciao a tutti, domani papà dovrà affrontare una nuova operazione delicata. Il suo spirito non cambia, rimane sempre un leone. Avanti tutta", ha scritto, aggiungendo l'emoji di due mani che pregano e un quadrifoglio portafortuna. Subito dopo una foto del padre Stefano che disteso a letto rassicura tutti con il pollice verso l'alto.

Perché è necessario un intervento

La data non si conosceva e si è appresa soltanto in queste ore grazie al figlio ma che il 67enne nato a Perugia dovesse sottoporsi a una nuova operazione l'aveva comunicato lui stesso tra le pagine del settimanale "DiPiù". "Ora anche se sto meglio e sono tornato a camminare, il mio calvario non è ancora finito. Le ultime visite che ho fatto hanno evidenziato dei coaguli di sangue, dei 'trombi', nelle gambe e nella vena aorta. Devono 'aprirmi' e darmi una sistemata. Mi hanno promesso che poi sarò come nuovo", aveva dichiarato. Contemeporaneamente, forte nel fisico e nello spirito, Tacconi aveva specificato di sentirsi molto bene, "un leone. I medici hanno detto che il mio recupero ha del miracoloso. Parlo in maniera scorrevole, senza 'incartarmi', e non ho strascichi".

L'aneurisma e i progressi

Quando fu ricovetato nell'aprile del 2022 le sue condizioni erano considerate "molto serie" dai medici dell'ospedale di Alessandria: passata la paura, lo accolse un centro di riabilitazione a San Giovanni Rotondo dove rimase per due mesi e mezzo prima di riabbracciare la moglie e i tre figli al suo rientro a casa. Una volta che le sue condizioni complessive di salute sono tornate ottimali, fu ospite a Verissimo da Silvia Toffanin per raccontare il calvario e la paura per quanto accaduto. "Stavo male quel giorno ma non avevo capito quanto fosse grave. Pensavo di essere immortale e invece… Arrivati alla fiera sono caduto non appena sceso dall'auto, è stato mio figlio a salvarmi la vita".

Lacrime, liberatorie, per quello che si era lasciato alle spalle ma anche l'ammissione di quanto fosse difficile ricominciare tutto da zero visto che da anni non andava in palestra per allenarsi: la forza, nemmeno a dirlo, gliel'ha data la sua splendida famiglia pronta a sostenerlo anche in questa ennesima battaglia.

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