La prima edizione del Trofeo Silvio Berlusconi non poteva essere un’amichevole come tante altre e quello che si è visto al rinnovato U-Power Stadium è stato un incontro vero tra due squadre determinate a rendere omaggio alla memoria del presidentissimo per aggiudicarsi per la prima volta il trofeo. Il ritmo non era certo quello del campionato ma gli spettatori dell’ex Brianteo certo non si sono annoiati, riuscendo a verificare di persona lo stato della rivoluzione portata in questa estate nell’undici di Pioli ed i nuovi inserimenti nella squadra di Palladino. Il risultato, stasera, era forse la cosa meno importante ma è stata una bella serata, la prima per celebrare il presidente più vincente della storia del calcio. Le squadre non si sono certo risparmiate, affrontandosi senza troppi tatticismi: la precisione ancora non c’è ma il tempo per migliorare certo non manca.
Una partita davvero speciale
Al calcio d’inizio del campionato mancano ancora una decina di giorni ma le formazioni messe in campo da Palladino e Pioli non sono molto diverse da quelle che potrebbero debuttare di qui a pochi giorni. A fare notizia il fatto che il Milan non abbia nemmeno convocato per la partita all’U-Power Stadium Charles De Ketelaere, il cui passaggio in prestito all’Atalanta sembra davvero imminente. Mancherebbe il sì del giocatore ma i dettagli sembrano quasi tutti definiti, incluso il diritto di riscatto fissato a 23 milioni con cospicua percentuale sulla futura rivendita a favore dei rossoneri. Stefano Pioli mostra la squadra già vista durante la sfortunata tournée americana, con il trio d’attacco Pulisic-Leao-Giroud e tutti i nuovi arrivi disponibili in panchina, da Chukwueze a Musah ad Okafor. Palladino, invece, con l’incrocio di Coppa Italia con la Reggiana di Alessandro Nesta di domenica, decide di cambiare qualcosa, lasciando alcuni dei titolari in panchina.
Che non sia una partita come tutte le altre lo si capisce dal lungo pre-partita, con l’esibizione del Volo, le parole di Pier Silvio Berlusconi prima della sfida seguite dai discorsi del presidente del Milan Scaroni e dell'ad del Monza Galliani. Il presidente di Mediaset conferma come la serata sia molto sentita per la famiglia: “Mio padre è stato un uomo di sport, amava il Milan e il Monza e ci ha abituato ai miracoli. Stasera c'è tanta emozione nel cuore. L'affetto della gente è molto bello, davvero. Mio padre ha dato davvero molto a questo sport, ma anche all'Italia”. Il compagno di avventure dai tempi del Milan trattiene a stento la commozione: “È stato la mia guida e il mio maestro per 44 anni, la storia del Milan e del Monza, portato per la prima volta in Serie A. Merita un grande applauso”. Il dirimpettaio rossonero conferma la stretta relazione tra le due squadre che hanno segnato la vita del presidente più vincente di sempre: “Ho raccolto la sua eredità. E' stato il presidente di una squadra leggendaria, storica. Tutti noi cerchiamo di fare del nostro meglio per non deluderlo. Senza Adriano, poi, tutto ciò non sarebbe successo”.
Il Milan spinge, il Monza c’è
Curiosità nel vedere i nuovi inserimenti nel modulo di Palladino per il pubblico da record nello stadio brianzolo, recentemente rinnovato, particolarmente l’ex interista Gagliardini. Occhio, poi, su Carlos Alberto, seguito da parecchie squadre importanti in questo agosto molto caldo del calciomercato. Il Milan ci mette qualche minuto per iniziare a carburare, spingendo forte sulle ali, dove Pulisic e Rafael Leao provano a mettere a punto gli automatismi. Pericoli pochi per Di Gregorio con il Monza che prova a creare qualche grattacapo alla retroguardia degli ospiti, che durante le partite in America ha mostrato parecchie indecisioni. Pulisic prova a creare qualcosa attorno al 10’ e Giroud prova a sfruttare il suo cross con una rovesciata ambiziosa: ottima l’intenzione, rivedibile la mira. Il Milan conferma il gran lavoro fatto sui calci piazzati ma il primo a sporcare i guantoni del guardiameta brianzolo è il solito Rafa Leao: tiro non fortissimo ma molto angolato che costringe il portiere di casa ad un intervento non banale.
Il lusitano continua ad impegnare Ciurria sulla fascia sinistra, fornendo palloni interessanti ad un Giroud con le polveri ancora bagnate. Interessante come Reijnders svari molto tra le linee, diventando difficile da leggere: meno bene l’affiatamento sulla destra, dove Pulisic non riesce ad andare oltre a qualche facile passaggio. Ritmo comunque piacevole per quella che, nel bene o nel male, dovrebbe essere un’amichevole. La circolare non è arrivata a Dani Mota, che fa faville sulla sinistra, lascia sul posto Thiaw e fornisce un buon pallone a Maric. Girata al volo insidiosa la sua ma poco precisa; Maignan ha pochi problemi a respingere. Il portierone rossonero si ripete pochi secondi dopo togliendo un tiro insidioso di Colpani dalla porta. Prima pausa al 18’ quando Daniele Bettella, rientrato alla base dopo il prestito, si fa male e lascia il campo in lacrime: al suo posto debutto con la maglia biancorossa per l’ex idolo della curva dell’Inter Danilo D’Ambrosio. Il canovaccio della gara è definito: Milan che prova a manovrare, Monza che aspetta basso per colpire in ripartenza. Col passare dei minuti Ruben Loftus-Cheek prova a prendere il controllo della manovra, scambiando spesso e volentieri con l’ex compagno di squadra al Chelsea Pulisic. Lo statunitense ogni tanto fa vedere movenze interessanti ma, almeno al momento, manca la concretezza.
Pulisic chiama, Colpani risponde
Dopo il cooling break la velocità e la tecnica dell’ex Chelsea costa caro alla difesa del Monza, con D’Ambrosio che la combina grossa, stendendo il laterale americano in una delle sue rare penetrazioni in area. Marcenaro non ha dubbi ed indica il dischetto del rigore. Dagli 11 metri si presenta proprio lo statunitense: tiro decisamente dimenticabile il suo, a mezza altezza non troppo forte, Di Gregorio si supera ma gli rimette il pallone sui piedi. Freddo il nazionale Usa che ribadisce in rete senza problemi. Il Milan ora vola sulle ali dell’entusiasmo e prova a mettere la partita in ghiaccio: tiro velenoso da fuori area di Loftus-Cheek che costringe il portiere brianzolo ad una parata non semplice.
I rossoneri ora girano a mille ed approfittano di un momento di crisi dei padroni di casa. Proprio quanto il Milan sembra sul punto di fare un sol boccone del Monza, ecco l’orgoglio dei biancorossi, che trovano il pari. Bella azione di Carlos Augusto a centro area, passaggio illuminante per la corsa di Colpani, cui la difesa del Milan concede troppo spazio. Il prodotto dell’academy dell’Atalanta non si fa ripetere due volte l’invito e mette un diagonale sul quale Maignan non può niente: 1-1 Monza, per l’entusiasmo del pubblico.
Il Milan ci mette qualche minuto a riprendere a macinare il suo solito gioco, con Reijnders che cerca di mettere ordine e lavorare al meglio con Loftus-Cheek, sfruttando le sgroppate di Kalulu sulla destra. Giroud manca di precisione su un invitante cross ma il Milan è frustrato dalla solita, granitica prestazione di Carlos Augusto, davvero in gran forma nonostante le tante voci di mercato. Dopo 40 minuti giocati ad un ritmo certo non usuale nel calcio d’agosto, le due squadre si prendono qualche minuto di respiro, provando ad approfittare delle disattenzioni avversarie. Gagliardini apre a sinistra per Carlos Augusto, che scarica subito su Colpani: appena riceve il pallone Dani Mota prova un ambizioso tiro dalla distanza, che Maignan controlla facilmente.
La risposta del Milan è affidata ad un tiro certo più complicato di Theo Hernandez: botta secca, tagliente ma troppo angolata che sfila alla sinistra di Di Gregorio. C’è spazio anche per la prima ammonizione in rossonero dell’olandese Reijnders, comunque convincente in questa serata. L’ultimo squillo prima dell’intervallo è sull’ennesima ripartenza degli ospiti: palla interessante per Leao che controlla e batte a rete. Di Gregorio sventa senza troppi problemi.
Partita vera, un po’ nervosa
Alla ripresa del gioco, Rafael Leao prova a farsi perdonare l’errore di poco prima ma pecca ancora in precisione e potenza, sprecando una buona occasione già al 46’. Il Milan prova ad aggredire ma il Monza risponde colpo su colpo, grazie ad un positivo Colpani ed al propositivo Carlos Augusto. Stasera non ci sono limiti ai cambi quindi è probabile che i due tecnici si stiano preparando per una serie di sostituzioni, visto che alcune risposte le hanno già ricevute. Reijnders alimenta la corsa di Leao che prova ad inventarsi uomo assist: sventa ancora Carlos Augusto. Su un lancio impreciso di Caldirola, Di Gregorio è costretto ad uscire a valanga su Loftus-Cheek; scontro fortuito tra i due giocatori in piena area, che si risolve senza conseguenze. Il portiere brianzolo è costretto ad un ennesimo intervento complicato su un’azione confusa dei rossoneri con Leao che trasforma uno spiovente di Kalulu in un’invitante pallone per Giroud in area piccola. Il portoghese finisce di nuovo a terra dopo un contatto con Caldirola ma Leao forse ha cercato il contatto: Marcenaro se ne accorge e rimprovera l’avanti rossonero.
Palladino decide che può bastare così e cambia la coppia degli avanti: fuori quindi Maric e Dani Mota, spazio a Caprari e Petagna, che l’anno scorso hanno fatto molto bene al Brianteo. Theo Hernandez prova a battere in velocità la difesa del Monza, alimentato ottimamente da Leao ma Di Gregorio intuisce ed impedisce che il francese possa battere a rete. Scintille tra Leao e Gagliardini dopo un intervento molto deciso dell’ex interista: evidentemente le ruggini accumulate nei vari derby sono ancora ben vive. Momento molto nervoso, con Theo Hernandez che finisce sul taccuino di Marcenaro, che prova a riprendere in pugno la partita. Pioli capisce che forse può bastare così ed inizia a far scaldare i tre nuovi acquisti rossoneri.
Buono il giro palla del Monza, che prova a far scoprire un Milan molto attento e per diversi minuti sono proprio i biancorossi ad avere in mano il pallino della partita. Al 66’ interessante azione di Caprari che si libera di qualche giocatore al limite dell’area e scaglia un tiro non male: Maignan risponde con un intervento non semplice. Carboni si fa male e costringe Palladino a far entrare Paolo Marì mentre Pioli aspetta ancora prima di mettere in campo i nuovi acquisti. Il Milan subisce per lunghi tratti il palleggio dei padroni di casa; forse le tossine accumulate nella tournée americana iniziano a farsi sentire.
Debuttano Chukwueze ed Okafor
Il Milan sembra un po’ soffrire il ritmo dei padroni di casa ma risponde con la tecnica, con Loftus-Cheek e Reijnders a sbalordire il pubblico con un paio di giocate davvero deliziose. Pericoli per Di Gregorio, però, davvero pochi, con il Monza che, invece, sembra avere più benzina nel serbatoio e costringe spesso i rossoneri a chiudersi in difesa. Dopo il cooling break i rossoneri cercano di riportarsi in avanti ma non vanno oltre ad un paio di azioni interessanti. A 12 minuti dalla fine ecco il momento dei cambi di Pioli: escono Theo Hernandez, Pulisic, Giroud e Leao, spazio per il Bartesaghi, Chukwueze, Okafor e Colombo. Palladino invece fa riposare l’ottimo Colpani facendo debuttare Valentin Carboni. Pioli cambia quindi sia la punta centrale che le ali, stavolta a piedi invertiti, con il giovane della Primavera a cercare di confermare le buone cose fatte vedere in America. Nuovi cambi per Palladino che richiama Gagliardini, beccato dai tifosi rossoneri e Ciurria per dare spazio a Machin e Birindelli.
Giroud ed Hernandez un po’ affaticati in panchina ma il ritmo stasera certo non è stato quello solito delle amichevoli. Il Monza continua a spingere fino alla fine, per arrivare almeno ai calci di rigore, probabilmente un finale non troppo indigesto per i padroni di casa. Negli ultimi minuti, però, gioca solo il Monza, mostrando geometrie e ritmo davvero interessanti, costringendo Chukwueze ad un raro intervento in difesa sul solito inserimento di Carlos Augusto sulla sinistra. È l’ultima azione del difensore brasiliano, che lascia il posto al secondo dei fratelli Carboni prima dei quattro minuti di recupero. Il forcing finale del Milan non basta: si finisce sull’1-1, spazio ora ai calci di rigore.
Milan implacabile dal dischetto
Dagli undici metri si presentano subito due dei nuovi acquisti del Milan, dimostrandosi subito molto freddi: sia Reijnders che Okafor non lasciano alcuna speranza all’ottimo Di Gregorio. A rendergli il favore ci pensano i due avanti del Monza Petagna e Caprari. Il terzo rigorista del Milan è Fikayo Tomori che rallenta un attimo la corsa ed inganna il portiere monzese, spiazzato. Machin, invece, sceglie la soluzione di potenza: molto forte ed angolato il tiro del centrocampista, Maignan intuisce e quasi ci arriva ma non riesce ad impedire il gol del 3-3. Loftus-Cheek sceglie invece la rincorsa breve ma l’inglese non si fa distrarre: tiro secco, centrale, sul quale Di Gregorio non riesce ad intervenire. Franco Carboni arriva sul dischetto e va di potenza, infilando il pallone al sette, dove Maignan non riesce proprio ad arrivare. Il quinto rigorista del Milan è Colombo, che ripete la sfida con il portiere del Monza quando vestiva la maglia del Lecce. Quinto rigore, quinto gol, veramente perfetta l’esecuzione dell’attaccante rossonero.
Pessina accenna qualche passetto nella rincorsa ma anche lui riesce a spiazzare Maignan, infilando il quinto rigore per i padroni di casa. A questo punto si va ad oltranza e Malick Thiaw sceglie la soluzione più difficile: rincorsa breve e movimento che lascia impietrito Di Gregorio. Pallone a fil di palo per il 6-5 Milan. Spazio ora a Birindelli che invece non riesce ad inquadrare lo specchio della porta: Maignan intuisce e costringe il difensore ad alzare troppo la mira. Il pallone si stampa sulla traversa, consegnando ai rossoneri la prima edizione del Trofeo Silvio Berlusconi.
La sequenza dei rigori
- Reijnders GOL – Petagna GOL
- Okafor GOL – Caprari GOL
- Tomori GOL – Machin GOL
- Loftus-Cheek GOL – F. Carboni GOL
- Colombo GOL – Pessina GOL
- Thiaw GOL – Birindelli TRAVERSA
Il tabellino
MONZA (3-4-1-2): Di Gregorio; Bettella (18’ D’Ambrosio), A. Carboni (67’ Marì), Caldirola; Ciurria (84’ Birindelli), Pessina, Gagliardini (84’ Machin), Carlos Augusto (90’ E. Carboni); Colpani (78’ V. Carboni); Mota (55’ Caprari), Maric (55’ Petagna). A disposizione: Lamanna, Gori, Pedro Pereira, Bondo, V. Carboni, Machin, D'Ambrosio, Kyriakopoulos, Cittadini, Birindelli, Marì, Petagna, Caprari, S. Vignato, E. Carboni. Allenatore: Raffaele Palladino
MILAN (4-3-3): Maignan; Kalulu, Thiaw, Tomori, Hernandez (78’ Bartesaghi); Loftus-Cheek, Krunic, Reijnders; Pulisic (78’ Chukwueze), Giroud (78’ Colombo), Leao (79’ Okafor). A disposizione: Sportiello, Mirante, Adli, Okafor, Romero, Chukwueze, Kjaer, Florenzi, Colombo, Pobega, Musah, Simic, Zeroli, Bartesaghi. Allenatore: Stefano Pioli
Marcatori: 28’ Pulisic (Mi), 31’ Compani (Mo)
Ammoniti: 44’ Reijnders (Mi), 58’ Leao (Mi), 58’ Gagliardini (Mo). 60’ Hernandez (Mi)
Espulsi: nessuno
Arbitro: Marcenaro (Genova)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.