Il Napoli delle meraviglie sogna in grande. Dove può arrivare?

Con lo scudetto quasi in bacheca, a Napoli si inizia a credere in un sogno ancora più grande: alzare al cielo di Istanbul la coppa dalle grandi orecchie. L'undici di Spalletti può arrivare davvero fino in fondo?

Il Napoli delle meraviglie sogna in grande. Dove può arrivare?

Con l’undici di Spalletti sempre più lanciato, l’entusiasmo sotto al Vesuvio sta montando giorno dopo giorno. Dopo l’ennesima prova maiuscola del Napoli contro l’Atalanta, tempo di guardare ad un altro obiettivo storico: l’approdo ai quarti di finale della Champions League per la prima volta nella storia della compagine partenopea. La fame di vittorie è talmente alta da quelle parti che, nonostante la proverbiale scaramanzia, sempre più tifosi azzurri non hanno più paura di sognare davvero in grande. Se il terzo scudetto, a parte un improbabile crollo verticale di quella che sembra una squadra troppo bella per essere vera, sembra quasi scontato, c’è chi inizia a sussurrare che forse sia possibile un sogno ancora più grande: alzare al cielo dove l’Europa bacia l’Asia la coppa dalle grandi orecchie. Se solo qualche mese fa, la cosa avrebbe fatto forse ridere, oggi, viste le clamorose prestazioni dei partenopei, nessuno ha voglia di scherzare. La domanda, quindi, è allo stesso tempo scontata e non peregrina: il Napoli schiacciasassi se la può davvero vedere con le superpotenze del calcio europeo?

Simeone Osimhen Napoli Roma

La mina vagante della Champions

Tecnicamente il Napoli deve ancora staccare il biglietto per i quarti di finale ma, specialmente dopo aver visto come i ragazzi di Spalletti hanno demolito il volenteroso Eintracht Francoforte nel temibile fortino del Waldstadion, mettere in dubbio il passaggio del turno sembra quasi ridicolo. Certo, l’undici dell’austriaco Glassner l’anno scorso riuscì a ribaltare il Barcellona al Camp Nou nel cammino verso il trionfo in Europa League, ma la differenza in termini di tecnica e gioco è sembrata davvero abissale. In realtà, però, le grandi del Vecchio Continente hanno da tempo iniziato a studiare con una certa preoccupazione il gioco del Napoli, capace finora di triturare senza pietà ogni squadra abbia avuto davanti. Il confronto con il Milan, ad esempio, è emblematico: se l’undici di Pioli sembra forse il vaso di coccio dei quarti, i partenopei sembrano essere la squadra che nessuno, dal Bayern Monaco al Chelsea, vorrebbe davvero trovarsi di fronte.

È normale che ai quarti si inizi davvero a fare sul serio, ma questo Napoli, anche quando deve fare a meno di qualche componente importante, non sembra avere difetti evidenti. Con un Kvaraskhelia posseduto dall’anima del Pibe de Oro e un Victor Osimhen che scalcia e sbuffa quando Spalletti lo toglie dal campo prima di aver timbrato il cartellino del gol, sarebbe difficile immaginarsi il contrario. Pur con un monte ingaggi nemmeno paragonabile a quello delle vere superpotenze, nell’arco di 180 minuti, il Napoli può mettere in crisi anche squadre ben più blasonate. Che dire poi della retroguardia guidata da Kim Min-jae, vera rivelazione difensiva di questa stagione o il centrocampo che combina tecnica e solidità con l’estro di Politano o Zielinski. Magari guadagneranno un quinto di altri giocatori famosi ma un gruppo del genere sembra davvero capace di tutto. Basterà contro le grandi d’Europa? A Napoli non vedono l’ora di scoprirlo.

Victor Osimhen, André-Frank Zambo Anguissa e Piotr Zieliński

Una rosa in salute

L’unica cosa che, forse, potrebbe complicare il cammino trionfale degli azzurri sono gli infortuni, il che spiega come molti a Napoli abbiano subito iniziato a fare gli scongiuri quando Kim è stato costretto ad uscire dal campo con l’Atalanta. A complicare ulteriormente le cose, l’infortunio nel riscaldamento che ha costretto il titolarissimo Meret a saltare l’incrocio con la Dea. Fortunatamente, però, le notizie in arrivo dall’ultimo allenamento sembrano indurre all’ottimismo. Sia il coreano che il portiere dell’Italia hanno svolto la prima parte del lavoro in gruppo, per poi continuare con il lavoro individuale. Non è detto se Spalletti li rischierà contro l’Eintracht ma l’entità dei rispettivi infortuni sembra meno grave del previsto. Secondo i colleghi partenopei, Kim avrebbe sentito riacutizzarsi un problema al polpaccio destro con il quale aveva dovuto convivere durante il mondiale in Qatar. L’altro escluso della gara con i bergamaschi, il messicano Hirving Lozano, è tornato in gruppo, allenandosi con il resto della squadra. Possibile, quindi, che scenda in campo fin dal primo minuto al Maradona mercoledì.

Lozano

Con una rosa in salute che corre come non mai, aggredendo i rivali per 90 minuti, nessuno in Europa può non guardare con preoccupazione la corsa di questo Napoli. Sulla carta, la differenza in termini di valore nei confronti del Real Madrid di Carlo Ancelotti appare proibitiva ma le partite non si vincono coi bilanci milionari, altrimenti PSG e Manchester City avrebbero mille coppe in bacheca. Il bello del calcio è che tutto è possibile, anche che un Eintracht corsaro trovi il bandolo della matassa e riporti sulla terra l’Icaro partenopeo.

Personalmente non ci scommetterei un centesimo ma si sono viste cose ben più strane nel mondo del calcio. Possibile, quindi, che il Napoli non si fermi e che finisca per sorprendere qualche altra grande. Visto come gioca e come non dà per scontato niente e nessuno, anche le superpotenze dovranno sudare sette camicie per metter sotto l’undici di Spalletti.

Primo passo, comunque, la gara di Mercoledì sera al Maradona. Le prime risposte in serata, a partire dalle 18, quando nella sala stampa dell’ex San Paolo parleranno prima Glasner poi il tecnico toscano.

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