Il Milan di Stefano Pioli ha chiuso un mese di gennaio altamente negativo fatto di una sola vittoria, due pareggi e quattro sonore sconfitte. L'1-0 in Coppa Italia contro il Torino aveva fatto suonare un campanello d'allarme, la brutta e netta sconfitta nel derby contro l'Inter nella finale di Supercoppa Italiana aveva messo in evidenza le difficoltà psicofisiche della squadra e di Pioli, ma le due sconfitte contro Lazio (4-0) e Sassuolo (2-5 in casa) hanno certificato ormai una crisi profonda e il responsabile di questa caduta in picchiata libera è sicuramente il suo timoniere Stefano Pioli, uomo in meno di giornata.
Al tecnico rossonero va dato atto come in questi anni abbia dato un'anima alla squadra, culminata con la vittoria dello scudetto nella passata stagione. In quest'annata, però, sembra evidente come qualcosa sia cambiato, visto che la squadra non è più quella ammirata fino a maggio del 2022 e in tutto questo pesano alcune scelte sbagliate di formazione, di modulo e di atteggiamento da parte di Stefano Pioli.
Involuzione di gioco e risultati
Il Milan ha sempre entusiasmato per la voglia e l'atteggiamento espressi nell'arco dei 90 minuti ma quest'anno non si vede né la furia agonistica, né un pressing asfissiante e nemmeno troppe idee con i rossoneri che troppo spesso si sono dovuti affidare ai singoli, ovvero i vari Theo Hernandez, Olivier Giroud, Sandro Tonali, Ismail Bennacer e Rafael Leao.
Pioli ha ammesso la delusione e ha voluto ridimensionare gli obiettivi rossoneri: "Siamo delusi, ma con la delusione non si va lontano. Le ultime prestazioni ci vedono in difficoltà e questo mi spinge a capire che certe situazioni vanno migliorare e che c'è molto da fare. Probabilmente non riusciremo a vincere lo scudetto, ma il nostro scudetto sarà quello di raggiungere la zona Champions".
Il tecnico rossonero ha poi spiegato: "Dalla gara con la Roma non siamo riusciti a rimettere in campo le nostre prestazioni a livello tattico e mentale. Gli ultimi giorni di allenamento sono stati i migliori dell'ultimo periodo, ma ora quando prendiamo uno schiaffo facciamo fatica a reagire".
Per Pioli l'unico modo per uscire dalla crisi è lavorare duramente e si pensa anche al ritiro per ricompattarsi: "Questi momenti si superano con compattezza e lavorando. Capisco che non ci sia la leggerezza, ma abbiamo ancora le possibilità di dimostrare che possiamo fare un bel campionato e centrare la zona Champions. Ritiro? Prenderemo insieme al club le decisioni migliori per superare questo momento. La prossima gara sarà il derby e lavoreremo al meglio per reagire e uscire da questa situazione negativa".
Le critiche al modulo
Il modulo di Pioli è il 4-2-3-1 ma ultimamente la squadra ha fatto fatica. Il tecnico, dunque, potrebbe anche pensare di cambiare già modulo a partitere dal derby del 5 febbraio: "Sto pensando a tanti aspetti. Tutto quello che funzionava negli ultimi due anni che ci hanno consentito di fare un bel calcio concreto, nell'ultimo mese non sta più funzionando. Qualcosa bisognerà modificare e prenderò le decisioni per aiutare la squadra a essere più compatta e ad avere più equilibrio in entrambe le fasi di gioco".
Pioli, però, non vuole sentire parlare di una squadra appagata e con la pancia piena: "Sarebbe facile dire che ho trovato giocatori con la pancia piena, ma non è così. Pensate che non sappia usare il bastone o portarli in ritiro? Non è così, perché fino a venti giorni va avevamo l'atteggiamento e l'energia giusti. Settimana per settimana bisogna intervenire, ma io ho parlato sempre con grande chiarezza ai singoli e al collettivo. Qualcosa di diverso però va fatto a livello tattico o di gestione".
Contro il Sassuolo, il tecnico ex Inter, Lazio, Fiorentina e Bologna ha deciso di fare riposare Rafael Leao, Brahim Diaz, Bennacer e Kjaer per far spazio a Rebic, De Ketelaere, Krunic e Gabbia: il risultato non è stato dei migliori con De Ketelaere che ora inizia ad essere anche un problema per Pioli e per il Milan visto l'investimento da oltre 35 milioni di euro.
Ora toccherà all'allenatore trovare le giuste contromosse per far rendere anche giocatori che stanno giocando ampiamente sotto le loro possibilità. Il rischio di restare fuori dalla Champions League, vista la bagarre in classifica, è reale e non centrarla sarebbe un delitto per i campioni d'Italia in carica.
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