Il pagellone: il grande spavento gela la Serie A. Chi sarà l’anti-Napoli?

La tragedia sfiorata al Franchi stravolge il weekend della Serie A, segnato dalle vittorie di Napoli, Milan e dagli stop di Juve e Lazio. Chi sarà la vera rivale dell'undici di Conte. Trovate tutto nel nostro pagellone

Il pagellone: il grande spavento gela la Serie A. Chi sarà l’anti-Napoli?

Parlare di calcio dopo la tragedia sfiorata domenica sera sembra assurdo ma il rutilante mondo del pallone non ammette pause. Show must go on, come dicono oltremanica; specialmente con un calendario affollato ed interessi miliardari in gioco, chi si ferma è perduto. L’appassionante lotta di vertice ha visto il Napoli superare l’ostacolo Toro in maniera netta mentre il Milan torna solido e convincente con l’Empoli. Meno spiegabili, invece, la prova della Juventus, che si fa riprendere al Via del Mare in pieno recupero e l’inaudito patatrac della Lazio al Tardini. Trovate tutto nel nostro solito pagellone del lunedì, anche se ridotto per cause di forza maggiore. Buon divertimento.

Milan schizofrenico e vincente (7)

Dopo l’orribile prova con la Juve e la ripresa da incubo a Bratislava, la tifoseria rossonera avrebbe avuto bisogno di una prova perfetta per smetterla di mugugnare. La banda Fonseca, udite udite, ha evitato di raccogliere il pallone in fondo al sacco e non ha praticamente mai sofferto in difesa contro un Empoli che finora aveva fatto sudare freddo parecchie grandi. Il fatto che la partita non sia semplice lo si capisce vedendo il lusitano a bordo campo nervosissimo, pronto a ringhiare alla minima distrazione. Non è detto che funzioni sempre ma, almeno stavolta, la difesa colabrodo del Milan ha concesso quasi niente ai toscani, portando a casa un meritato clean sheet senza nemmeno aver bisogno dei miracoli di un Maignan praticamente inoperoso. Alla vigilia non era scontato.

Milan Empoli Reijnders gol

Più che l’ordinato Thiaw o il ruvido Gabbia, fa notizia che Emerson Royal inizi a far vedere quelle puntate sulla destra che i tifosi aspettavano in gloria e che Theo Hernandez stia iniziando a recuperare dal punto di vista fisico. Fofana recupera palloni su palloni, Musah è grintoso ma impreciso mentre, dopo lunghissima attesa, Leão ci mette voglia e grinta, costruendo l’azione che fa tornare al gol Morata dopo due mesi. Il palcoscenico, però, se lo prende Reijnders con una prova al limite della perfezione che avrà ingolosito parecchie grandi d’Europa. La domanda delle mille pistole è un’altra: visto che ogni tanto mette partite del genere, perché questo Milan schizofrenico non gioca sempre così? Fonseca farà bene a capirlo in fretta: in gioco c’è il suo futuro.

McTominay si prende il Napoli (6,5)

Sulla carta la vittoria riportata dal Napoli in quel di Torino meriterebbe l’allegriana definizione di “corto muso” ma chi ha visto la gara dell’Olimpico Grande Torino sa che le cose sono andate in maniera ben diversa. Senza i miracoli del solito Milinkovic-Savic, i partenopei avrebbero triturato i granata, raccogliendo la gran quantità di belle giocate seminate nei 90 minuti. Se Meret fa zero parate è merito del duo Rrahmani-Buongiorno e della mediana ordinata e precisa Lobotka-Anguissa, che ha frustrato le velleità offensive dei granata. Come capita spesso alle squadre di Conte, quando girano lo fanno per merito di un gruppo solidissimo e rodato, capace di coprire prestazioni non straripanti come quella di un Politano non certo in giornata di grazia.

Torino Napoli McTominay Lazaro

Non è il Napoli straripante visto qualche settimana fa, non scende in campo con la voglia di sbranare tutto e tutti. Sembra aver acquisito la calma olimpica delle grandi squadre, quelle che vivono della consapevolezza che per evitare problemi seri basti sbagliare niente in difesa ed affidarsi ad uno dei propri solisti. Kvara fa un bel primo tempo per poi perdersi mentre Lukaku s’intristisce dopo che il suo taconazo è preda del portiere. Il Napoli, però, ha trovato un padrone e si chiama Scott McTominay: lo scozzese ti spunta ovunque e riesce a fare la differenza in ogni fase. Il fatto che operi ad una velocità diversa rispetto a tutti è evidente non solo nella fulminea girata che vale i tre punti. Finito il rodaggio, questo è il suo Napoli. Le avversarie sono avvertite.

Lazio, tonfo inspiegabile (5,5)

Possibile che bastino un paio di prestazioni storte a rovinare la trasferta tutto sommato positiva della Lazio al Tardini? A quanto pare sì, specialmente quando il Parma fa tre gol con tre tiri senza che Provedel possa metterci i guantoni. Buona parte della colpa finisce sulle spalle di due delle stelle di questo mirabile filotto biancoceleste, Rovella e Romagnoli, che hanno sulla coscienza le prime due reti dei ducali ma il resto della Lazio gioca una partita più che decente. I tifosi laziali si lamenteranno a lungo della chiamata del Var sul primo gol di Rovella, non senza ragioni, ma sicuramente fa specie che i tre punti vadano agli emiliani. La prova della difesa ducale è stata maiuscola, come il cinismo degli avanti ma, ai punti, la Lazio avrebbe meritato almeno un pari.

Parma Lazio Zaccagni

Il fatto che questo tonfo sia arrivato dopo lo scandalo di Europa League, con il rigore incredibilmente negato dall’arbitro sicuramente non è il massimo ma non tutto è da buttare. Baroni può consolarsi con le buone prove di Lazzari e Gila, la generosità di Castellanos, un Isaksen in recupero, il solito, geometrico Pedro ma soprattutto con la gara da applausi di Zaccagni, forse il migliore in campo. Forse l’unica scommessa sbagliata del tecnico è affidarsi al disastroso Dele-Bashiru ma è un errore veniale. Un gruppo solido e consapevole come questo dovrebbe scaricare le polemiche sui rivali ed invece si è fatto uccellare da un Parma cinico e quadrato come pochi. Un tonfo che fa male, specialmente pensando al doppio incrocio col Napoli.

Juventus, ma cosa combini? (5)

Il calendario aveva offerto alla Juve un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Nonostante i passi avanti, il Lecce è ancora un cantiere e una vittoria avrebbe consentito di rifarsi sotto alle inseguitrici del Napoli. Doverlo fare dopo l’infinità di infortuni che hanno affollato l’infermeria della Continassa non sarebbe stato semplice ma le grandi squadre si vedono proprio in momenti del genere. La squadra vista al Via del Mare ha sfiorato l’impresa nonostante una sterilità sotto porta imbarazzante per poi rovinare tutto nel finale, quando rischia addirittura l’imbarcata. In difesa si salvano solo Kalulu, spesso provvidenziale e un trasfigurato Cambiaso, che corre per tre ed ha il merito di provarci sempre, trovando un gol su una rara illuminazione di Koopmeiners.

Lecce Juventus Locatelli Guilbert

Le buone notizie per i bianconeri non finiscono qui: Locatelli fa la solita prova gagliarda mentre Conceição è un irritante perpetuo fino a quando non finisce la benzina. Il brutto è che, però, il resto non convince: Thuram è dinamico ma poco dirompente mentre la mezz’ora di Fagioli è un netto passo indietro rispetto alle ultime prove. Yildiz e Weah ci mettono volontà, corsa, scatti ma pochissima precisione sotto porta: nel calcio, come dicevano su X alcuni furenti tifosi, se non tiri in porta non vinci e la Juve lo fa troppo poco e troppo male. Alla fine rimane l’amaro in bocca per non aver chiuso i conti prima e la sensazione che errori del genere peseranno come macigni a fine stagione. Tempo per recuperare non manca ma la preoccupazione è più che giustificata.

Fiorentina-Inter, spavento e dubbi (s.v.)

Fa una certa impressione che il big match della 14a giornata di Serie A sia durato solo 22 minuti e sia stato interrotto da quello che nessuno vorrebbe mai veder succedere in campo. Il malore improvviso che ha abbattuto a terra Edoardo Bove ha fatto rabbrividire l’intero Franchi e fatto onestamente temere il peggio. Alla fine, il rapido intervento dei medici e il trasporto d’urgenza all’ospedale di Careggi ha evitato conseguenze tragiche, lasciando però le solite domande scomode. Possibile che un atleta di 22 anni possa collassare così al suolo all’improvviso, senza che nei giorni precedenti si fosse notato alcunché negli esami medici che ogni professionista fa di continuo? In attesa che arrivino risposte esaurienti a riguardo, proviamo a pensare al calcio.

Fiorentina Inter ambulanza Cataldi

Fino al grande spavento che ha convinto gli organizzatori prima a rinviare a data da destinarsi lo scontro tra le rivali per lo scudetto, Fiorentina ed Inter si erano affrontate a viso aperto. Buona la partenza dei padroni di casa, con un paio di mezze occasioni per Kean e Colpani, per poi lasciare spazio alla risposta di Thuram e al ritorno al gol di Lautaro, imbeccato da Dumfries ma dopo che la sfera era uscita dal campo.

Ora rimane il problema di trovare una collocazione nel super-affollato calendario e la presenza di un altro asterisco (dopo Bologna-Milan) sulla cortissima classifica della Serie A. Il comunicato medico che esclude danni acuti per Bove è la buona notizia: speriamo che si riesca ad evitare che i recuperi rovinino l’entusiasmante battaglia per il primato nazionale.

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