"Perché non perdono il falconiere...". Lotito spiega tutto alla Zanzara

Il presidente della Lazio ha spiegato a "La Zanzara" il licenziamento del falconiere Bernabé: "Non doveva fare queste cose anche perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10 anni"

"Perché non perdono il falconiere...". Lotito spiega tutto alla Zanzara
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Claudio Lotito non ci sta. Ancora nel pieno della bufera dopo il licenziamento per la foto peniena pubblicata su X da parte di Juan Bernabé, il presidente della Lazio è intervenuto, ai microfoni de La Zanzara, il programma radiofonico condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio24. Uno sfogo vero e proprio, quello del patron biancoceleste, determinato a chiarire la posizione del club.

Nel mirino di Lotito finisce subito Juan Bernabé: "Questo ha fatto un danno! La Lazio è una società quotata in borsa e io sono un socio di maggioranza ma ci sono una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono". E sottolinea: "C’è un provvedimento preso dal collegio del codice etico che obbliga ad intervenire immediatamente. Il falconiere non doveva fare queste cose anche perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10 anni. Se fai il falconiere e porti l'aquila - continua Lotito - non vai a dire in giro che devi eiaculare 2 volte al giorno altrimenti non fai il rappresentante della Lazio ma del casino!".

Poi attacca anche il medico Gabriele Antonini che ha impiantato la protesi a Bernabé: "È responsabile, secondo me gli ha fatto pure l’operazione gratis per farsi pubblicità. Io risarcire lui? Semmai il contrario. Meglio un pisello che un saluto romano? Questo lo dite voi, a casa mia non funziona così". E continua: "Mi dicono che sono arrivate una marea di richieste di fare quella stessa operazione, questa è la Lazio mica stiamo a parlà de Cicciolina! Sono 20 anni che cerco di sdoganare una serie di situazioni di carattere politico, calcio didascalico e moralizzatore".

In ogni modo il presidente della Lazio non ha alcuna intenzione di recedere dalla sua posizione: "Il perdono? Non c’entra nulla! Ci sono delle regole e devono valere per tutti a partire dal sottoscritto. Nella vita se fai il falconiere ti devi dedicare all'aquila e non fare l’attore in giro. Si troverà un altro posto dove stare, ognuno risponde delle proprie azioni. Non sono io che posso decidere".

Sulla questione anche la Curva Nord, la frangia più calda del tifo laziale, ha preso una posizione netta:"La curva ha fatto un comunicato pesantissimo, quei tifosi sono anche genitori! Se non ha capacità di intendere e volere allora deve essere internato. Non è un caso fortuito, è voluto e aggravato dalle interviste!". Perché di fatto Bernabé non lavora per la Lazio: "Non è un dipendente - continua Lotito - ma un fornitore, in qualche occasione passata sono stato indulgente ma non avevo avuto intimazioni da parte degli organismi preposti. In questo caso mi hanno comunicato in modo inequivocabile quello che avrei dovuto fare nei suoi confronti e così ho fatto".

Poi Lotito si mette a leggere il contratto del falconiere in diretta: "Art. 6: Dichiara di conoscere il contenuto del codice etico adottato dalla Lazio…si impegna pertanto ad osservare i principi etico-comportamentali e non tenere condotte che possono comportare il coinvolgimento da parte di fatti penalmente rilevanti…" - e continua -"il rispetto delle previsioni contenute nel codice etico e nel modello 231 è un elemento essenziale dell’organizzazione generale della Lazio e rappresenta un presupposto della volontà di quest’ultima di sottoscrivere il presente contratto".

E prosegue: "L’inosservanza, anche parziale da parte di un suo dirigente, collaboratore o tesserato…costituisce grave inadempimento degli obblighi contrattuali e legittima la SS Lazio Spa a risolvere il contratto

in essere con effetto immediato". Poi conclude:"L’aquila? Ci sono mille falconieri diversi non è un problema, con Lotito il risultato è garantito". Insomma per il presidente Lotito la vicenda è chiusa.

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