Pioli risponde a Sacchi: "Non farebbe giocare Leao? Io felice di averlo"

Attesa di Milan-Juventus, il tecnico dei rossoneri alla Bearzot: "Se prima a Tonali volevo bene 10, ora gliene voglio 100"

Pioli risponde a Sacchi: "Non farebbe giocare Leao? Io felice di averlo"
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Milano - Sembra di riascoltare Enzo Bearzot nel giugno del 1980 mentre preparava l`Europeo senza Paolo Rossi e Giordano dopo l`uragano del primo calcio-scommesse. Il tono di Stefano Pioli, allenatore del Milan oggi e ieri di Sandro Tonali, è identico a molti anni di distanza. Accorato e paterno. «Le nostre informazioni arrivano dalla lettura dei giornali: siamo rimasti sorpresi e "choccati". Non mi sento di giudicare Sandro Tonali e mi aspetto che riesca a superare questo momento. Perciò se prima gli volevo bene 10, adesso gliene voglio 100!», la dichiarazione che vale di sicuro più di un abbraccio virtuale.

È il modo per mettersi alle spalle le vicende di questa sosta scandite dal nuovo caso scommesse e concentrarsi invece sul campionato che riparte con una sfida dal sapore antico e unico, mai banale perché si tratta di Milan-Juve appunto. «È la grande partita, noi siamo più avanti della Juve ma resto dell`idea che allo scudetto partecipano in 4, compreso Allegri che ha un vantaggio nel poter preparare una partita a settimana», la dichiarazione che riporta tutto il Milan sull`attualità e sul dibattito invero poco attraente del favorito di turno.

Da stasera comincia per il Milan una settimana di scalate ardite (Juve, Psg e Napoli) che vuol dire non potersi permettere una sola distrazione e nemmeno un calcolo sbagliato sullo schieramento iniziale. Perciò il recupero degli infortunati Kalulu e Krunic può cominciare dalla panchina, mentre quello di Loftus Cheek è rimandato a Parigi e infine il debutto inevitabile di Antonio Mirante (Maignan squalificato, Sportiello ko), quarantenne, accompagnato da un paio di aggettivi («ha la mia massima fiducia, è portiere affidabile») che non cancellano le ansie collettive nascoste dalla battuta del tecnico («la prossima volta speriamo che li convochino in nazionale!»). Di sicuro per scollinare questi tre tapponi, Pioli ha bisogno che Leao e Giroud ritrovino la strada del gol. In particolare serve al giovane portoghese centrato da un giudizio severo di Arrigo Sacchi («con me non avrebbe giocato, devono correre in 11») riferito alle sue pigrizie.

«Credo che Leao sia particolarmente

contento di avere me come allenatore e lo penso ancora di più io», è la replica del tecnico, perfetta, per non mancare di rispetto al maestro di Fusignano da un lato e far capire a Rafa della libertà di cui gode a Milanello.

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