Salernitana, miracolo rimandato: illusione Tchaouna, ma l’Udinese la pareggia

Al Bluenergy Stadium di Udine si chiude in pareggio una sfida che chiamava miracolo: l’apre a sorpresa Tchaouna e la pareggia in rovesciata Kamara, mentre i granata non sfruttano la superiorità numerica e sprecano un’altra grande occasione per la salvezza

Hassane Kamara trova il primo gol in Serie A con la rovesciata che vale il pareggio (via Udinese Calcio)
Hassane Kamara trova il primo gol in Serie A con la rovesciata che vale il pareggio (via Udinese Calcio)

Se la ventisettesima giornata di Serie A al Bluenergy Stadium di Udine fosse un’introduzione probabilmente sarebbe una scritta luminosa con la dicitura “AAA Cercasi Miracolo”. Quando poi però si entra nel vivo di quest’Udinese – Salernitana, in cui entrambe le compagini in campo hanno i tre punti come necessità salvifica, si scopre la fame di vittoria e tutto diventa meno chiaro, più aperto, certamente piuttosto assurdo. Come assurdi sono i due gol, uno per parte, che aprono (ma soprattutto chiudono) in parità il primo parziale di gioco: il primo, dopo dieci minuti, è del giovane classe 2003 Loum Tchaouna, con una perla di sinistro da fuori area imparabile; il secondo, allo scadere dei tre di recupero dopo il 45’, è quello del (meritato) pareggio bianconero firmato Hassane Kamara in rovesciata per il primo gol in Serie A dell’ivoriano. Alla ripresa è ancora l’Udinese a controllare il gioco, ma il nervosismo della formazione di Cioffi raggiunge il suo apice col rosso per doppia ammonizione ad Ebosele, al 64’. Non serve a granché perché la Salernitana non riesce a sfruttare la superiorità e, al triplice fischio di Manganiello, finisce così: 1-1, proprio come all’andata, ma stavolta con un peso specifico ancor maggiore per la pressione della classifica. "AAA Cercasi (ancora) il miracolo".

Cercasi miracolo

Al Bluenergy Stadium di Udine, le paure scendono in campo al fianco delle due squadre chiamate al miracolo: da un lato, i padroni di casa dell'Udinese a guida Cioffi, quindicesimo posto in classifica e 23 punti – peggior rendimento nell’era dei tre punti dopo 26 gare stagionali – e una serie di mancate vittorie incredibili contro le “ultime della classe”; dall’altro, la Salernitana del presidente Iervolino, fanalino di coda a 13 punti, -7 dalla salvezza e una sola opzione d’ora in avanti – la vittoria. Pressioni e prospettive: tre punti, oggi, potrebbero essere decisivi per entrambe.

Le formazioni titolari

Gabriele Cioffi sa che non c’è da star allegri. Così, di fronte ad Okoye, schiera Ferreira, Giannetti e Nehuén Pérez. Panchina per Zemura e Samardžić, e allora dentro Walace alla 150esima in Serie A, affiancato da Lovrić e Payero, e Ebosele e Kamara in fascia; confermati Thauvin e Lucca a trainare l’attacco bianconero.

Fabio Liverani cerca compostezza e riscatto. Per farlo sceglie Ochoa riferimento tra i pali e la difesa quattro si compone con Zanoli, Manōlas, Pellegrino e Bradarić; Coulibaly, Maggiore e Bašić sono chiamati a sostenere il centrocampo, mentre l’inamovibile Candreva è posizionato dietro al duo d’attacco composto da Weissman e Tchaouna.

Tchaouna al primo squillo, Kamara all’ultimo

Nonostante le (legittime) contestazioni della tifoseria granata per il percorso più che sbiadito proprio nerissimo delle prestazioni della squadra campana, ad Udine arrivano in circa settecento sognatori, a sperare nel miracolo e forse di più. È Candreva, con la fascia da capitano, a dar il via ad un match che, per com’è sentito dallo Stadium di Udine, pare una gara da tutto per tutto. La prima, vera iniziativa è però dei padroni di casa, dopo circa quattro giri d’orologio, con uno scambio tra Payero e Thauvin e il (primo) timido tentativo del francesce ex Marsiglia. La Salernitana si fa avanti, ma Walace con fascia da capitano si conferma un muro invalicabile e spesso infallibile. Quel che può far male, però, alla squadra di Cioffi sono gli spazi larghissimi lasciati agli avversari; così, su un disimpegno leggero, Weissman attacca la profondità ed il mancato rinvio delle retrovie bianconere lascia spazio a Tchaouna: l’ex Rennes e Digione classe 2003 spara un missile d’interno destro che supera non di molto la traversa di Okoye. È proprio lui, il giovanissimo attaccante ciadiano naturalizzato francese, a far sgolare i sognatori saliti direttamente da Salerno, dopo appena dieci minuti di gioco: il movimento di Zanoli porta via la marcatura al numero 33, che riceve da Maggiore e può alzare lo sguardo per la porta e sganciare il sinistro a giro sull’angolino, per il suo quarto centro in Italia. 0-1.

La confusione che segue il vantaggio ospite è quasi straordinaria: la Salernitana pare non crederci ed in un minuto l’Udinese si butta avanti: sfruttando un lancio lungo, Lucca appoggia pregevolmente di tacco a Thauvin e poi si butta dentro dove il compagno francese può pescarlo con cross morbido – è autogol di Zanoli su carambola impazzita che lascio interdetto Ochoa, ma il temporaneo pareggio è subito annullato per (evidente) fuorigioco di Lucca in avvio d’azione.

Mentre Ebosele ribadisce l’iscrizione nel registro dei molti diffidati lato Udinese, che costerà il prossimo turno contro la Lazio, al 18’ i ragazzi di Cioffi spingono coi meccanismi più rodati: lo scambio vincente è proprio quello sull’asse Thauvin – Ebosele, perché l’irlandese può accelerare sulla fascia e crossare quasi ad occhi chiusi che pare spegnersi in un nulla di fatto; Payero però recupera dal lato opposto, rientra sul destro e crossa basso per Lucca, che stavolta si gira a colpo sicuro (ma centrale) – Ochoa si fa muro e para l’impensabile sulla linea di porta.

Si rifà vivo l’Udinese davanti, con Lovrić, attimi prima della mezz’ora: l’ex Lugano, debuttante con la nazionale Slovenia nel 2020, si fa largo fra le maglie granata e trova spazio (stretto) per un tiro largo che gonfia l’esterno della rete di Ochoa. Qualche preoccupazione invece la suscita Coulibaly, che rimane a terra al 29’ dopo aver sbattuto ad altezza spalla contro la montagna Walace: un minutino di break che non modifica granché l’andamento del campo dal gol in avanti – è l’Udinese che mantiene il possesso palla e il pressing ad alta intensità, nonostante l’incisività non sembri impossessarsi dell’undici di Cioffi. L’esemplificazione massima è probabilmente l’ottima iniziativa di Kamara, attorno al 34’: l’ivoriano, da solo contro tre, riesce effettivamente a trovare una traccia dentro l’area avversaria ma è una traccia che non si conclude che in sospiri. Il giallo futile di Payero, che esagera nelle lamentele sul fischio di Manganiello, è invece posa plastica della scarsa tranquillità che domina la testa dei friuliani. Qualche secondo più tardi, è Nehuén Pérez ad intervenire (stavolta senza cartellini ad alzarsi) su Tchaouna, che rimane per un attimo fuori dal campo a farsi medicare.

L’occasione assolutamente più clamorosa – e pregevole – dell’Udinese arriva al minuto 39’, con un colpo di genio di Thauvin che fa la trottola per incantare le retrovie in granata e offre di tacco un pallone magico per l’inserimento di Lovrić – il pallone scivola a lato del secondo palo di Ochoa. Un altro colpo ghiottissimo potrebbe arrivare meno di 60 secondi dopo, quando Lucca si trova a tu per tu con l’estremo difensore messicano: palla incredibilmente a lato, ma Memo fra i pali richiama l’attenzione arbitrale, come a volersi intestare una super (dubbia) parata. Al termine del primo parziale di gioco, Lucca tenta la svettata sopra Manōlas, mentre Coulibaly resta di nuovo a terra per il dolore già accusato alla spalla destra, sotto i fischi – che paiono però di più ampio indirizzo – del Bluenergy Stadium. Quello che pare non aver senso è come l’Udinese riesca davvero, a tempo scaduto sui tre minuti di recupero concessi, con l’ennesimo assist di Thauvin e una rovesciata assolutamente incredibile di Kamara: l’ivoriano arrivato dal Watford trova il primo centro in Serie A nel migliore dei modi. 1-1, palla al centro.

All'improvviso, tutto in bilico

La ripresa riparte proprio da chi l’ha chiusa, perché il primo guizzo è di Kamara che, evidentemente caricato dal gol impressionante, cerca di sfondare da sinistra e sgancia un tiro che finisce fuori. Intanto, l’intensità non cala e Giannetti diventa il terzo ammonito – per un intervento duro su Bašić – di un tabellino di gialli al quale s’aggiunge, al 50’, anche il primo granata: Pellegrino atterra Lucca regalando una punizione pericolosa dalla lunetta. Sul pallone, Thauvin che prova a piazzare il sinistro basso che esce d’un soffio, ben controllato dall’attento Ochoa che lascia sfilare non senza brivido. Tanto passa dai piedi del francese, mentre a bordo campo Balzaretti inquadrato affianco al Tucu Pereyra, in panchina ma non disponibile, mostrano quanta importanza potenziale abbiano tre punti conquistati in casa oggi per l’Udinese. Dall’altro lato, il leader (fin qui nascosto) Candreva offre un primo spunto notevole a Tchaouna, che in progressione scaraventa una bomba verso Okoye – tiro che tocca solo esternamente la porta del portiere nato a Düsseldorf. Il giro della Salernitana, schiacciata per gran parte del primo tempo, inizia a salire: ottimo lo spunto che, al 59’, porta Tchaouna (poi segnalato in evidente fuorigioco) a liberarsi, affiancato da Candreva, per un due contro uno potenzialmente letale. Forse soltanto un’occasione isolata, perché l’Udinese continua a costringere la squadra di Liverani nella propria metà campo. Al 62’, un’altra perla impressionante di Thauvin pesca ancora Kamara in incursione da sinistra che però, di fronte ad Ochoa, non riesce ad abbassarla e centrare la porta – altissimo, da due passi.

Udinese Salernitana

Al 65’, uno scontro tra Ebosele e Bašić fa scattare Fabio Liverani dalla panchina: l’ex centrocampista di Fiorentina e Lazio si sbraccia dalla panchina, perché Ebosele entra duro sul suo numero 26, e il direttore di gara non può che assecondare questo picco di nervosismo – rosso per doppia ammonizione per Festy Ebosele ed Udinese in 10 uomini.

Cioffi prepara allora i cambi: fuori Payero per Ehizibue, rimandato il momento di Lazar Samardžić. A due passi dal 70’, Candreva inventa e Giannetti si fa superare dal pallone del capitano granata che trova Tchaouna: controllo lungo ed inaspettato per l’attaccante, che si sposta la palla sul destro e centra il palo sull’uscita di Okoye. Liverani deve riassestare il vantaggio numerico in campo: dentro Ikwuemesi, Pasaridīs e Gomis rispettivamente per Weissman, Manōlas e Coulibaly. Nel frattempo, anche Walace si fa ammonire e anche lui non sarà a disposizione di Cioffi per la gara di Roma; il coach sulla panchina friuliana risponde alle mosse del collega con l’ingresso immediato – ma che non sposta gli equilibri in campo – di Zemura al posto di Kamara. È il 76’ e Okoye manca un’uscita su Ikwuemesi, che commette fallo, mentre la palla passa ad Ehizibue che attutisce con un tocco di mano reclamato da tutte le maglie granata in area avversaria; il gioco, però, era già stato interrotto.

Aumenta l’intensità e, nonostante la superiorità numerica, è ancora la Salernitana ad essere bloccata dall’assalto bianconero: un’occasione (ennsima) su tutte il corner col quale Thauvin trova João Ferreira che si libera di tutti tranne che di Maggiore – intervento essenziale a togliere il tiro al difensore portoghese. Liverani corre ai ripari con l’ultimo doppio cambio: Łęgowski e Sambia per Maggiore e Zanoli, quando mancano tre minuti al novantesimo. Poi però Tchaouna tocca un altro pallone e di nuovo crea grattacapi ad un’Udinese troppo scoperto: l’anticipo di Candreva è perfetto per liberarsi e trovare poi il compagno di squadra nativo di N'Djamena, capitale del Ciad, che di testa cerca di beffare Okoye. Nei quattro di recupero comminati da Manganiello, la sostanziale parità, tra ribaltamenti e scarsa concretizzazione, non sembra risolversi in favore d’una delle due in particolare: ci provano fino all’ultimo secondo i padroni di casa, quando Zemura tiene in campo un pallone complesso e Thauvin sotto la curva chiede al popolo bianconero di crederci assieme ai giocatori in campo. Crederci sì, ma scoprirsi no: a tal punto che la ripartenza della Salernitana pare poter affondare una volta per tutte l’Udinese – Candreva, rimasto solo (ma distante) da Okoye, affretta il tiro e spara alto. Il triplice fischio del direttore di gara chiude i battenti sul Bluenergy Stadium: 1-1, proprio come all’andata, ma stavolta con un peso specifico ancor maggiore per la pressione della classifica. AAA Cercasi (ancora) il miracolo.

Il tabellino del match

UDINESE (3-5-1-1) – Okoye; Ferreira, Giannetti, Nehuén Pérez; Ebosele, Lovrić, Walace, Payero (67’ Ehizibue), Kamara (75’ Zemura); Thauvin; Lucca. Allenatore: Gabriele Cioffi

SALERNITANA (4-3-1-2) – Ochoa; Zanoli (86’ Sambia), Manōlas (73’ Pasaridīs), Pellegrino, Bradarić; Coulibaly (73’ Gomis), Maggiore (87’ Łęgowski), Bašić; Candreva; Tchaouna, Weissman (71’ Ikwuemesi). Allenatore: Fabio Liverani

Marcatori: 10’ Tchaouna (S), 45’+3’ Kamara (U)

Ammoniti: 16’ Ebosele (U), 36’ Payero (U), 47’ Giannetti (U), 50’ Pellegrino (S), 75’ Walace (U)

Espulso: 64’ Ebosele (U)

Arbitro: Gianluca Manganiello (Pinerolo)

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