Sarri preso di mira dai tifosi, che succede alla Lazio

Aria di contestazione a Formello dopo il ko contro l'Atalanta. Oltre alla società sul banco degli imputati è finito anche l'allenatore Maurizio Sarri

Sarri preso di mira dai tifosi, che succede alla Lazio
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La Lazio è in crisi. La sconfitta contro l'Atalanta ha lasciato il segno in casa biancoceleste. La prestazione ma soprattutto l'atteggiamento della squadra di Maurizio Sarri, apparsa fin troppo rinunciatari di fronte ai nerazzurri di Gasperini, non è andata giù ai tifosi che hanno fischiato i propri beniamini a Bergamo.

Nella notte poi sono apparsi striscioni contro Lotito e anche contro Sarri. "Lotito reietto, Sarri il tuo schiavetto. Enrico caccia tuo padre", recitavano quelli apparsi domenica notte sui muri del centro sportivo di Formello, ad accogliere la squadra di ritorno dalla disfatta di Bergamo. Tifosi contro il presidente e adesso anche contro il tecnico, per la sua diplomazia sul mancato mercato di gennaio. "Me ne sono disinteressato. Se la società pensa che siamo da Champions, io mi adeguo" ha spiegato il tecnico toscano. Ma è chiaro che adesso sono finiti tutti sul banco degli imputati, compreso l'allenatore.

I motivi della crisi

Come riporta Il Messaggero, il rapporto tra Sarri e la squadra si sta pian piano sfilacciando. Appena si è rialzato il livello contro squadre più quotate (Inter, Napoli e Atalanta), la Lazio è sparita e ha mostrato i suoi limiti di mentalità. I calciatori biancocelesti imputano al tecnico un integralismo tattico che non valorizza a pieno la rosa. Immobile e compagni non sembrano più interpretare con spensieratezza i concetti di calcio del Comandante al quale imputano anche modi un pò troppo burberi all’interno dello spogliatoio. Dal suo canto l'allenatore non riesce a rianimare un gruppo, che sembra avere una crisi di rigetto.

Sulla situazione dei calciatori pesano però anche le questioni contrattuali legate alle promesse del club finora mai mantenute: dal pagamento del premio Champions al discorso rinnovi, congelato per decisione del patron. E qui entrano in ballo le responsabilità della società. Lotito non ha fatto correttivi sul mercato di gennaio, ma ha speso tanto in estate. Il patron è furioso, non ha alcuna intenzione di esonerare Sarri e riconoscergli altri 10 milioni lordi sino alla scadenza (2025) del contratto. Per questo già mesi fa aveva declinato la candidatura di Igor Tudor (oltretutto unica vera alternativa tecnica, al momento), rimandando ogni decisione sul futuro, con le suggestioni degli ex Lionel Scaloni e Sergio Conceiçao a giugno.

I prossimi avversari

La squadra, dopo una giornata di riposo, tornerà ad allenarsi mercoledì a Formello per una doppia seduta nella quale Sarri inizierà a pensare alle mosse anti Cagliari, avversario che sabato pomeriggio testerà la voglia di riscatto biancoceleste in quella che potrebbe essere una sfida decisiva per il futuro. Per uscire dalla crisi si era pensato al ritiro, qualcuno lo invocava addirittura a Norcia. Invece nulla. Per ricompattarsi si sta piuttosto studiando un pranzo o una cena. È l'ultima speranza con vista su un calendario tutto in salita.

Sabato arriva il Cagliari, e poi la Champions col Bayern Monaco e tre scontri diretti di fila: Bologna, Torino e Fiorentina. Insomma il mese di febbraio sarà il mese del dentro o fuori. Senza sconti per nessuno.

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