Scandalo Supercoppa di Spagna in Arabia: Piqué indagato per corruzione, ma si valuta anche il riciclaggio

La posizione dell'ex calciatore del Barça è finita al centro dell'attenzione dei giudici a causa di una commissione da 4 milioni di euro all'anno riconosciuta alla sua società Kosmos

Scandalo Supercoppa di Spagna in Arabia: Piqué indagato per corruzione, ma si valuta anche il riciclaggio
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Un vero e proprio terremoto sta scuotendo le fondamenta della Federcalcio in Spagna a causa dell'individuazione di una serie di presunte irregolarità circa il trasferimento e l'organizzazione della Supercoppa in Arabia Saudita: a finire nel mirino degli inquirenti c'è anche Gerard Piqué, dato che a dirigere l'operazione, oltre che l'allora presidente Luis Rubiales, c'era proprio l'ex difensore del Barça tramite la sua società "Kosmos". Al momento si indaga sui reati di corruzione in affari e amministrazione sleale, ma sono tuttora in corso degli approfondimenti per verificare se sia rilevabile o meno anche quello di riciclaggio di denaro.

Ad attirare l'attenzione dei giudici, in particolar modo, c'è una commissione da ben 4 milioni di euro annuali riconosciuta alla Kosmos da parte dell'ex presidente federale Rubiales come condizione per concludere con successo il contratto che avrebbe portato a giocare il prestigioso trofeo in Arabia Saudita per ben 6 edizioni. Nel polverone, oltre ai due nomi sopra citati, sono finiti altri sei imputati di una certa rilevanza nel mondo del calcio spagnolo, tra i quali spicca l'attuale presidente della federcalcio Pedro Rocha, da sempre braccio destro di Rubiales. Gli imputati avranno ora a disposizione dai 3 ai 5 giorni per inoltrare ricorso.

Dunque il giudice vuole far chiarezza su quel contratto siglato nel 2019 sulla base del quale dovevano essere versati 40 milioni di euro nelle casse della Federcalcio spagnola e 4 milioni all'anno in quelle della Kosmos di Piqué. Il magistrato Delia Rodrigo ha voluto in particolar modo sottolineare due aspetti sorprendenti: il primo è che al momento della firma sul contratto Piqué era ancora un giocatore attivo del Barcellona, vale a dire una delle squadre che partecipavano alla competizione, il secondo è che detta commissione era stata stabilita come condizione essenziale da parte della Federcalcio spagnola (Rfef) per concludere l'accordo con l'Arabia Saudita per la Supercoppa.

“Insospettisce il fatto che questa commissione pagata dall'azienda pubblica saudita, che è quella che stipula l'accordo con la Rfef, sia inclusa nel contratto e che detta commissione è elevata al rango di condizione essenziale”, spiega a Espejo Público Agustín Amoros, avvocato specializzato in diritto sportivo. Ciò significa che il mancato pagamento di quella provvigione pregiudicherebbe l'esecuzione del contratto.“Questo è insolito”, prosegue l'esperto, “significa condizionare qualcosa di accessorio, come il compenso di chi è intervenuto per agevolare un contratto, sull'esecuzione stessa e lo sviluppo completo di quel contratto".

Non solo, a essere insolito, e a dover attirare l'attenzione dei giudici, è anche il modo in cui vengono ridistribuiti gli introiti tra i partecipanti alla Supercoppa, vale a dire più in base al blasone che al

risultato sportivo: “Si paga di più a Madrid e Barcellona, e molto meno agli altri club”. L'inchiesta va avanti, e già da un mese il giudice ha deciso di bloccare i conti di Kosmos per procedere con le indagini.

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