Dalla grafia di Luciano Spalletti emerge una complessità di segni grafici che descrivono una personalità non facile da delineare. Siamo, infatti, di fronte ad una individualità complessa, come intricata del resto appare la sua scrittura (vedi gesti intrecciati tra loro). Ciò lo rende particolare sia nel vivere le sue dinamiche interne, fatte di apertura al dialogo, sia nell’esprimere le emozioni
con parole misurate, come si coglie quando, durante le interviste, assume un modo inusuale di porsi all’intervistatore che lo rende unico.
Egli possiede molta fiducia in sé stesso che lo porta a idealizzare ogni cosa che fa, per cui ci mette tutta la sua volontà ed immaginazione, doti che possono portarlo a momenti di evidente apertura o di chiusura reattiva. L’emozione e l’ansia interiori non sempre gli permettono di soppesare con discernimento situazioni e persone (vedi grafia con allunghi inferiori e superiori
rigonfi). In particolare, la lettera “A” in stampatello e l’originalità della “E” maiuscola sono segni che l’avrebbero predisposto all’architettura o al mondo artistico dove immaginazione e originalità avrebbero potuto aprire le porte al successo. Tali doti egli le ha poi riversate nel mondo del calcio dove, pur con la sua nota parsimonia, è riuscito a sfondare per le ottime capacità di conduzione.
Atto al comando, sa gestirlo con padronanza e con senso etico, per cui sarà sempre molto attento a collaborare anche con chi non corrisponde appieno al suo stile e alla sua etica.
Infine, la grafia di Spalletti mette in luce una sensibilità e un’intuizione particolari che, unite a punte di pulsionalità, si mescolano nella personalità dell’allenatore toscano, arricchendo il suo stile umano e sportivo che purtroppo non sempre viene compreso in un mondo dove ciò che conta sembra essere solamente “fare gol”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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