Simone Inzaghi si gioca tanto, tantissimo in questo finale di stagione arroventato per l'Inter. L'unica cosa che potrebbe, ovviamente, salvare il tecnico piacentino è la conquista della Champions League a distanza di 13 anni dall'ultima volta (si parla del 2010 e del Triplete griffato José Mourinho). Il tecnico nerazzurro ha già messo in bacheca tre trofei, due supercoppe italiane e una coppa Italia, è ancora in lizza per poter rivincere la coppa nazionale e soprattutto è ai quarti di finale di Champions League. Inzaghi ha deluso le aspettative della società e dei tifosi in campionato dove si è fatto scippare lo scudetto dai cugini del Milan nella passata stagione, quando sembrava già vinto, mentre quest'anno si trova ad una distanza siderale, -21 punti dal Napoli capolista e battuto per 1-0 in campionato lo scorso 4 gennaio.
Inzaghi traballa
In questi mesi il tecnico dell'Inter ha cercato di difendersi, sempre in maniera garbata ed educata, dagli attacchi e dalle critiche e ha spesso evitato le polemiche proprio per restare concentrato sul lavoro di campo. La sua squadra, tolta qualche sporadica volta, ha sempre cercato di proporre un buon calcio ma il problema più grande, soprattutto in questa stagione, è stata la mancanza di continuità e di leadership da parte di tanti calciatori, che hanno deluso nel momento topico. Lo stesso Inzaghi ha dichiarato di far fatica a tenere alta la tensione quando ci sono più partite ravvicinate. Ciò che potrebbe salvare la sua panchina è la vittoria della Champions League, ovviamente. Molto difficile ma non impossibile per come si è andato sviluppando il tabellone.
I sostituti in lizza
Detto che Inzaghi è ancora saldo al timone e lo sarà fino a fine stagione (inoltre il suo contratto è valido fino al 30 giugno 2024) sta già impazzando il toto-nomi per il successore. Il primo in cima alla lista di Marotta e Ausilio è Roberto De Zerbi, che dopo aver fatto molto bene al Sassuolo e discretamente allo Shakhtar Donetsk (la guerra in Ucraina ha di fatto bloccato il suo lavoro) sta ora incantando alla guida del Brighton, con mezza Premier League che stravede per lui. Per liberarsi dal club inglese, però, ci sarebbe da pagare una clausola, cosa non semplicissima per le casse nerazzurre.
Un altro nome che piace ai dirigenti nerazzurri è Thiago Motta, ex giocatore dell'Inter che conosce bene l'ambiente e sta facendo ottime cose al Bologna. L'italo-brasiliano avrebbe la giusta filosofia e il profilo adeguato per prendere il posto di Inzaghi, ma al momento è tutto in fase embrionale.
Non solo lui, visto che anche Vincenzo Italiano della Fiorentina è un profilo che interessa, così come quello di Ivan Juric, ma sembrano più staccati nelle preferenze rispetto ai primi due. Infine, sullo sfondo restano vivi i "sogni" che portano al ritorno di Antonio Conte e di José Mourinho, anche se ad oggi sembrano due strade poco percorribili e difficilmente realizzabili.
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