BagicalupoBallarinMaroso. La voce di Alessandro Buongiorno che oggi a Superga leggerà la formazione del Grande Torino sarà il miglior regalo alla storia granata degli ultimi, sfortunati anni. Il suo gol a Marassi - innescato da un Ilic in miglioramento costante - e quello di Pietro Pellegri onorano la tragica ricorrenza granata. L`ex genoano di nuovo in rete allo scadere dopo l`ennesimo infortunio ha irriso la Sud e si è beccato un cartellino, piegando le ultime forze di una Sampdoria ormai rassegnata alla serie cadetta, mai alla sparizione. «Giù le mani dalla Sampdoria», recita lo striscione della Curva blucerchiata prima del match. La vittoria di Genova rilancia le timidissime ambizioni europee del club granata, aggrappato al calendario non complicatissimo e al contemporaneo inciampo della Fiorentina, in attesa del Bologna.
La fotografia della resa è nelle percentuali del possesso palla (nel primo tempo ha sfiorato l`80% per i granata) e nelle statistiche che testimoniano una gara a senso unico. Troppo poco la Samp ha fatto per impensierire Milinkovic-Savic (zero tiri in porta per i blucerchiati al triplice fischio), che doveva farsi perdonare l`errore con l`Atalanta e ci è riuscito. Dall`altra parte i granata possono reclamare un rigore su Singo, un incrocio dei pali sfiorato da Miranchiuk e una sfilza di parate di Ravaglia, miracoloso su Vlasic al 37.
Il 4 maggio del 1949 sulla collina che domina Torino si schiantava una delle squadre più forti di tutti i tempi. Oggi che a leggere i nomi degli Invincibili sia un ragazzo del Filadelfia, come non succedeva da 24 anni, è uno di quei piccoli regali che solo gli Dei del calcio sanno confezionare. Alessandro Buongiorno non è solo una delle colonne portanti di questo Toro che Juric ha lentamente trasformato dopo un`estate travagliatissima e qualche black out di troppo in campionato.
Il difensore del Torino qualche mese fa si è laureato in Economia aziendale con una tesi dal titolo Marketing emozionale nel calcio: l`esempio del Torino FC. «Andavo al Grande Torino da piccolo, da casa mia impiegavo 5-10 minuti. Facevo il raccattapalle, sognando di giocarci dentro un giorno. Fortunatamente ce l`ho fatta e sono felice».
Le sue parole («Siamo gli eredi della tragedia di Superga, ne sentiamo e viviamo ogni giorno questa responsabilità») riconciliano i tifosi del Torino con la storia del club, non del tutto con la società che il presidente Urbano Cairo ha strappato dal fallimento senza restituire, fino in fondo, il prestigio che il blasone granata meriterebbe. Oggi non sarà l`ennesima maledetta ricorrenza ma un bellissimo (Buon)giorno. Da quelle parti c`è da accontentarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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