Momenti memorabili, Real Madrid e Manchester City le buscano eccome, smascherate nella loro presunzione, sconfitte sul campo, un po’ come lady Kamala, contano i fatti, nel football e nelle elezioni politiche.
Nel primo caso si può rimediare nella partita successiva anche se le critiche si affollano severe, nel secondo c’è invece aria di malessere nei salotti antitrumpiani, perché non c’è un prossimo impegno per riscattarsi e allora li osservi tristanzuoli e depressi dinanzi ai risultati elettorali, così come i tifosi del Real Madrid e del Manchester City, increduli delle batoste impreviste, onde di calore, non è un incubo, il risveglio ribadisce quello che la sera e la notte avevano deciso, è tutto vero, acido, salato, ha vinto il Milan al Bernabeu e Carlo Ancelotti ha la faccia di un pugile suonato, ha vinto lo Sporting di Lisbona e Pep Guardiola sputa saliva come una scimmietta incazzata, anche la Kamala non ghigna più, sono soddisfazioni anche se prevedo giorni e mesi e anni di schiuma grigiastra degli anti-Trump schierati a deridere il tycoon sperando di essersi sbagliati, trattavasi di incubo, fake election. No, tutto verace, sacrosanto, nel football, nella politica. Dovete farvene una ragione.
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