Zeman in terapia intensiva: "Ischemia cerebrale, non riusciva più ad articolare le parole"

Per l'ex allenatore di Roma e Lazio, 77 anni, una sospetta ischemia cerebrale

Zeman in terapia intensiva: "Ischemia cerebrale, non riusciva più ad articolare le parole"
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Paura per Zdenek Zeman. L'ex allenatore di Foggia, Lazio e Roma è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in codice rosso per una sospetta ischemia cerebrale. Settantasette anni, nell'ultima settimana era stato colpito da una forte influenza che aveva preoccupato non poco i suoi familiari. Oggi il boemo non sarebbe più riuscito a parlare in modo normale, oltre ad avere difficoltà a muovere una gamba. Per queste ragioni è stato portato in ospedale. Un anno fa Zeman era stato sottoposto ad un'operazione al cuore (per l'impianto di quattro bypass) che gli aveva causato la decisione, sofferta, di abbandonare la guida del Pescara (Serie C). Lo scorso ottobre, invece, era stato colpito da un ictus.

Calcio spumeggiante

Nato a Praga il 12 maggio 1947, iniziò la sua carriera nel 1969, allenando quasi sempre in Italia e mettendosi in luce per un calcio molto offensivo e spettacolare. Noto come il Boemo, per via delle sue origini, diede spettacolo con il "Foggia dei miracoli", che dopo la promozione dalla B alla Serie A nel 1990-91, con il miglior attacco del campionato (con Francesco Baiano, Riccardo Signori e Roberto Rambaudi), successivamente disputò tre stagioni nella massima serie, lanciando molti ottimi giocatori e sfiorando l'accesso alla Coppa Uefa. Nel 1994-95 fu ingaggiato dalla Lazio, passando poi sulla sponda opposta del Tevere nel 1997-98.

Le accuse di doping al mondo del calcio

Destò molto scalpore, nel luglio 1998, la risposta che Zeman diede a un giornalista. "Vorrei che il calcio uscisse dalle farmacie e dagli uffici finanziari e rimanesse soltanto sport e divertimento.

Ma il calcio oggi è sempre più un'industria e sempre meno un gioco". Moltissime furono polemiche per il suo riferimento al doping, con la Juventus che reagì con una querela. La procura di Torino aprì un'inchiesta, in cui furono coinvolte la Juve, il Parma, la Roma e il Torino.

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