Calderoli fa il tifo per Adamo ed Eva Arcigay va all’attacco: «Si dimetta»

da Roma

Il giorno dopo Family Day e Coraggio laico, i due poli fanno un bilancio e si scambiano accuse reciproche. Il centrodestra incassa il record d’affluenza - un milione di partecipanti, si dice-, ma la radicale Emma Bonino, tra gli organizzatori della manifestazione di piazza Navona, la spiega così: «Non avevamo mica 26 mila parrocchie, il Vaticano e 2 milioni di euro a disposizione! Ci mancava che l’intera gerarchia ecclesiastica non riuscisse a portare tanta gente in piazza. Noi lo sapevamo dall’inizio. Quella della Chiesa è un’ingerenza spietata».
Al ministro per le Politiche comunitarie risponde il coordinatore di Fi Sandro Bondi, nel faccia a faccia tv «In mezz’ora» di Lucia Annunziata: «Anticlericalismo dell’800. L’ingerenza la vede solo lei...». Per l’azzurro, quella di piazza San Giovanni è stata una grande manifestazione in difesa della famiglia e non contro qualcuno. E i laici dovrebbero fare uno sforzo per capirne le ragioni. Hanno fatto bene i leader della sinistra, come il Ds Piero Fassino e il Dl Francesco Rutelli che hanno «dimostrato attenzione». Per Bondi, i Dico la maggioranza «li ha già accantonati, affossati», mentre la Cdl vuole norme a tutela dei diritti individuali dei conviventi.
Al Family day c’erano tanti cattolici ma anche tanti laici, sottolinea il leader di An Gianfranco Fini, invitando il premier a richiamare i ministri che insultano la Chiesa. E per i Dico usa lo stesso termine di Bondi: «Affossati».
Su questo, a malincuore, conviene anche la Bonino. Mentre per Fassino bisogna ascoltare e «far incontrare» quelle due piazze, senza contrapporle. «Da San Giovanni arriva una domanda di maggiore attenzione alla famiglia e ciò non è in contrasto con il garantire diritti ai conviventi, sia eterosessuali che omosessuali». Per Francesco D’Onofrio dell’Udc è «pilatismo», ma il leader centrista Pier Ferdinando Casini, conciliante, spiega che dopo il Family day «la politica deve dare una risposta sola, semplice, non battute, strumentalizzazioni, provvedimenti per la famiglia».
Uno lo propone Clemente Mastella. Il leader dell’Udeur, da sempre contrario ai Dico, chiede che almeno il 25 per cento del cosiddetto «tesoretto» sia destinata alle famiglie, chiedendo un impegno di governo e opposizione. «Vedremo- dice il ministro della Giustizia- chi fa sul serio e chi no. Chi, la famiglia, la difende nei fatti e chi solo a parole». Sollecita una legge-quadro sulla famiglia Gianni Alemanno, ricordando che An ha già presentato la sua proposta.
Scoppia un caso per l’uscita del leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato: «Adamo ed Eva hanno battuto Adamo e Giuseppe con un netto 6-0. Fassino e il Palazzo hanno un bel dire sul dover rispettare le due piazze, ma di piazza ce n’è stata una sola. W la famiglia abbasso i culattoni».

Arcigay chiede le sue dimissioni. E il presidente onorario, il Ds Franco Grillini, replica a Mauro Fabris dell’Udeur che parla di «lobby gay che condiziona la società»: «La lobby vera è quella dei cattolici. Ora serve la riscossa laica».

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