In via Calvairate

In via Calvairate i nostalgici di Lenin preparano l’insurrezione a spese dell’Aler. Da 20 anni un’associazione, dal nome tutt’altro che rassicurante di «Tendenza comunista internazionalista per il Partito rivoluzionario», approfitta del canone calmierato dell’edilizia residenziale pubblica per ritrovarsi ogni martedì sera a organizzare le «battaglie politiche e militari del partito rivoluzionario internazionale». Parole che campeggiano sul sito internet del gruppo, che per ottenere un appartamento dall’Aler si è trincerato dietro alla sigla in apparenza più tranquilla di «Istituto Prometeo». Riuscendo così, grazie allo statuto di onlus, a pagare solo 2mila euro l’anno di affitto (167 euro al mese), una cifra che include anche tutte le spese come luce e acqua. Con un canone da poco ritoccato, in quanto fino al 2007 era di 1.261 euro l’anno (105 al mese).
Il nome «Prometeo», che è anche la testata della rivista del Partito comunista rivoluzionario, compare sulla prima colonna di campanelli all’ingresso del civico di via Calvairate 1, un casermone di alloggi popolari al cui interno è stata affissa in bella vista la pubblicità dell’Aler contro le occupazioni abusive.
Anche se salendo le scale ci si accorge che buona parte degli appartamenti invece della porta d’ingresso hanno una lastra d’acciaio saldata agli stipiti, per impedire che le abitazioni vuote siano fatte oggetto di «esproprio proletario». La presenza dell’Istituto Prometeo nelle case di edilizia pubblica è confermata dall’Aler, che sottolinea: «Il motivo per cui il canone è così esiguo è che l’appartamento è seminterrato e ha un’altezza inferiore ai due metri e mezzo e dunque, secondo la normativa Asl, nessuna persona può sostarvi. Al massimo può essere utilizzato come magazzino, mentre è vietato tenervi delle riunioni». Una regola costantemente aggirata. Basta visitare il sito Internet del Partito rivoluzionario per scoprire che l’appartamento di via Calvairate è indicato come la sede milanese ufficiale, dove ogni martedì sera alle 21.15 si tiene la riunione degli aderenti. L’obiettivo delle assemblee è espresso nei messaggi postati sul sito web, dove si proclama che «l’umanità si trova di fronte al bivio storico: da una parte la guerra imperialista, dall’altra la rivoluzione e ai rivoluzionari sparsi per tutto il mondo si pone l’obiettivo di serrare le file».
Aggiungendo che «la rivoluzione potrà avvenire solo se l’organizzazione rivoluzionaria si è adeguatamente sviluppata e preparata per condurre l’attacco contro i nemici politici». Sul sito compaiono anche foto, come quella di un ragazzo incappucciato che prende a sassate la polizia e le frasi «Sconfiggi il sonno figlio del cemento: arriva il giorno del combattimento». O l’immagine di alcuni giovani armati di spranghe e bastoni con la scritta «Tempo di lottare - Battaglia comunista». «Non credo proprio che la presenza del Partito rivoluzionario in zona Calvairate sia opportuna - commenta Giovanni Bordoni, presidente della commissione Territorio della Regione -.

La scelta di affittare appartamenti a canone convenzionato alle associazioni dovrebbe essere motivata dall’esigenza di creare maggiore coesione sociale e ordine nei quartieri. Tenderei però a leggere questa situazione, che non mi risulta sia diffusa, come un retaggio del '68 che sussiste per inerzia».

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