Datele tempo. E porterà tutti i sindacati in piazza. Lei che si vanta di dire sempre no, la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, promette fuoco e fiamme, barricate, manifestazioni oceaniche. Si sente aria di anni Settanta. Si sente aria di ideologia. In un momento storico in cui l'economia non ha proprio bisogno né di manifestazioni di stampo sessantottino né di ideologia. Ma tutto questo le parti sociali fanno davvero fatica a capirlo.
Accusata più volte dalle tute blu della Fiom, di essere molle con i potenti e di non ribellarsi ai soprusi dei padroni, adesso la Camusso tira fuori i denti e si rimbocca le maniche: scendiamo in piazza e spacchiamo tutto. "Dateci il tempo di discutere", avverte in piazza del Popolo mentre è in corso la manifestazione nazionale dei pensionati dello Spi. "Ci stiamo parlando per capire cosa vuole fare il governo - spiega la Camusso ai giornalisti - valuteremo tutte le scelte e le possibilità che ci sono". Intanto, una prima data c'è già: la Cgil sarà in piazza San Giovanni per la manifestazione sul lavoro. L'appuntamento è per il 3 dicembre. "Il governo sappia che un sindacato contrasterà sempre i licenziamenti - continua la leader della Cgil - su questo punto non incontrerà mai il giudizio positivo delle organizzazioni sindacali. Un sindacato lavora per l’occupazione, non per l’opposto". E avverte: "La prospettiva di questo Paese si riapre quando riusciamo a fare l’unico licenziamento ammissibile, cioè quello di questo governo".
"Non ho mai trovato un Paese che per crescere deve licenziare. Si gioca sulla pura propaganda". La Camusso è convinta che "se si fanno proposte diverse che rispondono agli stessi risultati si
può dire di 'no' all’Europa. Gli altri Paesi hanno fatto scelte
diverse: per dire no all’Europa bisogna avere un’altra
proposta". Poi denuncia: "Negli ultimi tre anni il Paese è stato portato alla stagnazione e quasi alla recessione".
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