Capo classico e necessario: saranno saldi in bianco e nero

Ogni famiglia spenderà in media 95 euro da sabato E per chi può c’è il «personal shopper»

Valeria Arnaldi

Arancione, verde in tutte le nuance e viola. Sono questi i colori dell’estate in corso secondo il parere delle grandi griffe, ma i saldi, dall’8 luglio per sei settimane, saranno in bianco e nero. «È finita l’epoca in cui la gente sfruttava gli sconti per rinnovare il guardaroba - dice Carlo Rienzi, presidente del Codacons -. Oggi chi compra, cerca capi necessari, non in linea con le ultime tendenze, ma classici e tinta unita da indossare anche l’anno seguente, se non per più tempo ancora».
Via libera, quindi, ai non-colori, bianco e nero per lei, grigio e gessato per lui. Per Adoc e Codacons, ogni famiglia, nel periodo dei saldi, spenderà in media 95 euro, con un calo tra il 5 e il 10 per cento rispetto all’estate 2005. A fare shopping saranno donne, per se stesse e i bambini, ma, soprattutto, adolescenti e giovani fino a trent’anni. Quest’ultima è, infatti, la fascia d’età protagonista dei consumi, perché facile a condizionamenti pubblicitari e modaioli.
Gli acquisti si concentreranno nel settore dell’abbigliamento, il più colpito, negli ultimi mesi, dal calo di vendite. Il primato negativo - che ha toccato il meno venti per cento - potrebbe essere una carta vincente per i commercianti. «Le nostre previsioni sono positive - spiega Roberto Polidori, presidente della Federabbigliamento - fino a oggi si è venduto poco. Ciò significa che ci sono ampie scorte di capi in più misure e colori. Ognuno potrà trovare ciò di cui ha bisogno. Inoltre, l’avvio dei saldi è stato anticipato quel tanto che basta per attirare l’attenzione dei romani prima delle vacanze d’agosto. I soldi che, normalmente, vengono destinati ad acquisti nelle località di villeggiatura, rimarranno nella capitale. Non bisogna, poi, dimenticare il contributo apportato dai turisti».
Le spese saranno, comunque, all’insegna dell’oculatezza. Basta con follie e mini-lussi. Si prediligeranno acquisti di piccola entità, puntando su accessori che diano l’illusione di «novità». Anche se in ristrettezze, la moda non passerà in secondo piano. A dettare la strategia per fare buoni affari sono gli esperti del settore, i personal shopper: basta ricordare le proposte degli stilisti per la prossima stagione e cercare articoli simili o abbinabili. «Sì ad accessori oro - per Melania Sternini, personal shopper dell’Hotel Exedra -, perfetti i sandali gioiello, utilizzabili, senza calze, anche per eleganti feste natalizie, e di nuovo la prossima estate. Bene borse e cinte dai toni brillanti». «Per lei, ballerine dai toni accesi, rosse o turchesi, da abbinare a sciarpe in tinta - consiglia Natalia Bianchi di Dolce Roma - e jeans, anche corti, da portare con stivali bassi. Per gli uomini, camicie colorate o fantasia, ideali per sdrammatizzare abiti di taglio classico».
La vera incognita dei saldi 2006 è l’e-commerce, una mania per i romani a giudicare dagli accessi a siti specializzati. Da un’indagine di Tns Infratest per eBay.it, emerge che gli acquisti online, già consistenti nel 2005, nei primi mesi dell’anno hanno registrato un boom nel settore moda, con la vendita media di un articolo ogni dodici secondi. A determinare un tale successo sarebbero la semplicità del mezzo, che piace soprattutto agli uomini sottratti alla noia di estenuanti passeggiate tra vetrine, e l’economicità delle offerte, rese ancora più convenienti dai web-saldi già in corso. Tutt’altro che virtuali, i pre-saldi in molti negozi del centro storico. Tramite sms o lettera, i negozianti segnalano ai clienti le «anteprime» di vendita. Doppio il vantaggio: contribuiscono a fidelizzare la clientela e sono invisibili all’esterno, quindi, ai controlli di vigili urbani e forze dell’ordine.

Ma la novità dell’anno è il tesseramento: chi lascia i propri dati riceve una card che lo introduce nel mondo degli sconti, garantendogli il privilegio di essere invitato a tutte le pre-vendite dell’anno. Così la città si divide tra cittadini di serie P e R, quelli da «preview» e quelli che si dovranno accontentare di ciò che resta.

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