Capolavori in bianco e nero

SPECIALISTA Il pittore di Saronno aveva partecipato nel 1895 al concorso della Hoepli, vinto da Previati

Capolavori in bianco e nero

Difficile dire perché I promessi sposi continuano a esercitare un fascino speciale. Sarà per i ricordi liceali che, in qualche modo, lo rendono parte (di molti) di noi. Sarà per la vicenda narrata, la facilità di lettura. O, piuttosto, per le pagine di poesia che inteneriscono la prosa. Oppure, ancora, per quell’atmosfera coinvolgente che, in certe pagine, si respira. Così, quel cielo di Lombardia ha colpito ancora una volta, e lo ha fatto in modo sorprendente, regalandoci una storia tutta da raccontare. Il protagonista è lo stampatore ed editore Paolo Cattaneo di Oggiono, alle porte di Lecco, cui si deve una nuova, originale, edizione del capolavoro manzoniano, illustrata da Giacomo Mantegazza, in questi giorni nelle migliori libreria (480 pagg., 110 euro). Un volume semplicemente importante, con oltre 180 illustrazioni ricche di dettagli e suggestioni del mondo lombardo, realizzate tra il 1894 e il 1900 dal pittore di Saronno (Varese), vissuto a cavallo dell’Ottocento tra il 1853 e il 1920. Un volume reso più prezioso dalla scelta del formato (24x28 cm), che ha consentito la riproduzione fedele dei disegni, così da consentirne la piena valorizzazione; della carta (Modigliani bianco Cartiere Cordenons); della legatura (cartonata filo refe, lati intonsi), che conferiscono ulteriore pregio all’iniziativa editoriale. Un corredo iconografico straordinario che ne fa, per dotazione di tavole, la terza grande edizione illustrata nell’Ottocento dell’opera, dopo quella famosa e universalmente conosciuta di Gonin (1840) e della successiva realizzata da Hoepli nel 1900, illustrata dal ferrarese Gaetano Previati. La storia, dicevamo. L’opera è frutto innanzitutto della passione viscerale di Cattaneo: il collezionismo (oltre alla stampa). L’editore di Lecco, infatti, nell’arco di oltre vent’anni – con spirito di indomito e instancabile segugio - è riuscito a raccogliere gran parte delle tavole del Mantegazza, andate disperse nel corso dei decenni tra i mille rivoli delle collezioni private, degli antiquari, dei mercatini di mezza Europa. Un lavoro di minuziosa e paziente ricomposizione di questo patrimonio grafico, cui si è aggiunta la concessione di un importante nucleo di 22 tavole, da parte della Fondazione Biblioteca di via Senato di Milano. E veniamo al piatto forte dell’edizione: le illustrazioni e il loro autore. Giacomo Mantegazza, allievo di Gerolamo Induno, specializzato in dipinti di genere storico, lavorava, tra l’altro, come illustratore di libri, compreso il mirabile Teatro scelto di Carlo Goldoni, realizzato per la casa editrice Sonzogno nel 1888. Quando fu indetto il Concorso Hoepli nel 1895, in vista della produzione di una edizione speciale de I promessi sposi, vi partecipò, assieme a Gaetano Previati, Giovanni Fattori, Carlo Chiostri e altri nove pittori. La giuria, composta da nomi illustri nelle arti e nelle lettere (da Tullio Masserani a Giuseppe Giacosa, da Filippo Carcano a Luca Beltrami...), aggiudicò la vittoria al Previati e di conseguenza, con il prestigioso risultato, anche il compito di illustrare il romanzo manzoniano. I disegni di Mantegazza, al tratto e ad acquarello, essenziali nella loro immediatezza, restarono così inediti per più di un secolo. Soltanto otto tavole, per l’esattezza, verranno pubblicate tre anni dopo la morte dell’artista, nell’edizione de I promessi sposi dell’editore Vallardi. «Dopo la scoperta casuale nel 1982 del primo consistente gruppo di opere – ricorda Cattaneo - ho prestato attenzione all’uscita sul mercato delle aste milanesi per tutti gli anni ’80, e so per certo che qualcosa mi è sfuggito. Poi, negli anni ’90, non si è mosso quasi nulla, anche se la ricerca è continuata. La mia conoscenza degli illustratori manzoniani era limitata, ma mi rendevo conto, a mano a mano, che stavo mettendo assieme le illustrazioni di quasi tutta l’opera di Mantegazza. Finché, nel 2006, con la bellissima mostra di “Manzoni illustrato” alla Biblioteca di via Senato a Milano, furono esposti 22 lavori inediti dell’illustratore saronnese, di proprietà della Fondazione, di cui ottenni la concessione alla pubblicazione, assieme a tutti gli altri». Oltre alla schietta efficacia nella definizione dei personaggi e della loro personalità, i disegni di Mantegazza dimostrano una straordinaria capacità di contestualizzazione scenografica, anche didascalica, lasciandoci una testimonianza fedele e precisa della Milano secentesca, così come della terra di Lombardia.

L’edizione di Cattaneo è completata dalla prefazione dallo storico dell’arte Sergio Rebora, che si occupa dell’artista Mantegazza e delle questioni di ambito storico-artistico, nonché da una postfazione di Gian Luigi Daccò, direttore dei Musei civici di Lecco e curatore dell’opera: un vero e proprio saggio che ricostruisce la vicenda del concorso Hoepli e del contributo di Giacomo Mantegazza all’interno dell’ampia e articolata tematica delle numerose edizioni illustrate de I promessi sposi.

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