Carattere e fortuna: è girotondo giallorosso

Totti: «E domenica dobbiamo entrare nella storia davanti a tanta gente»

Fabrizio Aspri

da Siena

Altro giro, altra corsa e nono successo di fila. La Roma è a un passo dal record assoluto di vittorie consecutive in campionato (dieci) e a due dal quarto posto della Fiorentina. Ma ieri, come mercoledì a Rieti, ha avuto bisogno dell’aiuto della Dea Bendata per vincere. Una mano benigna che ha compensato l’evidente calo fisico. Nulla a che vedere con una condizione mentale che, da tempo, offre il suo lato migliore. «Volevamo la nona vittoria - ammette Totti - e, pur soffrendo, l’abbiamo ottenuta. Continuando così, possiamo arrivare terzi. Nessun obiettivo ci è precluso. Ringrazio Mazzone per quanto fatto col Livorno. Ed ora che siamo a -2 dalla quarta, domenica mi aspetto un Olimpico esaurito. Possiamo entrare nella storia: voglio che accada davanti a tanta, tantissima gente». Il capitano, che è in diffida in vista del prossimo match, carica l’ambiente. E a coronamento dell’ennesima prova di carattere, si gode il momento magico, scrutando l’imminente futuro e dimenticando amarezze e dolori. «Ho imparato a mantenere i nervi saldi - dichiara - e quando la squadra va bene, tutto diventa più facile. Persino prendere botte e calcioni. Il calendario propone Fiorentina-Lazio. Per chi tiferò? Forse per la prima volta... Vabbè, finisca come deve finire». Della serie: se i cugini ci dessero una mano, non sarebbe poi così male.
«Siamo stati bravi a soffrire - ammette Spalletti - e alla fine siamo stati premiati. Il Siena si lamenta? Non capisco perché, visto che ha fatto il triplo dei nostri falli...». Festival dell’onestà, dunque. Ma anche meriti e complimenti. I più sentiti sono per De Rossi. «Ha trovato un gran gol - spiega il tecnico - e ha disputato una bella gara. Ha calciato da casa sua, colpendo benissimo, di collo esterno: una splendida traiettoria. Se al termine ho fatto il girotondo con la squadra? No, perché in aereo mi si è perforato un timpano. Poi finisce che perdo l’orientamento...». Capitolo Fiorentina. La corsa gomito a gomito si fa interessante. «Non ci gufate... È vero, alla Champions ci pensiamo. Però se la Fiorentina è davanti in classifica, vuol dire che è in grado di fare cose eccezionali. Mettere un corridoio di punti, con tante squadre dietro, non era facile. Per ora ci stiamo riuscendo».
De Rossi, autore della perla che ha portato in vantaggio la squadra, è raggiante. «L’avevo detto sul pullman che in caso di gol, sarei andato sotto la curva. Siamo consapevoli di essere una buona squadra. E ora che siamo vicini alla zona Champions, è ovvio che speriamo di non andare a Roma senza vedere il Papa. Ma sappiamo che non esistiamo solo noi e che ci sono tante squadre forti.

Peccato aver iniziato tardi questa marcia: speriamo di andare più avanti possibile». Mancini punta l’indice sul calo di forma giallorosso: «Siamo stati fortunati perché abbiamo giocato male. La vittoria, comunque, la dedichiamo ai tifosi».

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