Cardinale e banchiere contro il riciclaggio Il Vaticano adotta la nomina all’italiana

Verrà resa nota nei prossimi giorni la nomina del presidente della Aif, l’Autorità di informazione finanziaria del Vaticano che a partire da aprile vigilerà sull’applicazione delle norme antiriciclaggio e antifrode promulgate da Benedetto XVI il 30 dicembre scorso: salvo sorprese dell’ultima ora sarà il cardinale Attilio Nicora, 73 anni, presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede. La sua nomina doveva essere annunciata già a dicembre, insieme alla pubblicazione della nuova legge che porterà il Vaticano nella white list degli stati virtuosi contro il riciclaggio, dato che Nicora già da mesi lavorava per la svolta di trasparenza voluta dal Papa, dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone e dal presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi. Ma qualcuno aveva fatto notare un problema di incompatibilità. Il cardinale, infatti, sarebbe risultato controllore (come presidente dell’Aif) e al tempo stesso controllato, in quanto presidente dell’Apsa, ente della Santa Sede che ricade sotto il controllo dell’autorità di vigilanza. Sono stati consultati vari esperti, e alla fine si è deciso di risolvere il problema in questo modo: quando il consiglio direttivo dell’Aif (composto da Nicora e da altri quattro consiglieri laici) tratterà questioni riguardanti l’Apsa, il cardinale si asterrà e non parteciperà alla discussione e al voto.
Insieme al presidente, Benedetto XVI nominerà anche i quattro consiglieri laici: due di questi dovrebbero essere Marcello Condemi - ex Bankitalia, già consulente dello Ior per l’antiriciclaggio - e il giurista Giuseppe Dalla Torre.
Il cardinale Attilio Nicora, originario di Varese, rettore del seminario maggiore di Venegono negli anni Settanta, ad appena quarant’anni nominato vescovo ausiliare di Milano, dall’inizio degli anni Ottanta ha lavorato al Concordato e se si esclude una breve parentesi come vescovo di Verona, si è sempre occupato di questioni concordatarie. Da ausiliare di Milano faceva parte del gruppo Cultura Etica Finanza, promosso dalla finanza «bianca» milanese e coordinato da Angelo Caloia poi nominato presidente dello Ior.
Un ruolo chiave nella gestione del nuovo organismo di vigilanza finanziaria è quello del direttore generale, che deve essere «in possesso di adeguata e comprovata competenza e professionalità in campo giuridico-finanziario ed informatico» nelle materie di competenza dell’Aif, e che sarà designato da Nicora «con il nulla osta» del Segretario di Stato.


Sia presidente, sia consiglieri e direttore saranno obbligati al «più rigoroso segreto», ma questo non si estende alle informazioni necessarie per le indagini o per i procedimenti relativi a violazioni della normativa antiriciclaggio sanzionate penalmente.

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