![Caregiver, un mondo in sos. Ecco come aiutare chi aiuta](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2023/11/17/1700225618-wheelchair-6699728-1280.jpg?_=1700225618)
Quattro giorni dedicati al mondo del caregiver, ovvero chi asssite un famigliare gravemente malato o disabile. L'iniziativa realizzata dall'Associazione «Spericolata Quinta» di Gianna Coletti, attrice e autrice, è promosso da SPI-CGIL Milano e Cgil Milano. L'iniziativa, che si terrà da lunedì a giovedì prevede una serie di eventi gratuiti aperti ai cittadini per valorizzare l'impegno quotidiano di tutti i caregiver familiari.
Il programma del «Caregiver Day» comprende diverse attività di carattere divulgativo, scientifico e culturale (lunedì la giornata si svolgerà al Franco Parenti, martedì all'università Bicocca, per info:caregiverday2025@gmail.com oppure 340/4756542).
L'Alzheimer «è una malattia sociale che dilania le famiglie. In un Paese come il nostro che invecchia, oltre ai tumori aumentano anche le malattie neurodegenerative. Chi vive con un malato di Alzheimer sa bene cosa significhi» le parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Sanremo. Proprio alla 75esima edizione del Festival Simone Cristicchi ha portato una canzone Quando sarai piccola dedicata alla madre malata di Alzheimer appunto.
Diversi i workshop e i talk che puntano a sensibilizzare sull'importanza di questa figura nella società, approfondendone le sfide e le necessità. «La progressione delle malattie neurodegenerative impone ai caregiver di confrontarsi con trasformazioni continue, spesso imprevedibili, che incidono sulla quotidianità e sul legame affettivo. È necessario far luce su queste patologie che alterano profondamente il comportamento, il linguaggio e la memoria della persona cara, modificando la relazione con chi se ne prende cura» commenta Erika Borella, professore ordinario di Psicologia dell'invecchiamento dell'Università degli Studi di Padova. «I caregiver si trovano ad affrontare paura, stanchezza, ambivalenza, giudizi e fraintendimenti: prendersi cura di un familiare sembra un'intromissione nei rapporti, cambiandoli e sfidandoli, quasi confondendo malattia e persona. È fondamentale, dunque, approfondire il concetto di legame di cura e comprendere le dinamiche che lo caratterizzano, per gestirlo in modo più consapevole ed equilibrato» continua Cinzia Marigo, psicologa e psicoterapeuta.
Uno degli obiettivi del progetto è creare un ambiente dove i caregiver possano esprimere liberamente tutte le proprie emozioni, sia negative che positive, trovando ascolto e riconoscimento. «Dare la possibilità ai caregiver di esplorare le emozioni, i pensieri, i vissuti e le dinamiche relazionali è fondamentale per trovare soluzioni che rendano la presa in carico del familiare più sostenibile» sottolinea Antonella Consonni, psicologa e psicoterapeuta. «La consapevolezza e la legittimazione delle proprie emozioni da parte di coloro che assistono sono fondamentali per gestire al meglio il carico emotivo e relazionale legato alla cura. Riconoscere ciò che si prova senza giudicarsi, permette di evitare accumuli di stress, mantenendo inalterato il legame affettivo».
Le iniziative legate al Caregiver Day si concluderanno giovedì con la tavola rotonda «Patto per la Dignità -Costruiamo una rete di
alleanze» (ore 14,30, Palazzo Isimbardi). Istituzioni, associazioni, fondazioni e caregiver si confronteranno per mettere in luce i bisogni di chi assiste un familiare e sottolineare l'importanza di una rete di supporto solida.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.