«Cari vigili, non c’è un euro» E scoppia la grana-sicurezza

Dopo la circolare di Catanzaro che congela gli straordinari, il Comune tenta di correre ai ripari. Ma nel Corpo è bufera

Claudia Passa

Ammettere d’aver lasciato a secco i vigili urbani in piena emergenza sicurezza e alla vigilia del consiglio comunale straordinario era una caduta d’immagine che il Campidoglio non avrebbe potuto permettersi. E così, dopo una mattinata che ai piani alti dell’amministrazione definiscono «burrascosa», col filo rovente fra gabinetto del sindaco e comando della Polizia municipale, il Comune ha diramato una nota per calmare le acque dopo la perentoria circolare con cui il capo dei vigili aveva comunicato ai comandanti dei gruppi territoriali che i soldi sono finiti, e dunque le prestazioni di lavoro straordinario sospese. «Nessun servizio essenziale fornito alla città sarà cancellato», fa sapere il Campidoglio, senza precisare come potranno i servizi essere garantiti da un Corpo sotto organico senza poter ricorrere agli straordinari. A meno che il «sistema» per tappare le falle sia quello che secondo indiscrezioni il comando avrebbe messo in atto già nelle prime ore successive all’emissione della circolare: rassicurare singolarmente (e informalmente) alcuni dirigenti di gruppo e alcuni presidenti di municipio che si erano rivolti a via della Consolazione, invitandoli a schierare in campo il personale, tanto poi qualcuno avrebbe provveduto a pagare. Quanto alla lettera della discordia, «essa – dice Catanzaro – richiama ad una gestione oculata dei servizi offerti e a non attivare nuovi servizi in straordinario fino a nuove disposizioni». Un’interpretazione «distensiva» che sembra stridere con i toni perentori con cui il comandante aveva comunicato la sospensione degli straordinari, ricordando ai dirigenti dei gruppi le loro «responsabilità amministrativo–contabili» se avessero agito diversamente. «Il gabinetto del sindaco – fa sapere il Campidoglio – ha già comunicato alla Ragioneria generale la necessità di far fronte alle ulteriori esigenze del Corpo». L’appuntamento è per la prossima settimana. Catanzaro, assicurando che «tutti i servizi previsti restano garantiti», tiene poi a precisare che «tra le competenze dei vigili urbani non è previsto il servizio del controllo all’interno delle metropolitane, ma una vigilanza agli ingressi delle stazioni». Appunto. Il monitoraggio delle vie di fuga all’uscita del metrò fu disposto da un’ordinanza del Prefetto nell’estate del 2005, all’indomani delle bombe di Londra. A luglio scorso il comando del Corpo, a causa di mancanza di fondi, aveva ordinato ai dirigenti interessati di dimezzare il personale in straordinario fuori dalle stazioni della metropolitana. Ma la Prefettura s’era fatta sentire, invitando i vigili a ripristinare il servizio. Ecco perché la precisazione di Catanzaro a molti è suonata come una «rassicurazione preventiva» per evitare altri guai con Palazzo Valentini. E ancora.

Se il segretario aggiunto Cisl Gabriele Di Bella si sofferma sul comunicato del Comune, una «retromarcia» dopo «l’esplosione di una situazione nota che poteva e doveva essere prevenuta», il responsabile dello stesso sindacato per la Polizia municipale, Giancarlo Cosentino, lancia l’affondo: «Più volte Cgil, Cisl e Uil hanno scritto al sindaco chiedendo un confronto istituzionale sulla sicurezza e sul futuro del Corpo – afferma Cosentino -, ma nessuno ci ha mai risposto. Nessuno ci ha convocato, nessuno ha deciso di avviare un dibattito con i sindacati che continuano a subire scelte unilaterali. A questo punto ci chiediamo: l’amministrazione un progetto sulla sicurezza ce l’ha?».

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