Il «Carlo Porta» premia i nuovi supermilanesi

La prestigiosa statuetta verrà consegnata a Mike Bongiorno, don Verzè e Pietro Mazzarella

Due calcano il palcoscenico, mentre il terzo ha preferito la via del microscopio. E la prestigiosa statuetta del 43° premio «Carlo Porta» verrà consegnata quest’anno nelle mani di Mike Bongiorno, Piero Mazzarella e don Luigi Verzé. «Il riconoscimento», recita la premessa del Premio voluto dal Circolo Filologico Milanese, sponsorizzato dalla Facco Spa in collaborazione con gli assessorati alla Cultura di Comune, Provincia, Regione e Credito Artigiano, «è riservato a chi con lo spettacolo, le arti, le scienze, la letteratura, abbia dato prestigio alla città della Madonnina». La cerimonia del conferimento è prevista al Teatro Manzoni per sabato 28 novembre (ore 17.45, ingresso gratuito), dove i tre popolarissimi personaggi verranno insigniti con l’aura della «milanesità». Mike Buongiorno è nato nel 1924 a New York da genitori italiani. Venuto giovanissimo in Italia, nel 1944 viene arrestato per attività partigiana e rinchiuso nel carcere di San Vittore, dove conosce Montanelli. Salvato da uno scambio di prigionieri fra Stati Uniti e Germania, torna in America. Di nuovo in Italia nel 1953, esordisce con la trasmissione Tv Arrivi e partenze per poi raggiungere la massima popolarità con Lascia o Raddoppia? dagli studi di Corso Sempione. È stato premiato 21 volte con il «Telegatto» e a fine novembre gli verrà conferita la laurea «ad honorem» dall’Università Iulm.
Piero Mazzarella nasce nel 1928, poco dopo che la madre, attrice milanese, era scesa dal palcoscenico per una recita a Vercelli. Segnato dal destino come figlio d’arte ed erede del grande Ferravilla, per tutta la vita sarà uno dei «meneghini» di riferimento per il vernacolo al Sant’Erasmo, al Gerolamo, al Piccolo, al san Calimero, al Teatro della 14ª, rappresentando, fra gli altri personaggi, l’indimenticabile «Tecoppa». Quando gli chiedono del suo rapporto con Milano, risponde: «La mia Milano è nel teatro. Come uomo, Milano non mi interessa più. Se n’è andata la gente perbene, quella con il cuore grande grande».
Don Luigi Verzé è della classe 1920. Laureato in lettere e filosofia, viene ordinato sacerdote nel 1948 e nel 1971 realizza e inaugura a Milano l’ospedale San Raffaele, poi riconosciuto Istituto di Ricovero a Cura e carattere Scientifico.


L’ormai noto premio titolato al poeta dialettale milanese Carlo Porta, annovera fra i suoi insigniti Giovanni Danzi, Antonio Greppi, Carlo Castellaneta, Ernesto Calindri, Liliana Feldmann, Gianrico Tedeschi e la coppia Mondaini-Vianello, solo per citarne alcuni.

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