Mi scusi, herr presidente Monti, ma io non voglio morire crucco. Abbia pazienza, faccio obiezione di coscienza alla tedeschitudine: se lei vuol«rendere l’Italia simile alla Germania», come ha detto durante il suo viaggio a Berlino, ebbene, faccia a meno di me. Mi consideri uno straniero in patria. Che ci vuol fare? Non riuscirei a mangiare gli spaghetti con la marmellata, i Würstel mi danno acidità di stomaco e, per quanto la birra sia buona, una bottiglia di barbaresco per me è pur sempre meglio. Anche i calzini, per dire, io non riuscirei proprio a portarli bianchi e corti alla moda di Amburgo o Düsseldorf.
Dunque, nonostante tutto, preferisco essere italiano. Conosco da anni e denuncio i mali del nostro Paese, ma resto convinto che i nostri colorati vizi siano tutto sommato meglio delle loro algide virtù. Diceva un mio amico: i treni da noi arrivano sempre in ritardo, da loro invece arrivavano puntuali anche quando vanno a Dachau. Sia detto, è chiaro, con il massimo rispetto per il popolo tedesco: so benissimo che sono passati decenni e che nessuno può essere imprigionato nella storia. Ma l’efficienza non è tutto. E anche le locomotive, a volte, marciano nella direzione sbagliata.
Abbia pazienza, herr presidente, su quel treno non ci voglio salire. Capisco che lei si commuove ogni volta che sente l’aria di Kartoffeln , Danke , Frau , Wassen , Anschluss , Kaiser e Panzer : il rumore severo della lingua dev’essere musica per uno come lei, uomo di Realpolitik , che mette il loden e ama i blitzkrieg ( soprattutto quelli nelle tasche degli italiani). Quando vede la Merkel poi, evidentemente, si scioglie: ieri sembravate due piccioncini, tubavate che era un piacere vedervi sugli schermi della mondovisione. Però, ecco, non può mica pretendere che tutti gli italiani abbiano lo stesso sentimento per il popolo germanico e per la sua cancelliera. Sia detto con tutto il rispetto: non vogliamo diventare come i sudditi di Angela. E soprattutto non vogliamo diventare come Angela.
Sarebbe per altro piuttosto bizzarro che i 150 anni della Repubblica italiana si concludessero con la trasformazione della medesima in Repubblica italiana di Germania. Sarebbe davvero bizzarro che tutta la retorica sul Paese unito producesse un Paese sottomesso al terzo Reich dello spread. Sarebbe davvero bizzarro se, con tutti i sacrifici fatti, fossimo costretti a vedere la bandiera crucca sventolare sulla cupola del Brunelleschi o al posto della Madonnina.
Uber alles , d’accordo. Ma in questo caso noi preferiremmo stare un gradino sotto. Magari un po’ meno efficienti. Con il debito pubblico che incombe. Con i taxisti che scioperano. Però, ecco, capaci di inforcare un’amatriciana senza dover ricorrere all’aiuto di un cucchiaio.
Non le pare, herr presidente Monti? Non so come di dice «sobrio » in tedesco, ma attento dovrebbe essere Achtsam . Ecco:
Achtsam : noi la mandiamo in giro per il mondo a rappresentare l’Italia e lei che fa? Dice che ci vuole trasformare in tedeschi? Ma come si permette? Ho il massimo rispetto per i nostri fratelli prussiani, rispetto la loro storia, la loro cultura, Goethe, Beethoven, Wagner e Bach, ma la nostra storia e la nostra cultura sono forse da buttare? Lo so, herr Mario, che gli occhioni di Angela la fanno vacillare: ma le sembra il caso di barattare Dante e Petrarca, la nostra fantasia e il mare di Sorrento, l’olio pugliese, i vini piemontesi, la capacità di creare,l’arte di cavarsela,l’intelligenza e l’orgoglio di patria, le sembra il caso, dicevo, di barattare tutto questo per un piatto di crauti?
Se vuole farlo, faccia pure. Proceda. Ci trasformi in crucchi, come dice, ci costringa alle Opel, ci metta a dieta a base di Würstel, ci obblighi a fare le vacanze a Rimini (con annessa scottatura). Ma io mi dissocio. Mi scusi, herr presidente, faccioobiezione di coscienza in nome di quel tricolore che lei ha festeggiato l’altro giorno a Reggio Emilia. Ricorda? Io non ci sto. Io mi tiro fuori. Non voglio morire tedesco. Preferisco i disastri italiani alla loro perfezione, il nostro caos al loro ordine. Anche perché, in fondo, altro cheUber alles : nelle sfide dirette vinciamo sempre noi. Herr Monti, sia cortese, ammetta che ha sbagliato. Tolga il loden, posi la birra. E non dimentichi che Italia-Germania, quando conta davvero, finisce sempre 4 a 3.
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