Cartello choc: "Vietato l'ingresso ai marocchini" Il gestore del bar dopo l'aggressione della figlia

Sabato notte il 30enne Ghalfi El Mohammed ha inseguito, palpeggiato e ferito con i cocci di una bottiglia la figlia 21enne del gestore di un bar di Alassio. Il marocchino è stato subito arrestato, ma il padre della ragazza ha affisso nel bar il cartello: "Vietato l'ingresso ai marocchini" 

Cartello choc: "Vietato l'ingresso ai marocchini" 
Il gestore del bar dopo l'aggressione della figlia

Alassio - "Vietato l'ingresso ai marocchini". La scritta campeggia all'ingresso del "No problem", locale in via Leonardo Da Vinci ad Alassio. A spingere il gestore a un gesto così estremo è stata l'aggressione subita dalla figlia 21enne sabato notte. Un ambulante marocchino, il 30enne Ghalfi El Mohammed, è stato infatti arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale dopo aver inseguito la ragazza mentre stava rientrando a casa apiedi e averla ferita alla schiena con un coccio della bottiglia.

Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, la scelta dei genitori arriva solo dopo la brutale aggressione avvenuta nel fine settimana. "Lo conosciamo - dicono alcuni abitanti della zona - è un po' una testa calda e ha già fatto delle piazzate soprattutto con i vigili". Eppure, sabato notte, Ghalfi El Mohammed era completamente ubriaco: dopo aver tentato di avvicinare la ragazza mentre rientrava a casa e dopo averle fatto apprezzamenti, l’aveva afferrata alle spalle tentando di palpeggiarla. La giovane aveva, tuttavia, cercato di reagire: nel tentativo di divincolarsi veniva colpita dall’uomo con un fondo di bottiglia causandole ferite a un braccio e al collo. Non appena la ragazza aveva iniziato a urlare, il marocchino si era subito dato alla fuga. Pochi minuti dopo veniva, però, bloccato dai carabinieri.

Ghalfi El Mohammed non è uno sconosciuto per la giustizia italiana. Mentre i carabinieri lo avevano denunciato più volte per ricettazione, vendita di prodotti con marchio contraffatto, porto abusivo d'armi, spaccio di stupefacenti, stalking e altri reati contro il soggiorno sul territorio, la polizia comunale di Alassio lo aveva arrestato il mese scorso per resistenza durante un controllo contro l'abusivismo commerciale. "Com’è possibile che un individuo, socialmente pericoloso come questo, già cacciato da diversi stati europei, più volte segnalato, anche da questa autorità per stalking, dedito allo spaccio e al commercio di merce contraffatta, più volte fermato, già condannato possa ancora continuare a far danno nel nostro territorio cittadino?", ha chiesto il sindaco di Alassio, Roberto Avogadro. Non più tardi di due settimane fa il marocchino aveva infatti spintonato e morso due vigili che gli avevano sequestrato, per la quarta volta in una settimana, decine di paia di occhiali contraffatti. Dopo aver patteggiato 66 mesi di reclusione, aveva tuttavia ottenuto la sospensione della pena. Ed ecco che nel fine settimana era tornato ad Alassio per vendere merce contraffatta e ubriacarsi.

"Ho preso una spranga, se lo prendevo… Gli è andata bene che l’hanno trovato prima i

carabinieri". La madre della ragazza non usa mezzi termini per condannare l'accaduto. Così, all'indomani dell'aggressione, insieme al marito ha affisso all'ingresso del bar il cartello che vieta l'ingresso a tutti i marocchini.

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