Ho letto con interesse il Suo articolo dove si nota un messaggio ai lettori in linea con i tempi odierni e poi gli scritti sia dei politici che degli addetti ai lavori del «sistema casa» che mi sembrano un po' troppo «lofii» e e di poco spessore per le seguenti ragioni:
1)Politici di centro-destra. Il tono è da «ancien regime» tipico di politici che pensano che l'elettorato di centro-destra di oggi sia equipollente a quello dei piccoli partiti degli anni '60 che stavano «extra-moenia» della DC; forse chi allora faceva politica con i calzoni corti sia in Via Roma sia in via XX Settembre non vuole ammettere a se stesso che il mondo è cambiato, le situazioni pure e se in passato l'urlare «al lupo al lupo» contro eventuali rischi per la proprieta' privata portava qualche voto,oggi non più visto che,sulla base dei risultati elettorali a Genova e Liguria ci sono da tempo più piccoli proprietari nell'area del centro-sinistra che nell'area del centro-destra; pertanto sarà la maggioranza dei piccolo-proprietari/elettori che dovrà svegliarsi.. se vuole.
Se io fossi nei panni dei capigruppo dei partiti del centro destra giocherei un po' a poker un po' a tennis lanciando la pallina oltre la rete nella «loro» area e poi stare a guardare se la proposta è una boutade (chiedere 100 per avere 10) oppure è un qualcosa di più.
Comunque è un problema della maggioranza politica e della maggioranza degli elettori.
Invece le dichiarazioni da 1948 che ho letto a pag.44 de Il Giornale del 2.2.06 mi sembrano esagerate perché abbiamo già visto quanto è avvenuto alla giunta Pericu quando ha invaso la città di manifesti per i 30.000 nuovi concittadini (estate 2004).
L'iniziativa politica deve essere più articolata,magari seguendo le tattiche di Napoleone che vinse molte battaglie incuneando le sue truppe (sempre inferiori per numero a quelle degli avversari) nello schieramento avversario... che deve disinnescare ...la proposta dei due consiglieri di cui anche la stampa nazionale scrive!
2) Politici di centro-sinistra. Beh non potevano non fare la dichiarazione riportata; dovevano dare un segnale di discontinuità.
3) Associazioni. Premessa. Queste associazioni sembrano ormai dei «gruppi autoreferenzianti» dove qualche Volpone con la carica di Presidente cerca di stare a galla con le tessere degli associati; poi esistono l'Ape, l'APPC, la Confedilizia (che fine ha fatto l'UPPI?) che ricordano l'Italia sempre a tre (come la Divina Commedia) sia nell'agricoltura sia nel commercio sia in altri settori. 3.1) Confedilizia. Quando il Presidente Sforza Fogliani afferma che «I politici continuano ad indicare nei proprietari di casa i nemic...» etc.etc dovrebbe essere più chiaro ed indicare quali politici! Poi l'eventuale blocco degli sfratti sarà uno dei tanti gia' visti dalla fine del Regno d'Italia ad oggi! Altre affermazioni sono luoghi comuni ma non si entra ad esempio in tante distorsioni del settore immobiliare provocate da una gran parte degli attori e cito le vendite in nuda proprietà, le vendite per procura, il fatto che in ogni strada ci sono più agenzie immobiliari che appartamenti in vendita, il fatto che senza gli affitti in nero..da decenni molta più gente o sarebbe in strada o non potrebbe trascorrere le vacanze estive nelle località balneari da Ventimiglia a Sarzana etc. etc... Quindi ...«Il più sano ha la rogna»! 3.2) Ape. Mi sembra che l'accenno a Berlusconi c'entri come i cavoli a merenda!
Sul fatto che non si trovano gli inquilini..senza spiegare le ragioni mi fa pensare ad una insufficiente conoscenza del settore non solo dei politici ma anche del presidente dell'APE per i seguenti motivi:
Se torniamo un po' indietro nel tempo (ante 1978-Equo canone ed annessi e connessi) ci ricordiamo che un affitto medio era pari al 25% di uno stipendio o salario medio; poi se uno cercava a Castelletto era un conto, a Pegli un altro conto etc. etc.
In genere i rapporti tra le parti erano basate in genere sulla correttezza per cui se una famiglia doveva rietrare in possesso dell'immobile, il conduttore non faceva le barricate ma chiedeva un po' di tempo e poi si trasferiva.
Dopo arrivò l'era dei «Talebani» e ricordo che nel 1980 accompagnai una vicina anziana, che voleva riavere indietro il suo secondo immobile affittato, presso la Pretura di Recco dove era in discussione la sua pratica e ricordo il pretore dott. Saggese il quale senza neanche aver letto a fondo le carte, parlottando con gli avvocati, disse «Lei è la proprietaria? - Ha torto; Lei è l'inquilino? tre anni di proroga. Non racconto il resto ma la signora rientrò in possesso dell'immobile dopo più di otto anni dall'inizio della causa e per rimetterlo a posto spese più di quanto aveva ricevuto d'affitto nei quindici anni precedenti!
Dopo tale esperienza si guardò bene di affittarlo a famiglie ma lo affittò solo a studenti e con contratti annuali.
Ora se è sbagliato immaginare ad un ritorno dell'era dei Talebani in Pretura non possiamo neanche pensare ad un sistema-affitti senza regole perché se i prezzi impazziscono poi si blocca il paese fatto di persone che si trasferiscono per ragioni di lavoro, di famiglia etc.etc e potranno pagare affitti di tali importi solo persone dedite ad attività... meno lecite... ma con il pronto-contante.
Guardiamo anche agli ultimi trent'anni con Genova che ha perso 130.000 abitanti italiani ma ha 30.000 cittadini stranieri che non possono continuare a vivere nei ghetti;ora la città con 100.000 abitanti in meno,con un bel po' di nuove costruzioni/ ristrutturazioni nel periodo considerato ha sempre lo stesso problema e non si vedono vie d'uscita con discussioni da «laici» ma solo con proclami da neo-talebani ora in un senso ora nell'altro basandosi sempre su categorie astratte e non su casi concreti.
3.3) Appc. Il Presidente ha ragione a sostenere che «tale comportamento può colpire le migliaia di proprietari di case elettori del centro-sinistra».
Per forza non siamo più in un'epoca dove il «padrone» era quello del film «Novecento» o dello spettacolo teatrale «Al Gran sole carico d'amore» e l'affittuario... vestito di cenci!
4) Conclusioni. Anche da queste affermazioni mi sono reso conto che con l'attuale classe politica il centro-destra a Genova farebbe meglio a non partecipare neanche alle prossime elezioni comunali del 2007 e valutare se non sia meglio non presentare neanche una lista e lasciare la competizione tra la lista del successore di Pericu e le altre liste minori...
Per fare due liste perdenti in partenza come l'altra volta e sentir rullare dopo i tamburi dei vincitori e non fare neanche una lista cosi da depotenziare la loro vittoria... lascio ad altri il giudizio su quale sia la miglior scelta strategica.
Saluti da un elettore che si alzerà al mattino presto il 9 aprile ... costretto a votare quel poco che passa il convento!
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