Roma - "La casa di Montecarlo è di un mio cliente, e non di Giancarlo Tulliani". Lo afferma ai microfoni di CNRmedia l’avvocato vicentino Renato Ellero, ex senatore della Lega Nord (che non è il legale di Tulliani). "Non è mio cliente l’onorevole Fini, nè Elisabetta Tulliani nè il fratello Giancarlo", spiega l’avvocato Ellero, che prosegue: "Ho conosciuto il presidente della Camera quando facevo politica, ma non lo vedo da tanti anni". "Posso dire che il mio cliente non risiede in Italia" spiega il legale, aggiungendo che si tratta di una persona abbastanza facoltosa da poter comperare "non solo l’appartamento al valore che gli viene attribuito da Libero o il Giornale, ma tutto il palazzo".
"Non vogliamo intervenire nella politica" "Non è interesse mio nè del mio cliente intervenire nella politica italiana; dare ragione a Fini o a Berlusconi. In questo campo noi non entriamo". L’avvocato vicentino Renato Ellero vuole mettere ben in chiaro che non c’è di mezzo la politica nella decisione di rendere noto che la casa di Montecarlo non è di Giancarlo Tulliani ma di un suo facoltoso cliente. Il legale ha detto che il proprietario non è veneto e che allo stato non ha nessuna intenzione nè di apparire nè di divulgare i documenti comprovanti quanto sostiene. "La questione - spiega Ellero - è con il governo di Santa Lucia". In sostanza, a livello di ipotesi fatta dallo stesso legale, il proprietario potrebbe essere irritato, al di là della questione del documento, dal fatto che dal piccolo Stato caraibico sarebbero uscite notizie riservate.
"Mi viene da ridere..." "A vedere tutto il casino che stanno facendo, mi viene da ridere se non da piangere, perchè io che so come stanno le cose...". Aggiunge secondo le rivelazioni di quest’ultimo reale proprietario della casa di Montecarlo, ha detto al suo legale quando gli ha parlato della vicenda. A riferirle è lo stesso Ellero, intervistato da Sky Tg 24. "Non so da quanto tempo il mio cliente sia titolare di quelle società" a cui è riconducibile l’appartamento monegasco, ha dichiarato, "La casa, a quanto mi risulta, è di questa società, la società è di questo mio cliente almeno fino a ieri sera. Oggi non ho contatti. Tenga presente che le società passano con titolo a portatore, in un minuto passano da una parte all’altra".. "Non mi pareva dal discorso che mi ha fatto, che fosse da pochi giorni. Ma non sono in grado di dire se l’abbia presa un anno fa, due anni fa, otto mesi fa. Lui non è venuto qui a parlarmi di questo. Il discorso è venuto fuori per altri motivi professionali e in quell’ambito è uscito il discorso dei documenti e della casa. E gli ho detto delle possibili conseguenze. E lui mi ha detto, sorridendo: 'Eh sì, devo stare attento, perché so le conseguenze. Però ho il mio avvocato' con cui poter parlare".
Capezzone: "Toppa peggio del buco" "L’avv. Ellero sa benissimo che non può cavarsela così, con questo dire e non dire, e con questa stranissima tempistica. Con tutto il rispetto per l’avvocato Ellero, è paradossale che la ’memorià venga o torni solo dopo due mesi, al termine di un periodo in cui tutto il Paese attendeva e attende dai finiani una spiegazione convincente. Tutti gli italiani comprendono che siamo dinanzi a un fenomeno curioso. Chiunque di noi, qualunque cittadino normale, e a maggior ragione un personaggio pubblico, se ci fossimo trovati o ci trovassimo al centro di una vicenda esplosiva (e esplosa sui media), ci saremmo sforzati e ci sforzeremmo di chiarirla immediatamente, senza perdite di tempo...E invece, in questo caso, abbiamo una serie - per così dire - di verita a rate, a scadenze bimestrali...Una brutta commedia, che toglie ulteriore credibilità ai finiani e sa tanto di ’toppa peggiore del buco". Lo afferma il portavoce del Pdl Daniele Capezzone
Stracquadanio: "Lascia il tempo che trova" "Allo stato lascia il tempo che trova, perché ci possono essere mille avvocati che possono fare dichiarazioni di questo tipo. Dovrebbero essere supportate da qualche evidenza". Il deputato Pdl Giorgio Stracquadanio commenta così a CNRmedia le dichiarazioni di Ellero.
Quanto alle dichiarazioni del ministro della Giustizia di Santa Lucia, che ha affermato invece che è proprio il cognato di Gianfranco Fini il proprietario della casa, Stracquadanio sostiene: "Penso che il governo di uno Stato sovrano debba essere considerato degno di fede fino alla prova del contrario. Ma questa non è la prova del contrario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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