In Italia rappresentano soltanto lo 0,5% del totale, diffuse soprattutto al Nord nelle regioni montane, ma oggi le case in legno suscitano un crescente interesse in virtù delle caratteristiche di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Nei Paesi scandinavi oltre la metà degli involucri edilizi è costruita in legno, uno su cinque in Germania e Austria, e più ancora negli Stati Uniti, sia per la disponibilità del materiale, facile da reperire e lavorare, sia per l'intrinseca capacità antisismica, le proprietà meccaniche e il comfort abitativo, in primis rispetto all'isolamento termico e acustico, peculiarità che fanno il paio con costi ridotti di gestione e manutenzione.
Se a partire dalla metà del secolo scorso l'impiego di acciaio e cemento armato hanno fortemente limitato l'uso del legno strutturale, la maggiore conoscenza analitica circa la stabilità e la resistenza, le nuove tecniche costruttive unite all'introduzione di trattamenti innovativi contro il degrado, hanno permesso di rilanciarne il ruolo nell'edilizia. Sulla durata possono testimoniare non solo le numerose abitazioni millenarie del Giappone ma anche, ben più vicini a noi, i pali di castagno conficcati in mare a sostenere i palazzi veneziani. Ulteriore elemento a favore, la versatilità nell'ambito di strutture architettoniche anche molto complesse, come dimostra il nuovo Auditorium di Roma progettato da Renzo Piano.
Oltre a essere un prodotto rinnovabile, riciclabile e biodegradabile, il legno è leggero, ha qualità simili a quelle dell'acciaio ai fini strutturali (trazione, compressione ed elasticità) e la sua produzione richiede un contenuto ridotto di energia; e lo stesso vale per la costruzione di case, a buon diritto considerate come ecologiche. Rispetto a un edificio convenzionale in laterocemento, una casa prefabbricata in legno può contare su valori ben più elevati di resistenza termica, che minimizzano le spese di climatizzazione degli ambienti, aggiungendo al beneficio del risparmio in bolletta anche emissioni di CO2 assai contenute, a tutto vantaggio dell'impatto ambientale. Peraltro, trasformare un albero in materiale edile significa rimandare alla decomposizione o alla combustione le emissioni di carbonio assorbito al suo interno: ecco che il bilancio sull'effetto serra risulta nullo. Non è certo altrettanto per la produzione e la demolizione di acciaio e cemento, ai quali l'odierna bioedilizia preferisce, oltre al legno strutturale, blocchi cassero in legno cemento per i muri portanti e in calcestruzzo e argilla espansa per le altre parti, accanto ai pannelli di sughero e in fibra di cellulosa. Il dettato di legge composto dalle norme tecniche per le costruzioni aggiornato nel 2008 stabilisce le modalità di calcolo, esecuzione e collaudo degli edifici in legno, definendo anche i requisiti per la certificazione di qualità.
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