Case scontate ai vip, finalmente arriva l’inchiesta

Nel mirino dei magistrati di Milano le operazioni immobiliari di istituti pubblici e altri enti. Si indaga per truffa e abuso d’ufficio. Tremano gli amministratori del Trivulzio e gli inquilini celebri: politici, imprenditori e giornalisti

Case scontate ai vip, finalmente arriva l’inchiesta

Milano - Le certezze, al momento, sono due. La prima è che la procura di Milano (dopo quella di Roma) ha formalmente aperto un’inchiesta sullo scandalo delle case pubbliche affittate o (s)vendute a prezzi di favore a politici, personaggi dello sport, giornalisti, giudici e sottobosco vip. Abuso d’ufficio e truffa aggravata, le ipotesi di reato a carico di ignoti. La seconda è che - a fare due conti - non sarà affatto un’indagine semplice. Questione di numeri.
Un po’ di aritmetica per dare l’idea del fenomeno: 1.335 gli alloggi del Pio Albergo Trivulzio, 2mila quelli della Fondazione Policlinico, 360 le unità immobiliari del Golgi Redaelli. Senza contare le liste dell’Aler, la controllata regionale per l’edilizia residenziale, che deve ancora completare l’anagrafe dei suoi 70mila residenti, e il cui elenco dovrebbe essere consegnato giovedì alla commissione Casa del Comune di Milano. Tradotto, un elenco infinito che dovrà essere analizzato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo - a capo del pool di magistrati che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione - e dal pm Maurizio Romanelli. Ieri, negli uffici del Palazzaccio, sono arrivati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, che dovranno materialmente svolgere gli accertamenti. È lo stesso gruppo di militari che già da un paio di settimane lavora con Paolo Evangelista, procuratore presso la Corte dei conti della Lombardia. E non è solo una questione di economia delle forze. L’inchiesta penale e quella contabile, infatti, viaggiano in parallelo. Un primo incontro tra Robledo ed Evangelista c’è già stato, una riunione per pianificare le prossime mosse. E come detto, non si tratta di un lavoro da poco. Perché un conto è il fumus delicti - ossia, l’eventualità che un reato sia stato consumato -, altra cosa è la verifica effettiva della sua sussistenza. Da un lato, la Corte dei conti dovrà verificare e quantificare l’eventuale danno erariale dovuto a una scorretta procedura di assegnazione degli alloggi, e accertare il motivo per cui diverse centinaia di alloggi siano rimasti sfitti nonostante bilanci tutt’altro che floridi. Trivulzio, Policlinico e Golgi Redaelli, infatti, rispondono alla normativa pubblicistica e alla giurisdizione contabile: ciò significa che gli appartamenti devono essere assegnati attraverso bandi, e sempre a vantaggio dell’ente e non del privato. Il passaggio successivo, una volta fatta la stima del mancato introito dovuto a una gestione «leggera» delle proprietà, sarà quello di inviare ai presunti responsabili un «invito a dedurre». In pratica, un avviso di garanzia.
Più difficile, invece, la via penale. Perché se è vero che la sostanza non cambia - e nelle scorse settimane è arrivata in Procura anche una denuncia sulle presunte irregolarità nella gestione del patrimonio immobiliare -, a Robledo e Romanelli toccherà dimostrare che i vertici di Pat, Policlinico, Golgi e Aler abbiano dolosamente procurato un danno patrimoniale all’ente (abuso d’ufficio), e che drenando risorse pubbliche (truffa aggravata) si siano assicurati un vantaggio patrimoniale per sé o per i beneficiari delle operazioni. Gli inquirenti sono orientati a concentrarsi sulle vendite più che sugli affitti e - operata una prima scrematura delle liste - capire se dietro la cessione di alloggi di pregio ci siano state aste irregolari o volutamente poco pubblicizzate, imbeccate agli «amici», favori e scorciatoie nelle pratiche di cessione. Poi, si passerà scandagliare le eventuali responsabilità degli amministratori. Chi ha comprato o vive in affitto negli alloggi pubblici, invece, può dormire sonni (abbastanza) tranquilli.


Per la Corte dei conti, ovviamente, i reati sono tutti in carico alla pubblica amministrazione. Penalmente, però, qualcosa può succedere. Perché qualcuno ha vinto, alla lotteria Trivulzio. Ora resta da capire chi e in che modo ha pescato i biglietti vincenti.

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