Case-vacanza, una truffa da 40 milioni

L’INCHIESTA Perquisizioni della Guardia di finanza. L’accusa: falsi documenti per ottenere gli appalti del Comune. Sospetti anche sui dirigenti di Palazzo Marino

Si allarga lo scandalo delle case-vacanza del Comune. Dopo il blitz della Guardia di finanza dello scorso luglio, ieri i militari del Nucleo di polizia tributaria sono hanno eseguito una ventina di perquisizioni nei confronti di società, associazioni ed enti pubblici di Milano, Bergamo, Lecco e Cremona per acquisire documenti relitvi a cinque gare d’appalto indette da Palzzo Marino tra il 2009 e il 2011, per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro.
I pm Tiziana Siciliano e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo hanno iscritto nel registro degli indagati Dario Zambelli, Ezio Prandi e Giuseppe Baccalà - rispettivamente legale rappresentante e dipendenti di imprese che fanno parte del Gruppo della Cisl di Bergamo - con l’accusa di truffa aggravata ai danni di Palazzo Marino, turbativa d’asta e corruzione. Un reato, quest’ultimo, che sposta l’attenzione sugli uffici dei servizi sociali del Comune. Un paio di dirigenti pubblici, infatti, sono nel mirino degli inquirenti. Secondo l’accusa, avrebbero chiuso un occhio - se non tutti e due - di fronte alla documentazione non esattamente i regola che le società ora sotto inchiesta avevano presentato per partecipare ai bandi pubblici.
Secondo l’accusa, infatti, Zambelli, Prandi e Baccalà avrebbero ottenuto l’aggiudicazione delle gare presentando false attestazioni circa la sussistenza dei requisiti richiesti. Un primo bando era già finito sotto la lente degli investigatori. Si tratta gara vinta dalla Borgunitour spa per «l’affidamento dei servizi integrativi per il funzionamento delle Case Vacanza extraurbane del Comune di Milano» ad Andora e Pietra Ligure, per il periodo compreso tra il 3 giugno del 2011 al 6 giugno del 2012. In base all’appalto, la società aggiudicatrice avrebbe gestito le iniziative «Scuola natura» ed «Estate vacanza» prevedendo la partecipazione totale di circa 12.900 utenti (7mila a Pietra Ligure e circa 6mila nella struttura di Andora). Il valore totale dell’appalto era stimato in 2 milioni e 776mila euro iva esclusa. Il valore finale dell’appalto - si legge nei documenti di Palazzo Marino - era di 2 milioni e 714mila euro. Nei sei mesi precedenti, inoltre, sempre la Borgunitour aveva vinto gare per 28 milioni di euro, ma il sospetto degli inquirenti è che la spa non avesse i requisiti per ottenere quegli appalti.
Così, ieri, la Gdf ha perquisito gli uffici della Etsi Cisl di Bergamo, della Gruppo Viaggi srl di Bergamo, della Dlf (Cremona Associazione Dopolavoro ferroviario), della Cooperativa Aeper sempre di Bergamo, della Etsi Cisl di Milano, della Destinazione Sole di Serio Travel, della Cisl Lovere Bergamo, della Mania Viaggi di Trescore Balneario, della Grigna Express di Lecco. I militari, poi, si sono presentati al Patronato San Vincenzo di Bergamo, al Centro Anziani Spirano, all’Associazione Artigiani, all’Anap di Bergamo (Associazione nazionale anziani e pensionati), e al centro sociale anziani invalidi pensionati Bagnatic.

Un’enorme mole di documenti, ora, sarà analizzata dai finanzieri. Per capire se qualcuno ha truccato le carte. E se il grande affare delle case-vacanza - una torta da 40 milioni di euro in tre anni - sia stato fatto alle spalle del Comune.

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