Cassano va al Real: domani si firma

L’ultimo rilancio di Moratti. Ma il barese: «Vado solo a Madrid»

(...) (per la precisione 1 milione e 800 mila euro) di crediti vantati da Cassano (percentuale sui diritti di immagine ceduti alla Roma al tempo del trasferimento dal Bari) e «abbonati». Per il bilancio romanista l’affare vale un totale di quasi 8 milioni, allora. Al calciatore è stato offerto un contratto della durata di 4 anni e del valore economico di 3,8 milioni di euro, al netto delle ritenute, più golose percentuali sulla vendita dei diritti d’immagine e sulla vendita delle magliette. «Il sacrificio economico compiuto da Cassano pur di favorire il trasferimento al Real Madrid è stato il gesto più apprezzato da Florentino Perez» è la chiosa di uno stretto collaboratore del presidente madridista.
Contro Sacchi. Al Real, prima di concludere il negoziato, han dovuto realizzare un paziente lavoro, presso l’opinione pubblica, di ripulitura dell’immagine di Antonio Cassano. Arrigo Sacchi, nei suoi interventi, l’aveva stroncato. Non poteva piacergli uno così, che fa le corna all’arbitro, che si dà malato per marcare il suo dissenso dall’allenatore e dai suoi metodi. E, in privato più che in pubblico, ha declinato il proprio giudizio negativo. È stato questo uno dei motivi, l’ultimo probabilmente, a sancire la separazione tra il fusignanista e il leggendario club dei merengues. A Madrid, d’altronde, hanno una grave emergenza da affrontare. Gli ultimi accertamenti clinici effettuati sul ginocchio di Raul hanno stabilito che il capitano non sarà sottoposto a intervento chirurgico, eppure l’attaccante non potrà tornare all’attività prima di febbraio-marzo, mentre a Ronaldo è stata diagnosticata una lesione muscolare di primo grado del soleo che lo terrà fuori gioco per due settimane. C’è bisogno, allora, e subito, di un rinforzo per l’attacco. Cassano può essere arruolato anche in coppa Campioni: non è un particolare di poco conto.
Con mamma e fidanzata. Cassano è pronto al trasferimento. Lo farà in compagnia della sua nuova, e sembra stabile, fidanzata, una ragazza di Catania, oltre che della mamma in compagnia della quale ha vissuto la settimana di vacanza, senza muoversi dall’attuale domicilio romano. Qui è rimasto a stretto contatto con l’emissario di Perez, Bronzetti, cui ha confidato tutti i suoi buoni propositi. «Ho fatto degli errori, ma sono anche maturato» la confessione più impegnativa. Seguita da un gesto dimostrativo. Antonio è stato il primo a presentarsi ai cancelli di Trigoria per la ripresa degli allenamenti. Non voleva tanto colpire Spalletti, il suo attuale precettore, ma spedire un messaggio trasversale al Real Madrid.
Il no all’Inter. È vero: l’Inter e Moratti hanno provato a soffiare Cassano al Real Madrid. Sono tornati sotto, in modo determinato, nei giorni che han preceduto la notte di San Silvestro. «È stato Cassano a sgombrare il campo dal rilancio» la testimonianza di uno dei protagonisti della trattativa. Appena è spuntata la traccia del Real, Cassano ha deciso che Madrid sarebbe stata la sua nuova avventura. E pazienza se questo trasloco gli costerà il posto al mondiale, nonostante l’apparente disponibilità di Lippi («se c’è uno che segna 3 gol a partita, io lo porto») a riaprire il volo per Germania 2006.
Fiorello in crisi. La partenza di Cassano per Madrid metterà in crisi, più che la Roma, Fiorello e la sua trasmissione radiofonica nella quale la strepitosa imitazione del barese (il finto Cassano, con accento a volte foggiano più che barese, racconta le sue perfomances a bordo della Ferrari, ndr) è una delle chicche. Nella rosa della Roma la sua partenza potrà essere parzialmente rimpiazzata dall’arrivo, via Udine, di Di Michele, in rotta con Cosmi, l’allenatore dei friulani, in ottimi rapporti con Spalletti invece. Ed eccoci restituiti al tema centrale del calcio-mercato che apre ufficialmente questa mattina i suoi battenti in una edizione molto mesta. Cassano e poc’altro ancora. Gli affari conclusi e quelli in via di conclusione non sono molti a conferma che persiste la recessione nel settore. La Samp ha girato Zauli al Bologna e Borriello al Treviso, in attesa di puntellare la difesa con Paolo Cannavaro e il centrocampo con Fabio Simplicio (Parma). Il Messina ha promesso Zampagna all’Atalanta e chiesto Tare al Bologna, a Udine è pronto a tornare Baronio. Siamo alla modica quantità, come si capisce.

E anche la Fiorentina, partita con propositi molto fieri, ha dovuto prender atto di una clamorosa realtà. Si può anche stabilire che le rose devono essere ristrette (massimo 22, dixit Prandelli), ma Vidic, dello Spartak Mosca, continuerà a scegliere il Manchester invece che la Fiorentina. Come volevasi dimostrare.

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