A Catanzaro le «Lamiere» di Rotella

Un antico palazzo nel centro di Catanzaro, già istituto per sordomuti e poi tipografia, rinasce a nuova vita, diventando il «Marca», Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Catanzaro e della Calabria. Un progetto ambizioso, tre piani, un grande cortile e una terrazza dalla vista mozzafiato compongono il museo, nelle intenzioni polo multifunzionale, in cui al pianterreno trovano posto la Pinacoteca e Gipsoteca con circa 120 opere fra dipinti e sculture, collezione permanente dal XVI al XX secolo.
Antonello de Saliba, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Salvator Rosa e Andrea Sacchi tra gli autori, ordinati anche nell’allestimento dal direttore artistico Sergio Risaliti. Sono inoltre esposte opere di Andrea Cefalì e gessi e marmi di Francesco Irace. In realtà i legami di Catanzaro con l’arte, soprattutto contemporanea, hanno precedenti illustri: Catanzaro ha dato i natali a Mimmo Rotella; benché i rapporti tra la città d’origine e l’artista non siano sempre stati idilliaci, o forse proprio per questo, il museo rende omaggio a Rotella, sistemando al primo piano la Collezione Rotella e una mostra curata da Alberto Fiz: «Lamiere», le grandi opere su lamiera, realizzate fra il 1980 e il 2004 per la prima volta presentate in uno spazio pubblico italiano (fino al 28 settembre).
L’ambiziosa «Archeologia del presente» sempre a cura di Sergio Risaliti, intende legare il linguaggio contemporaneo al territorio e alla sua storia. Gli artisti invitati in questa occasione sono Paola De Pietri, Flavio Favelli e Davide Rivalta. Paola De Pietri, fotografa, presenta 15 centrati ritratti e paesaggi di Catanzaro e dintorni. Davide Rivalta espone sculture in gesso, bronzo e resina: una capra, un asino, un’aquila, un tacchino e un grande benevolo rinoceronte che accoglie i visitatori all’ingresso del museo; sono gli stessi animali che compaiono nelle tele dei paesaggisti ottocenteschi della Pinacoteca. Flavio Favelli presenta due installazioni site-specific, ma dei suoi lavori il più risolto è sicuramente il progetto per il bar del museo, intimo ma contemporaneo e in tono con la città. Electa pubblica tre volumi per illustrare i tre piani del museo.

Il «Marca» rappresenta un’altra scommessa importante per la provincia di Catanzaro, che con passione sostiene l’estiva «Intersezioni» al Parco Archeologico di Scolacium, riuscito incontro fra arte contemporanea, cultura e paesaggio.

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