Il Cav: "Niente voto anticipato"

Il presidente del Conisglio scaccia i gufi e assicura che il governo porterà a termine la legislatura e che non ci sono cambiamenti nei programmi della maggioranza: "Noi continuiamo la nostra attività senza interruzioni". Occhi puntati sulla crisi economica. E proprio della crisi Berlusconi parlerà con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama nella telefonata fissata per lunedì pomeriggio. Della Vedova (Fli) disposto a dialogare col governo: "Bisogna migliorare la manovra" 

Il Cav: "Niente voto anticipato"

Roma - "Non si è assolutamente mai parlato di questo. È un ipotesi che non c’e mai stata". Lasciando Palazzo Grazioli il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi caccia lo spauracchio delle elezioni anticipate, tanto volute dall'opposizione, rispedendo al mittente i tentativi di chi sta cercando di anticipare il voto al 2012. Mentre la sinistra continua - come un disco rotto - ad attaccare il governo, il Terzo Polo apre e si dice disposto a dialogare con la maggioranza per "migliorare la manovra".

Il governo tiene duro Berlusconi ha voluto sottolineare che "non c’è nessun cambiamento nei programmi" della maggioranza. "E' un’ipotesi che non c’è", ha ripetuto il presidente del Consiglio a proposito del voto anticipato. Si è, invece, limitato ad allargare le braccia a proposito del declassamento di Standard&Poor’s degli Stati Uniti, ma ha voluto sottolineare che il governo continuerà la sua attività senza sosta. "Noi continuiamo la nostra attività senza interruzioni", ha detto il Cavaliere fermandosi brevemente con i giornalisti mentre lasciava Palazzo Grazioli diretto in Sardegna. "Sarò qui lunedì sera o martedì", ha aggiunto Berlusconi a chi gli chiedeva se non restasse in Sardegna per festeggiare il compleanno della figlia Marina il 10 agosto. Insomma, occhi puntati sulla crisi economica. E la crisi internazionale sarà oggetto di un colloquio telefonico, lunedì prossimo, tra Berlusconi e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Nuovo tavolo con le parti sociali "Per mercoledì pomeriggio abbiamo riconvocato il tavolo negoziale con tutte le parti sociali", ha annunciato il ministro del lavoro Maurizio Sacconi spiegando che il documento delle organizzazioni rappresentative delle imprese conferma la loro piena disponibilità al confronto sulla base dell’ulteriore iniziativa di ieri del governo. "Nello stesso modo si sono espressi i segretari del sindacato riformista - ha annunciato, quindi, il ministro - per mercoledì pomeriggio abbiamo riconvocato il tavolo negoziale con tutte le parti sociali. Così come Camera e Senato, come annunciato, garantiranno presto l’opportunità di un confronto con le opposizioni, a partire da quella che ha già anticipato una responsabile disponibilità". Ogni tema utile alla modernizzazione - e con essa alla maggiore stabilità e alla crescita dell’economia - sarà a questo punto esaminato senza pregiudizi o preclusioni. "I delicati temi del lavoro - ha concluso Sacconi - devono ovviamente trovare soluzione con le parti sociali e in termini tali da rafforzarne la capacità di promuovere investimenti, occupazione aggiuntiva e maggiore salario nelle diverse situazioni aziendali e territoriali".

L'apertura del Terzo Polo "Berlusconi continua a chiamare speculazione le aspettative negative dei mercati sul debito pubblico italiano. Ma si è almeno rassegnato a rimettere mano a misure che si ostinava a considerare, fino a pochi giorni fa, sufficienti. Se è però bene anticipare il pareggio di bilancio al 2013, non ha senso difendere in modo pregiudiziale la struttura della manovra approvata a luglio", ha dichiarato Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera.

"L’anticipo dei saldi al 2013 è positivo - ha aggiunto - è necessario che, per non deprimere ulteriormente la crescita del paese, in assenza di altri risparmi questo non si traduca, come prevede la clausola di salvaguardia prevista nella manovra, in un aumento della pressione fiscale di 24 miliardi". Su questo punto il Terzo Polo potrebbe, dunque, assicurare nella discussione parlamentare "il massimo della disponibilità nel massimo della chiarezza".

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