Il Cav: "In pensione a 67 anni" Continua la trattativa con la Lega

Dopo il pressing dell'Europa, che ha chiesto di ridurre il debito e di rilanciare la crescita, il governo accelera il varo delle misure anti crisi. A partire dalle pensioni. Ma la Lega si oppone: "Non si toccano". In serata il Cdm si conclude con un nulla di fatto. Berlusconi vedrà i leader del Carroccio per trovare la quadra. Domani forse una nuova riunione. Letta avverte: mettiamo le misure nero su bianco, altrimenti si rischia di andare a Bruxelles allo sbaraglio. Ma Bossi: le misure devono andare bene a tutti. E il Cav: "Solo noi possiamo uscire dalla crisi"

Il Cav: "In pensione a 67 anni" Continua la trattativa con la Lega

"Stiamo ragionando con la Lega su cosa si può fare sul fronte delle pensioni". Dopo il pressing dell'Unione europea, con il presidente Van Rompuy che ha chiesto che i provvedimenti anti crisi annunciati siano adottati entro mercoledì, è il giorno delle decisioni. Durante il consiglio dei ministri convocato per adottare le misure per l'economia, il premier Silvio Berlusconi tratta con i lumbard. Le misure in discussione sono volute dal Cavaliere da diverso tempo ma, "per colpa di altri", è stato impossibile varare. Ma ora che i tempi stringono e le pressioni europee si fanno più vigorose, non c'è più tempo per tentennamenti di sorta. Però il Cavaliere avverte: "Chi mi attacca ogni giorno non riuscirebbe mai a mettere insieme una maggioranza parlamentare in grado di compiere quelle scelte storiche che ci consentiranno di uscire dalla crisi".

Il Consiglio dei ministri di questa sera si è concluso dopo un’ora e mezza senza aver preso nessuna decisione sulla riforma delle pensioni. Berlusconi proseguirà la trattativa con la Lega Nord incontrando a cena vari ministri tra cui il leader del Carroccio Umberto Bossi, il sottosegretario Gianni Letta, i ministri dell'Economia Giulio Tremonti e alla Semplificazione del programma Roberto Calderoli. A quanto si apprende una nuova riunione potrebbe essere convocata nelle prossime ore. "Dobbiamo mettere le misure nero su bianco, altrimenti si rischia di andare a Bruxelles allo sbaragli", avrebbe detto Letta durante il Cdm ribadendo la necessità di trovare un accordo sulle misure per la crescita all’interno dell’esecutivo. "Non possiamo mettere a rischio la tenuta del paese", è stato il ragionamento di Letta. "E' un momento difficile - avrebbe, invece, detto Bossi - dobbiamo saper rispondere alle sfide, ma bisogna trovare soluzioni che vadano bene a tutti".

E' stato Berlusconi ad aprire il dibattito. Il capo del governo ha ripercorso quanto avvenuto ieri a Bruxelles confermando di avere avvertito nei confronti dell’Italia un clima "ostile". Ma l’assunto che la crisi sia determinata da me o dall’Italia, ha affermato, è assurdo perché le cose non stanno così. Il Cavaliere ha quinti riassunto le misure chieste dall’Europa citando in particolare la riforma delle pensioni, le liberalizzazioni, il lavoro e le privatizzazioni e auspicando che queste misure siano condivise da tutti. Berlusconi ha quindi attaccato le opposizioni sostenendo che sono contente di poter criticare senza dover prendere decisioni difficili mentre al governo e alla maggioranza tocca l’onere di scelte storiche che non fanno prendere voti ma che servono al Paese.

Dopo il siparietto Sarkozy-Merkel, la Germania ha fatto dietrofront e ha tenuto a precisare che "ha grande fiducia nella
conduzione italiana della crisi dell’euro", ha detto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert oggi a Berlino in conferenza stampa, aggiungendo che "Francia e Germania considerano l’Italia un paese economicamente molto forte, un importante membro Ue e uno dei nostri partner più stretti". Durante il Cdm di questa sera, la principale misura discussa è quella delle pensioni. "Nell’Ue si è parlato di un'uguale età pensionabile per tutti a 67 anni - ha detto il premier - Lo farò presente alla Lega anche perché siamo l’unico paese ad avere anche le pensioni di anzianità. Bossi ha a cuore i pensionati. Ma questo non collide. Gliene parlerò".

Già in mattinata dal partito leghista però non arrivano rassicurazioni in merito. Anzi, il presidente dei deputati della Lega, Marco Reguzzoni, intervistato alla telefonata su Canale 5, è stato abbastanza chiaro: "La Lega è contro qualsiasi riforma delle pensioni e contro la patrimoniale. A costi limitati si può incidere in maniera positiva sui bilanci pubblici dando incentivi per il part-time alle donne con figli a carico che nella sostanza oggi sono escluse dal mondo del lavoro. Questa misura c’è in tutta Europa e nel nostro paese no".

Reguzzoni ha rifiutato categoricamente il paragone con gli altri paesi europei dove si va in pensione a 67 anni: "Nel nord Europa c’è una struttura dello stato sociale diversa dalla nostra. Oggi le nostre donne che vanno in pensione qualche anno prima, suppliscono alla carenza della nostra struttura sociale ad esempio facendo le nonne. Tra i vari paesi ci sono differenze e peculiarità che vanno analizzate nel complesso".

Favorevole a un intervento sulle pensioni l'Udc che per voce di Rocco Buttiglione si è così espressa: "Se la riforma delle pensioni con l'innalzamento a 67 anni dell'età pensionabile sarà ben fatta, l'Udc è pronto a votarla".

Anche Fli si è espressa a favore di un intervento sulle pensioni, ma con una conditio sine qua non che sa molto di ricatto: "Futuro e Libertà sfida Governo e PdL a portare in Aula una riforma europea delle pensioni, a prescindere dalle note resistenze leghiste.

Siamo pronti a votarla, a patto che un minuto dopo il premier vada al Quirinale a rassegnare le dimissioni. L’Italia non può permettersi un Governo diviso e con credibilità zero", ha dichiarato il vicepresidente di Futuro e Libertà Italo Bocchino.

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