Il Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, elaborato dal Censis, mostra la radiografia dell'Italia, dall'occupazione, ai consumi, a tutti gli aspetti della vita quotidiana, mostrando, questo uno dei dati più incisivi, un'Italia in cui l'occuopazione è molto al di sotto della media europea e i giovani si sposano e hanno figli sempre più tardi.
L'Italia si colloca all'ultimo posto in Europa per quanto riguarda l'occupazione dei laureati, con un 76,6% decisamente al di sotto della media europea. Sul dato influisce anche la crisi, che ha abbassato la richiesta di laureati e pregiudicato per loro le possibilità di trovare fin da subito un lavoro che sia commisurato alle loro capacità. In 4 anni il numero degli occupati è diminuito di 980.000 unità. Quasi un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni non studia nè lavora.
Legato a questo dato anche l'età in cui i giovani si sposano e mettono su famiglia, un passo che tende a spostarsi sempre più avanti negli anni, accompagnato da un tasso di fertilità tra i più bassi dell'Unione Europea.
Pochi occupati under 30 dunque, matrimonio e figli tardi e, legato a questi dati - da quanto emerge - una reazione a catena che porta nei giovani l'emergere di comportamenti devianti o a rischio e un sentimento diffuso di cinismo e disicanto. Disicanto nei confronti dell'Università, spesso ritenuta un'alternativa poco attraente, come del modello di successo e riuscita sociale, considerati avulsi dalla cultura del lavoro e dalla meritocrazia.
A cambiare è anche il modello della famiglia. In Italia diminuiscono le coppie coniugate con figli, aumentano quelle senza figli, come le famiglie mongenitoriali e il numero dei single. Meno centrale il ruolo delle famiglie allargate.
Sempre più importante il ruolo degli stranieri in Italia. Due milioni di essi lavorano regolarmenti. Poco più della metà è impiegato nei servizi, mentre il 20% nell'industria. Leggermente meno gli stranieri che lavorano in costruzioni e agricoltura. In aumento anche i titolari di impresa non italiani, un 10% in più rispetto al 2009, con picco a Prato (38,9%), Firenze (21,5%), Milano (20%), Trieste e Roma (18,6% e 16,9%). Protagoniste le donne, con oltre 77.
000 imprenditrice donne.E la politica? Ai politici sempre più spesso si chiedono non carisma e fascino, ma oenstà, sia in pubblico che in privato, preparazione e consapevolezza del ruolo che ricoprono.
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