Al termine di due mesi dindagini la Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio della professoressa di matematica che, il 4 novembre del 2006, secondo laccusa, era stata trovata in atteggiamenti intimi con cinque studenti minorenni. Il fatto avvenuto nellaula di sostegno della scuola Segantini a Nova Milanese, aveva suscitato scalpore.
La prof, molisana, di Campobasso, arrivata in Brianza per qualche supplenza sera appartata con gli alunni, quando la collega deducazione fisica, una volta aperta la porta della classe, ha visto la «scena». Sentiti gli adolescenti, linsegnante che ha scoperto il caso e il preside. Antonio Pizzi, capo della Procura, assieme al pm, Emma Gambardella, hanno deciso di inviare gli atti al Tribunale per il processo. La donna al centro dellinchiesta dovrà difendersi dallaccusa di corruzione di minore, violenza sessuale e di calunnia. «Questultimo reato spiega Antonio Pizzi si raffigura in quanto lindagata ha cercato di smentire la versione delle giovani vittime e dei testimoni». La mattina del fatto la professoressa avrebbe invitato gli studenti a seguirla nellaula di sostegno per approfondire le lezioni di matematica. Dallinchiesta è emersa unaltra storia. La donna avrebbe «incontrato» tre alunni; gli altri due sarebbero rimasti a guardare... Limputata ha sempre protestato la sua innocenza arrivando ad affermare che, in qualche modo, sarebbero stati gli esuberanti ragazzini a prendere liniziativa. Particolare, che non ha convinto gli investigatori: da qui la formalizzazione della richiesta daccusa per calunnie.
Del resto, le dichiarazioni messe a verbale dai ragazzi sono risultate concordi e la Procura ha ritenuto attendibile il loro racconto. La professoressa travolta dallo scandalo in unintervista al Giornale subito dopo la vicenda aveva confermato che avrebbe chiarito tutto davanti ai magistrati. Evidentemente la sua strategia difensiva non ha convinto gli inquirenti.
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