«Ci traduciamo tutto il catalogo in e-book e lo mettiamo online per venderlo negli Usa»

Con un catalogo di autori che va da Philip Dick a Joe Lansdale, da Kellerman a Matheson, per non dire di Ballard e dei vecchi titoli di Anthony Burgess e un fatturato di 10 milioni di euro con 70 novità l’anno, Fanucci sembra la casa editrice ideale, in Italia, per intraprendere senza incertezze la via all’ebook. «Infatti - dice Sergio Fanucci al Giornale - proprio il 1° agosto siamo sbarcati online con 50 titoli. Continueremo sullo stesso ritmo ogni mese. Un po’ in ritardo rispetto ad altri editori italiani, ma con qualche novità in più».
Per esempio?
«Il prezzo contenuto, che noi abbiamo fissato a 5 euro per tutti i volumi. Il prezzo troppo alto è uno dei fattori che secondo me non fanno decollare gli ebook. Poi c’è il nostro distributore, Simplicissimus, che contrariamente a tutti gli altri, come Edigita, non ci ha chiesto l’esclusiva».
Ma proteggete i file epub o lascerete liberi pure quelli?
«Mettiamo su tutti il DRM, il Digital Rights Management, a tutela del lavoro delle persone che contribuiscono a fare i libri stessi, dal traduttore all’impaginatore. Non mi piacciono i pirati della Rete».
In altra sede Lei se l’è presa con gli agenti letterari che ricontrattano verso l’alto i diritti per gli ebook.
«Già. E anche con noi hanno vinto loro. La clausola ebook non c’era nei vecchi contratti che avevamo e includerla è costato. A ogni modo, negli ultimi mesi, nonostante i costi, abbiamo trovato un partner finanziario che ci aiutasse a entrare nel mondo dei libri digitali, che durante un viaggio a New York ho imparato a conoscere meglio».
Gira voce che il viaggio sia stato fruttuoso.
«L’agente di Ken Follett vuole valutare i dodici libri della serie Typos che produrremo con Pierdomenico Baccalario, vendutissimo autore per ragazzi. Con la sua struttura abbiamo stretto un accordo che ci permetterà uno sviluppo rapido e totale dei contenuti. L’agente americano, che li sta aspettando in inglese, valuterà se comprare tutto in esclusiva mondiale».
Si dice che Lei stia preparando anche un’altra sorpresa per i lettori anglosassoni...
«Stiamo approntando la traduzione in inglese dei nostri libri italiani per poi proporla in ebook a tutte le latitudini. Abbiamo fatto un accordo col più grande distributore americano di titoli digitali attraverso la nostra società newyorkese».
Torniamo in Italia.

Che succederà nei prossimi mesi alla Fanucci digitale?
«Toccheremo con mano se è vera la teoria che vuole che i titoli fantasy e di fantascienza, di cui abbiamo abbondanza nel nostro catalogo, siano i più acquistati nelle vendite online».

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