Immenso Pogacar: doppietta Giro-Tour, vince la cronometro e batte il record di Merckx

Finale trionfale per lo sloveno che infligge un minuto a Vingegaard nella cronometro, completa la doppietta 26 anni dopo Pantani e batte il record di Merckx di tappe vinte in un anno tra Giro e Tour

Immenso Pogacar: doppietta Giro-Tour, vince la cronometro e batte il record di Merckx

Il Tour de France 2024 si chiude più o meno come era partito, con l’ennesima vittoria del cannibale venuto dalla Slovenia. Anche nella cronometro che porta all’arrivo a Nizza, Tadej Pogacar conferma di essere nettamente il più forte, infliggendo ben un minuto di ritardo a Jonas Vingegaard, che ha resistito al tentativo di sorpasso di Remco Evenepoel, terzo al traguardo. 26 anni dopo l’impresa del Pirata Marco Pantani, Pogacar chiude la storica doppietta Giro-Tour portandosi a casa la terza Grande Boucle e lasciando le briciole ai rivali. Impressionante come il campione sloveno sia riuscito a battere il record di Eddy Merckx di tappe vinte nella stessa annata tra Giro e Tour: ben dodici, distribuite equamente tra i due Grand Tour. Un trionfo che non ammette repliche e che incorona il dominatore di questa epoca del ciclismo moderno.

Passerella per Girmay e Cavendish

L’ultima tappa di questo massacrante Tour de France prende il via in una location inconsueta, visto che per la prima volta dal 1905 la Grande Boucle non si conclude a Parigi ma sulle rive del Mediterraneo, a Nizza. Per evitare sovrapposizioni con le imminenti Olimpiadi estive, gli organizzatori del Tour hanno deciso di fornire qualche emozione in più, con una cronometro individuale che si terrà su un tracciato non semplice. Il percorso che porterà da Montecarlo a Nizza, infatti, è stretto, difficile, molto tecnico, con salite non semplici e discese da prendere con le molle, reso ancora più ostico dalla pioggia.

Il meteo, infatti, prevede precipitazioni, un vento secco ma temperature piuttosto miti sul tracciato che partirà proprio dal traguardo del Gran Premio di Montecarlo. Alle 14.40 prendono il via Davide Ballerini, ultimo in classifica e Mark Cavendish, che prende il via della sua ultima tappa del Tour dopo aver appena battuto il record di vittorie di Eddy Merckx, seguiti uno alla volta dai ciclisti sopravvissuti a queste durissime tre settimane di gara.

Tour tappa 21 Cavendish partenza

La cronometro di Cavendish è fatta a ritmi quasi turistici ed ha tutto il sapore di un addio al popolo del Tour de France, ben lieto di salutare il grande campione dell’Isola di Man, che fatica assai sulle salite di questa ultima prova. Ancora prima che riesca ad arrivare a Nizza, prende il via la maglia verde Biniam Girmay, il primo rappresentante dell’Africa sub-sahariana a vincere la classifica a punti della corsa a tappe più prestigiosa al mondo. Nonostante le previsioni, la pioggia sembra aver risparmiato finora il tracciato della cronometro; meglio per Cannonball, che ha un sorriso a 32 denti e sembra davvero emozionato quando taglia per l’ultima volta il traguardo di una tappa del Tour de France.

Mentre prende il via da Montecarlo Mathieu van der Poel, sicuramente uno dei delusi di questa cavalcata attorno all’Esagono, le telecamere si concentrano su Girmay, che ricorda ancora quando guardava il Tour con suo padre quando era bambino. Momento davvero particolare per lui, che è riuscito a fare meglio del suo eroe Daniel Teklehaimanot, che vestì per pochi giorni la maglia a pois nel Tour del 2015.

Tour tappa 21 Girmay cronometro

Aria di festa, pochi spingono

Se l’atmosfera è quella dell’ultimo giorno di scuola, c’è ancora una cronometro da onorare, anche se non tutti sembrano avere voglia di prenderla sul serio, il che spiega perché il 48’24” fatto segnare da Lenny Martinez resista a lungo come il miglior tempo. Raul Garcia Pierna riesce a prendersi il secondo tempo mentre Van der Poel, che ha usato la sua bici da strada come tutti i suoi compagni di squadra, chiude a 2’11” di distacco, a conferma che sta risparmiando energie per le prove olimpiche.

Neanche il belga Victor Campenaerts, che era molto sotto al tempo di Martinez per quasi tutto il percorso, riesce a battere il suo tempo e chiude con 14” di ritardo, a conferma della bontà del tempo fatto segnare dal giovane francese della Groupama-FdJ. Mentre partono Van Aert e Politt, due che nelle cronometro se la cavano alla grande, l’americano dell’Astana Harold Tejada riesce a prendersi la prima posizione, chiudendo 10” più veloce di Martinez. Al primo intermedio si capisce come Van Aert non sia al meglio: ha già 3’35” al primo intermedio.

Tour tappa 21 Van Aert arrivo

La speranza del pubblico è che il campione francese a cronometro Bruno Armirail possa chiudere con un acuto il suo Tour de France ma la situazione sicuramente si animerà nel finale, quando partiranno i primi nella classifica generale, che spingeranno al massimo per scalare qualche posizione proprio sul filo di lana. Per ora, però, altro momento emozionante quando prende il via per l’ultima volta Romain Bardet, che comunque è soddisfatto per aver potuto vestire, anche se per un solo giorno, l’agognata maglia gialla.

Poco dopo prendono il via anche Egan Bernal e Geraint Thomas, reduci da un Tour decisamente sottotono ma anche Ben Healy, uno che, se avesse voglia e gamba, potrebbe fare davvero molto bene. Al primo intermedio Barder è dietro di solo un minuto: nemmeno troppo male, considerato come in tutta la sua carriera il campione transalpino abbia sofferto tantissimo a cronometro.

La lotta tra i favoriti

Quando si presenta al via Richard Carapaz, con la sua bella maglia a pois, si inizia ad entrare nel vivo di questa cronometro. Gli ultimi 15 corridori a presentarsi saranno infatti quelli che hanno ancora qualcosa da chiedere a questo Tour, da un posto migliore in classifica generale ad un’ultima soddisfazione prima di pensare alle Olimpiadi o alla prossima Vuelta. Simon Yates, ad esempio, non è ancora certo della sua partecipazione all’ultimo Grand Tour dell’anno, reso sicuramente meno importante dalla vicinanza con le gare di Parigi 2024.

Uno dietro l’altro partono Buitrago, Giulio Ciccone e Derek Gee, tre che potrebbero lottare per la nona posizione in classifica generale fino all’arrivo. Altrettanto ravvicinata la lotta a distanza tra Carlos Rodriguez ed Adam Yates, con l’inglese che ha un solo secondo di vantaggio nei confronti dello spagnolo della Ineos Grenadiers. Nel frattempo, caduta innocua per Matteo Jorgenson, che cade proprio sul tornante del Loews reso celebre dal Gran Premio di Montecarlo.

Tour tappa 21 Bardet arrivo

Quando prendono il via anche i primi tre della generale, l’attenzione va alla lotta a distanza ed ai primi verdetti dei tempi intermedi. La maglia gialla parte sparato, a conferma che l’idea di portare a casa la sesta vittoria di tappa in questo Tour è ben presente nella sua testa. Il primo intermedio porta pessime notizie per Ciccone, che perde già 50 secondi da Buitrago e potrebbe uscire dalla top 10: molto più veloce Derek Gee, che si prende il primo posto nella classifica provvisoria.

Non male Jorgenson, che è terzo al primo intermedio nonostante la caduta, come peraltro Simon Yates, che avrebbe certamente preferito un tracciato più tecnico. Quando i top arrivano al controllo cronometrico, i distacchi sono importanti: Evenepoel mette 36” su Gee ma il suo primo posto dura poco, visto che Vingegaard è più veloce di ben 19 secondi. La soddisfazione del danese è altrettanto effimera: Pogacar sta volando sul tracciato e chiude con sette secondi di vantaggio.

Pogacar uber alles

Il secondo intermedio, l’ultimo prima della lunga discesa prima del traguardo vede ripetersi quanto successo prima: Evenepoel allunga nei confronti di Gee ma perde un secondo nei confronti di Vingegaard. Il danese sta andando forte ma non può evitare di perdere 17 secondi nei confronti del cannibale Pogacar, che non ne vuole sapere di lasciarsi sfuggire l’occasione di vincere un’altra tappa al Tour.

Impressionante la differenza nei confronti di uno specialista come Evenepoel, che in poche decine di chilometri ha già accumulato ben 51 secondi di ritardo. Buitrago chiude la sua cronometro con il secondo tempo: a meno di un mezzo miracolo, riuscirà a scippare il decimo posto al nostro Giulio Ciccone. Jorgenson chiude molto bene e riesce a scalzare Gee dalla prima posizione provvisoria: finale di Tour niente male per il vincitore della Parigi-Nizza, in netto crescendo in quanto a forma e combattività.

Tour tappa 21 Pogacar cronometro

Evenepoel spinge fortissimo nella parte di tracciato a lui più congeniale ma il distacco dai primi due sembra incolmabile anche per uno specialista come lui. Vingegaard, nonostante il grave incidente in discesa di pochi mesi fa, non si risparmia ma Pogacar da queste parti ci vive e sembra intenzionato a dare il massimo per chiudere col botto il suo Tour de France. All’ultimo intermedio Evenepoel riesce a recuperare tre secondi nei confronti dello scatenato Vingegaard, che ha pure rischiato una scivolata nella lunga discesa. Appena arriva Pogacar, non ce n’è per nessuno: nel giro di pochi chilometri la maglia gialla ha inflitto 40 secondi di distacco al rivale danese.

Se Almeida chiude bene, riuscendo a difendere il quarto posto nella generale nei confronti dell’attacco di Mikel Landa, al traguardo tutto è pronto per l’incoronazione del dominatore di questo Tour de France. A conferma dello strapotere dello sloveno il fatto che, nonostante sia partito due minuti prima, sulla lunghissima Promenade des Anglais riesca quasi a vedere Vingegaard.

Il danese perde ancora nei confronti di Evenepoel, dietro di soli 11 secondi ma tutti aspettano l’arrivo della maglia gialla: nonostante abbia rallentato nel finale batte il rivale di più di un minuto. Giusto così.

Le classifiche finali

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