Tour de France, a Barcelonnette Campenaerts batte in volata Kwiatkowski

All'ultima possibilità, il belga riesce a beffare sul traguardo l'ex campione del mondo polacco e doppiare la vittoria di tappa al Giro del 2021. Nessun cambiamento nella generale, con i tre di testa che si marcano

Tour de France, a Barcelonnette Campenaerts batte in volata Kwiatkowski

L’ultima tappa prima del trittico finale di questo Tour de France vede ancora una fuga dalla lunga distanza arrivare fino al traguardo. A spuntarla nella volata a tre il belga della Lotto Dstny Victor Campenaerts, che beffa sul filo di lana l’ex campione del mondo polacco. Grande soddisfazione per lui mentre sicuramente il più deluso è Wout van Aert, che ha fatto di tutto per vincere almeno una tappa in questo Tour. Nessun movimento nella classifica generale, con il gruppo maglia gialla che chiude ad oltre 13 minuti di ritardo con Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel che chiudono fianco a fianco. Questa giornata tranquilla servirà parecchio nelle prossime tappe, quando saranno le Alpi a fornire le ultime risposte a questo Tour de France.

Tanto caldo, poco spettacolo

Nonostante la carovana del Tour inizi a salire, il fatto che siamo quasi in Costa Azzurra si sente dalle temperature, parecchio elevate. Considerato che oggi sarà l’ultima tappa buona per una fuga prima del trittico finale che porterà alla cronometro di Nizza, gli attacchi partono subito, con Wout van Aert tra i più attivi. Nel giro di qualche chilometro ci provano sia Gibbons che Küng ma anche un gruppetto guidato da Van der Poel e Powless, senza però particolare fortuna: velocità media, però, piuttosto sostenuta, anche se nessuno spinge fino in fondo. Quando anche Stuyven fatica a guadagnare terreno, sembra chiaro che gli attacchi importanti potrebbero partire sull’ascesa verso il primo GpM di giornata, il Col de Festre. Nonostante sia Van der Poel che Van Aert provino a convincere altri ciclisti a partire, il gruppo si ricompatta prima della salita, convinto anche dalle temperature ben oltre i 30 gradi.

Tour tappa 18 Pogacar partenza

L’azione giusta parte a 155 chilometri dal traguardo, con un gruppetto guidato da Hindley e Lazkano che si stacca e viene raggiunto da altri ciclisti alla spicciolata che approfittano di un certo lassismo nel peloton per guadagnare un po’ di terreno. Ci sono sia Van Aert che il vincitore della tappa di ieri Carapaz fino a Geraint Thomas, che finora ha vissuto un Tour piuttosto deludente: i 37 fuggitivi alla fine resistono ai tentativi di rimonta da parte del gruppo e collaborano al meglio per allungare nei confronti delle squadre top. La fuga si porta verso il secondo GpM, quello della Côte de Corps, con Lazkano che riesce ad avere la meglio su Carapaz e portarsi a casa i punti per la classifica scalatori in palio. La battaglia consente ai fuggitivi di guadagnare circa 4 minuti dal gruppo maglia gialla, guidato dalla Uae Team Emirates ma nel gruppo di testa iniziano le varie schermaglie, con molti ciclisti che saltano volentieri qualche cambio per risparmiare energie in vista delle salite finali.

Tour tappa 18 gruppo compatto

Ancora una fuga di gruppo

L’avvicinamento alla prossima salita, quella che porta al Col de Manse, vive delle schermaglie nel gruppo al traguardo volante di Saint-Bonnet-en-Champsaur, con Michael Matthews che si aggiudica il primo posto ed i punti in palio per la maglia verde, che sembra però stabilmente sulle spalle dell’eritreo Biniam Girmay. La salita non è né lunga né particolarmente dura, il che spiega perché tra i fuggitivi non ci siano azioni importanti: Lazkano e Carapaz sono gli unici a lottare per il GpM, con lo spagnolo che riesce ad avere ancora la meglio. La situazione va a genio più o meno a tutti, specialmente considerato che la salita più dura di giornata, la Côte de Saint-Apollinaire, è dietro l’angolo. Se vorranno scrollarsi di dosso i velocisti come Van Aert o Matthews, gli scalatori dovranno attaccare proprio qui, sui 7,1 chilometri di questa salita: dopo i tentativi di Neilands, il primo a partire è Ben Healy, seguito da altri tre ciclisti. A 65 chilometri dall’arrivo, Lemmen e Sobrero sono raggiunti da Thomas e Van den Broek, fino a quando il gruppo dei fuggitivi non si ricompatta.

Tour tappa 18 Quinn fuga

A provare a fare selezione ci provano parecchi, da Sean Quinn a Lazkano, fino all’ennesimo attacco di Healy, marcato stretto da Lemmen e Thomas, impegnato a lavorare per Kwiatkowski. A due chilometri dalla vetta, iniziano a perdere terreno diversi ciclisti, da Thomas a Healy fino a Madouas e Van den Broek ma la situazione è ancora molto fluida. Nel frattempo il gruppo maglia gialla procede ad andatura quasi turistica ed ha accumulato più di nove minuti di ritardo. Gli ultimi 2 chilometri prima del GpM vedono un Johannessen combattivo mentre Lemmen difende Van Aert dai possibili pericoli fino a quando non è proprio il belga a farsi vedere in avanti, dopo essersi un po’ nascosto. Il primo a transitare sul GpM è proprio il norvegese: da qui all’arrivo di Barcelonnette ci sarà solo un’altra salita e parecchie colline. Mentre nel gruppo maglia gialla ci si passano cioccolatini per ingannare il tempo, a perdere contatto dalla fuga è proprio Ben Healy, che ha pagato i tanti attacchi come succede anche all’azzurro della Bora-Hansgrohe Matteo Sobrero. A 47 chilometri dall’arrivo, i fuggitivi continuano a rimanere abbastanza compatti ma sull’ultima salita le cose potrebbero cambiare parecchio.

Tour tappa 18 Vingegaard discesa

Campenaerts la spunta su Kwiatkowski

A qualche chilometro dall’ultima salita, la Côte des Demoiselles Coiffées, provano ad andarsene sette ciclisti, che accumulano una quindicina di secondi di vantaggio dal resto della fuga. Se la TotalEnergies ha più atleti in fuga, a 2,2 chilometri dallo scollinamento parte Jegat, seguito da Bernard, Lemmen e Prodhomme ma l’azione più convincente è quella di Lazkano, che sembra quello in condizioni migliori in salita. La marcatura di Lemmen convince Bernard e lo spagnolo a smetterla di spingere per venir preso in contropiede da Kwiatkowski, che parte lungo nell’avvicinamento al GpM, inseguito dall’ex compagno di squadra Carapaz. Il campione polacco riesce a resistere fino al GpM e si lancia in discesa con circa sette secondi di vantaggio: troppo pochi perché Campenaerts e Vercher non si rifacciano sotto. A questo punto si scende oltre gli 80 km/h ma un quintetto di ciclisti è a pochi secondi di ritardo e punta a riprenderli prima che si arrivi a fondovalle. Grazie alle doti da discesista di Kwiatkowski, il terzetto di testa riesce a tenere alle spalle i cinque inseguitori, che hanno circa 11 secondi da recuperare: venti secondi indietro c’è il resto dei fuggitivi, guidati da Van Aert e Carapaz.

Tour tappa 18 fuggitivi

A 21 chilometri dall’arrivo, la situazione rimane stabile, con il trio di testa che continua ad allungare sugli inseguitori grazie alla mancanza di collaborazione tra Van Aert e Matthews ed il resto della fuga, che certo non ha voglia di lavorare per i due velocisti. Ad un minuto di distanza, a questo punto è probabile che la vittoria se la giochino gli otto ciclisti in testa: quando il campione fiammingo prova a lanciarsi all’inseguimento del compagno di squadra Lemmen è marcato stretto e non può che rinunciare. Grossa occasione persa per il belga, che puntava su queste tappe per portare a casa la vittoria che gli manca dal Tour di due anni fa. Il gruppo maglia gialla, nel frattempo, procede senza scossoni ad oltre 12 minuti di ritardo ma ancora più interessante il fatto che i cinque inseguitori non riescano a tenere il passo dei tre fuggitivi, che a 15 chilometri dall’arrivo hanno quasi 48 secondi di vantaggio, rischiando di essere ripresi dal gruppo Van Aert.

Tour tappa 18 Campenaerts Kwiatkowski

Il vento consente di mantenere una buona velocità nonostante si stia salendo in maniera progressiva, con pendenze tra il 2 ed il 3% ma, alla lunga, Hindley e soci recuperano qualche secondo nei confronti dei tre di testa. Gli ultimi chilometri vedono il trio che perde qualche secondo nei confronti degli inseguitori ma la gara si decide all’ultimo chilometro, quando l’inesperto Vercher parte lunghissimo, bruciandosi le proprie carte. Kwiatkowski e Campenaerts si marcano fino agli ultimi 200 metri, quando sono decisive le gambe del belga, che batte a sorpresa l’ex campione del mondo polacco, beffato negli ultimi metri. Grande soddisfazione per l’atleta della Lotto Dstny, emozionatissimo dopo aver aggiunto una vittoria di tappa al Tour a quella che portò a casa al Giro nel 2021. Nessuna emozione alle loro spalle, quando il gruppo maglia gialla riesce a recuperare qualcosa nel finale, chiudendo ad oltre 13 minuti di ritardo.

La classifica

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La tappa di domani

Il trittico che porterà alla fine di questo Tour de France inizia con una tappa all’insegna della grande fatica e delle grandi altezze. Dopo una ventina di chilometri tranquilli, il peloton dovrà soffrire parecchio prima di arrivare al traguardo. Si apre subito con la lunga salita hors categorie che porterà al Col de Vars ma questo non è che l’antipasto all’ascesa che porterà alla Cime de la Bonette, la stessa salita dove nel 1993 si tenne la mitica sfida tra Indurain e Rominger.

Tour 2024 tappa 19 altimetria
Fonte: ASO

A parte l’importanza storica, la salita è allo stesso tempo molto dura e molto lunga, ben 22,9 chilometri con rampe oltre al 10% nel finale, quando saremo a 2.802 metri sul livello del mare, il punto più alto di questa Grande Boucle.

L’ultima ascesa fino ad Isola 2000, campo base di parecchie squadre per prepararsi al Tour, è terreno di casa per molti di loro, che sicuramente proveranno a giocarsi le ultime carte per risalire la classifica generale.

Tour 2024 tappa 19 planimetria
Fonte: ASO

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