L’attendeva da una vita ma, finalmente, Mark Cavendish è riuscito a trovare la spallata giusta e portare a casa la vittoria che gli consente di entrare nel pantheon dei grandissimi del ciclismo. Cannonball batte Philipsen e gli altri velocisti, vincendo la sua tappa numero 35 e staccando quindi il cannibale belga. Grande emozione per il ciclista dell’Isola di Man, che finora aveva vissuto un Tour da dimenticare e può scatenare la sua gioia. Tappa percorsa a ritmi quasi turistici, con una lunga fuga dei due francesi Bruno e Vercher, ripresi ad una quarantina di chilometri dall’arrivo ma, alla fine tutto il gruppo festeggia il trionfo del capitano dell’Astana.
Ritmo rilassato, un duo in fuga
Dopo il grande spettacolo del Galibier, i riflettori tornano sulle squadre dei velocisti che sperano di evitare la caduta che ha complicato tantissimo la volata di Torino. Nonostante abbia vissuto un Tour piuttosto complicato, occhio a Mark Cavendish, che punta alla vittoria di tappa numero 35 ed al record assoluto della Grande Boucle. Invece del solito attacco fin dalla partenza, il gruppo procede in maniera ordinata per qualche chilometro: la calma nel gruppo è dovuta anche al forte vento laterale, decisamente indigesto a tanti ciclisti tranne gli spagnoli Juan Ayuso e Oier Lazkano, che, ridendo e scherzando, guadagnano 30 secondi sul peloton. L’andatura è talmente rilassata che i due ciclisti iberici devono quasi fermarsi per essere riassorbiti: dopo la faticaccia in alta quota, nessuno ha voglia di faticare troppo.
A 150 chilometri dall’arrivo sono ben pochi i tentativi per movimentare una tappa fin troppo rilassata fino a quando i francesi Clément Russo e Matteo Vercher non decidono di provare un’azione solitaria. Il duo di testa si gode l’attenzione delle telecamere, accumulando 4’22” di vantaggio mentre il gruppo si dirige verso l’area metropolitana di Lione. Il tracciato oggi è in gran parte in discesa fino ad una salita dopo Chambery ma i fuggitivi conoscono bene queste strade, visto che sono cresciuti proprio in questa regione della Francia. Se il peloton riduce di circa un minuto il distacco, nessuno ha davvero voglia di andare a riprendere i due francesi, che approfittano della discesa prima di avvicinarsi al primo GpM di giornata, la Côte du Cheval Blanc, salita breve e non particolarmente ripida. Ad 80 chilometri dall’arrivo, i due hanno ancora circa 3 minuti di vantaggio, con la pioggia che inizia a cadere, un’incognita in vista della volata.
Rischio Pogacar, Pedersen c'è
La salita verso il primo GpM vede il gruppo rosicchiare una trentina di secondi nei confronti della fuga, anche senza spingere più di tanto: il punticino per la classifica scalatori se lo porta a casa Russo ma le possibilità che questi ciclisti arrivino da soli al traguardo sono vicine allo zero. A movimentare un attimo la tappa ci si mette proprio Tadej Pogacar, che per poco non prende in pieno uno spartitraffico ed è costretto ad una derapata che fa finire a terra qualche ciclista in mezzo al gruppo, incluso lo spagnolo Pello Bilbao. Per fortuna non sembrano esserci state conseguenze serie per nessuno degli atleti coinvolti ma quando la velocità inizia a salire, bisogna mantenere alta la tensione nervosa. L’avvicinamento al traguardo volante di Aoste vede parecchi movimenti nel gruppo, dove le squadre di chi punta alla classifica a punti sono ansiose di posizionarsi al meglio prima della mini-volata.
L’aumento di ritmo fa crollare il vantaggio del duo di testa e finisce per spuntarla Mads Pedersen, che ha la meglio su Bennett e Girmay, ansioso di ripetersi dopo lo storico trionfo a Torino. Il gruppo ora viaggia ad andatura più sostenuta ed ha già nel mirino i due francesi: prima di prepararsi per la volata ci sarà però da affrontare l’ultima salita di giornata, la Côte de Lhuis, ma la fuga potrebbe essere ripresa ben prima. La pioggia che scende piuttosto battente convince il gruppo a ridurre l’andatura e pensare a proteggersi, lasciando il duo di testa a meno di 30 secondi di vantaggio. L’ansia di portare i propri velocisti in avanti per evitare possibili cadute causa un po’ di scompiglio nel gruppo e un aumento del ritmo, tanto da recuperare a vista d’occhio su Russo e Vercher, che sono rimasti in testa per oltre 110 chilometri. La fuga viene ripresa a poco più di un chilometro dal GpM, dove il gruppo arriva compatto, lasciando il punto in palio ad Abrahamsen, che ha qualche problema a risalire il peloton prima dell’allungo finale.
Cavendish ne ha più di tutti
L’andatura bassa e la pioggia causano un discreto ritardo sulla tabella di marcia ma da qui al traguardo non ci sono particolari difficoltà. La battaglia vera e propria scoppierà prima del finale nervoso, dove una serie di curve renderanno difficile recuperare terreno e giocarsi la volata. Cavendish e l’Astana si posizionano in avanti ma il ritmo è ancora gestibile, tanto da consentire a Politt e Bissegger di recuperare dalle rispettive forature: l’asfalto bagnato convince tutti alla cautela, anche Ballerini, che guida per ora il treno del britannico. Nel frattempo Girmay si è portato in testa alla classifica a punti, pareggiando i 94 punti di Pedersen: anche questo potrebbe essere un duello da tenere d’occhio al traguardo. A 25 chilometri dall’arrivo uno spartitraffico non segnalato costa una caduta a Christophe Laporte che riesce a riprendere: nonostante abbia 30 secondi da recuperare, ci mette pochi chilometri per rientrare e tornare alla ruota di Van Aert.
La Uae e la Visma si portano in testa al gruppo, confermando che anche oggi le squadre top vorranno evitare possibili problemi. L’Alpecin per ora si nasconde ma sicuramente vorrà rifarsi sotto nel finale per tirare la volata del favorito Philipsen, che ha una gran voglia di rifarsi dopo la caduta a Torino. Strade asciutte e gruppo allungato a 10 chilometri dall’arrivo, andatura finalmente sostenuta prima che la lotta per posizionarsi al meglio per la volata entri davvero nel vivo. Gli ultimi chilometri prima dell’inizio della zona di neutralizzazione sono percorsi a velocità altissima ma nel finale sono le squadre dei velocisti a darsi battaglia. L’ultimo chilometro vede Philipsen e Van der Poel posizionati in maniera quasi ideale ma Cavendish c’è e scatta per primo, dominando la volata e portarsi a casa la vittoria numero 35, che gli consente di battere Eddy Merckx e diventare il ciclista più vincente della storia del Tour de France.
All for Family#TDF2024 pic.twitter.com/a1YSRsNKQu
— Tour de France (@LeTour) July 3, 2024
La classifica
Results powered by FirstCycling.com
La tappa di domani
Dopo la scorpacciata di montagne, attacchi ed emozioni dei primi giorni, il Tour de France continua ad offrire occasioni di brillare alle squadre dei velocisti, che sicuramente proveranno a portare a casa una vittoria di tappa sul lungo rettilineo che porta al traguardo di Digione.
A parte la salitella che porterà all’unico GpM di giornata, il Col du Bois Clair a pochi chilometri dalla
partenza, il percorso che si snoda tra i vigneti della Borgogna ha talmente poche asperità da scoraggiare i tentativi di fuga. Quasi sicuramente si deciderà tutto ancora in una lunga volata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.