La prima volata di gruppo nel Tour de France 2023 è arrivata proprio come previsto da tutti sul traguardo di Bayonne. Gran lavoro della Alpecin, che trova la strategia giusta con Mathieu van der Poel che lancia in maniera perfetta fino ai 400 metri uno dei favoriti della vigilia, Jasper Philipsen. Il belga ha l’accortezza di chiudere la porta a Wout van Aert, che non aveva mai lasciato la sua ruota e resistere alla rimonta di Caleb Ewan per mezza lunghezza.
Al pronti via, la maglia a pois Powless ed il francese Pichon se ne vanno, con l’americano intenzionato a fare il pieno di punti per la classifica scalatori sui quattro GPM di giornata. Il gruppo, che procede ad andatura quasi turistica, li lascia fare volentieri. Lo statunitense si fa riassorbire dopo l’ultima salita, con il francese che regge per qualche altro chilometro, sostenuto dal gran pubblico per strada. A 40 chilometri dalla fine il gruppo cambia marcia e si prepara alla prevista volata sul traguardo di Bayonne. Tanto movimento tra le squadre top, in un finale nervoso con molte curve. La Soudal-Quickstep fa tutto bene fino all’ultimo chilometro, quando è la Alpecin a salire in cattedra. Gran lavoro di Van der Poel, che mette Philipsen in posizione ideale per portare a casa la prima vittoria di tappa in questo Tour de France. Terza giornata in maglia gialla per il britannico Adam Yates.
Powless ancora in fuga
Neanche il tempo di abbassare la bandiera e già parte la prima fuga di giornata. Come prevedibile è la maglia a pois Powless che parte a tutta per difendere la vetta della classifica scalatori, con il francese dell’Arkea Laurent Pichon a dargli una mano. Il peloton li lascia fare volentieri, fino ad accumulare un paio di minuti di vantaggio, più che sufficienti per l’americano per portarsi a casa i due punti sul primo GPM di giornata. Ritmo non esagerato dei fuggitivi, ansiosi di conservare le energie per il resto di una prima settimana complicata.
Il duo di testa affronta con calma la Côte de Milloi, con Powless che si prende un altro punto e festeggia questo momento d’oro nella sua carriera. Il vantaggio sale a 3’30”, segno che il gruppo non ha molta voglia di riprendere questa fuga tutto sommato innocua.
— Tour de France (@LeTour) July 3, 2023
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Più indietro, forature una dietro l’altro per Mark Cavendish e Tadej Pogacar: vista l’andatura quasi turistica del gruppo, nessun problema per le rispettive squadre nel riportarli in coda al peloton. Sul traguardo volante, Powless lascia fare volentieri il compagno di fuga, che si porta a casa i 20 punti buoni per la classifica: alle loro spalle a regolare gli inseguitori è la maglia verde Lafay, che stacca il resto del gruppo per consolidare il primo posto dopo l’impresa di ieri a San Sebastian. Mads Pedersen inizia a scaldare i motori, trascinato dal treno della Lidl-Trek: chissà se riuscirà a ripetersi più avanti a Bayonne.
Il transalpino si fa riassorbire ma il ritmo del gruppo è ora più alto, con il distacco dei fuggitivi calato a 1’50”. Prevedibile che Powless, dopo aver preso altri due punti per la classifica scalatori sul Col d’Itziar, cercherà di tener duro fino all’ultimo GPM di giornata, sulla Côte d’Orioko Benta, prima di rialzarsi. Dopo aver preso il punticino in palio, l’americano scherza ancora col pubblico, poi lascia andare Pichon, così da fargli prendere qualche applauso. I più felici, però, sono sicuramente i velocisti, che avranno gradito il ritmo rilassato di questa tappa sulla carta non banale.
Pichon e le tante forature
Quando Alexey Lutsenko e Rui Costa si fermano nel giro di pochi secondi per cambiare la ruota posteriore, qualcuno si inizia a rendere conto che, purtroppo, qualche simpaticone ha pensato bene di farsi una risata alle spalle dei ciclisti spargendo delle puntine per strada. Non è dato sapere se si tratti solo di uno scherzo idiota o se, magari, c’entrino qualcosa gli scontri con la polizia che stanno infiammando la Francia. In vista dell'ingresso nell’Hexagone, nessun cambio di ritmo nel gruppo, fermamente intenzionato a non sprecare energie, specialmente in vista dell’arrivo sui Pirenei. Pichon, nel frattempo, si gode il suo momento di gloria, conservando quanto più possibile i suoi 2’30” di distacco dal gruppo ad oltre 60 chilometri dall’arrivo a Bayonne. Tra due ali di pubblico entusiasta, il transalpino continua a spingere, anche se le strade sono abbastanza strette: il premio combattività, quasi sicuramente, oggi andrà al ciclista dell’Arkea.
Visto il ritmo basso, il peloton ha accumulato un ritardo piuttosto pesante sulla tabella di marcia: se al pubblico importa poco, sicuramente i broadcasters non saranno per niente contenti. I direttori sportivi, per non saper né leggere né scrivere, incitano i corridori a darsi una mossa ed il vantaggio di Pichon si riduce a vista d’occhio. Nuove forature per Felix Großschartner della UAE, con il duo della Alpecin Van der Poel/Philipsen costretto ad inseguire il peloton per un problema meccanico. Nonostante il grande impegno, Pichon non riesce a reggere alla rimonta del gruppo: ormai è solo questione di tempo prima che venga ripreso. A 40 chilometri dall’arrivo l’avventura del francese finisce, lasciando posto alla lotta tra i treni dei velocisti, infastiditi non poco dal vento contrario.
Volata perfetta per Philipsen
Ritmo decisamente più sostenuto negli ultimi 30 chilometri, con gli spartitraffico a far rischiare qualche caduta e le varie squadre a contendersi un posto nella volata di gruppo. La preoccupazione di tutti è per gli ultimi cinque chilometri, con una serie di quattro rotatorie che vedranno sicuramente volare parecchie scintille tra le squadre dei velocisti. Occhio, poi, all’inversione ad U a due chilometri dal traguardo, che potrebbe causare parecchio scompiglio nel gruppo, con conseguenze imprevedibili. Gran nervosismo nel peloton, come normale nella prima volata di gruppo di un Tour de France: proteggere le punte da possibili problemi non è affatto semplice. Nonostante le tante curve e rotatorie, velocità a tratti oltre i 60 km/h, con tutti i rischi del caso.
L’avvicinamento a Bayonne è molto nervoso, con il francese Remi Cavagna a tirare per Jakobsen tra le tante rotatorie che costringono il gruppo ad allungarsi. Pogacar non se la sente di rischiare, visto che la sua squadra è stata fatta apposta per aiutarlo in salita e preferisce correre in maniera conservativa. Philipsen e la Alpecin, invece, stanno a ruota della Jumbo-Visma per prepararsi ad assestare la zampata sull’arrivo. Van Aert e Vingegaard sono vicini alla testa, con il belga evidentemente pronto a vendicare la sconfitta rimediata ieri a San Sebastian. Non sarà comunque semplice trovare il corridoio giusto verso il traguardo. Gran movimento negli ultimi tre chilometri per arrivare al meglio alla curva prima del rettilineo finale, con le varie squadre che si danno battaglia.
La Soudal-QuickStep si fa avanti ad un chilometro e mezzo dal traguardo ma la Alpecin è lì, a poca distanza, a lanciare la volata dalla flamme rouge. Van der Poel parte prima di tutti, tirando la volata a Philipsen, con Van Aert alla ruota: quando il belga si stacca, è il velocista della Alpecin a scatenarsi, tenendo dietro il rivale. Sfortunato Van Aert, chiuso dal connazionale alla transenna proprio quando stava per scatenare la sua potenza. Gran prova quella della Alpecin, che ha trovato la strategia giusta per portare a casa la prima vittoria di tappa in questo Tour de France. Per fortuna nessun incidente in questa volata, anche se a circa un chilometro si è sfiorato il patatrac. Vince quindi uno dei velocisti più in forma ma ci saranno sicuramente molte opportunità per rifarsi, già a partire da domani, quando si arriverà sul circuito di Nogaro.
Classifica di tappa e generale
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La tappa di domani
Dopo una delle partenze più complicate degli ultimi Tour, la quarta tappa vede un’altimetria di tutto riposo per la carovana, con un solo GPM di quarta categoria e zero salite significative. Il tracciato che porterà da Pau a Nogaro sembra fatta apposta per le squadre dei velocisti, che potranno scatenarsi in vista dell’arrivo al Circuit Paul Armagnac, una pista dove, di solito, si vedono auto e moto.
Escludere a priori delle fughe è quasi impossibile, ma con le squadre top ancora con tanta benzina nel serbatoio e a pieno organico, difficile che ci siano sorprese.
Tutto, quindi, lascia prevedere un arrivo in volata, agevolato dal rettilineo finale di oltre 800 metri. I velocisti, da Cavendish a Van Aert, sicuramente avranno segnato questa tappa in rosso sul loro calendario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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