Madrid - L'hanno battezzata «Fenice» e per ora è riuscita almeno a stampare un sorriso sulle facce annerite del 33 minatori che dallo scorso 5 agosto sono intrappolati a 700 metri di profondità nella miniera di San José, nel nord del Cile. La Fenice è infatti una capsula di due metri di lunghezza e 420 chili di peso appena arrivata alla miniera e, come nel mito, dovrà riportare letteralmente alla vita i 33 uomini dopo averli raggiunti nel loro inferno di terra e oscurità.
Il percorso che dovrà compiere ripetutamente questa enorme gabbia a forma di razzo farebbe venire i brividi anche alla persona meno claustrofobica. Quando le trivelle avranno completato il tunnel, la Fenice si infilerà infatti per il cunicolo di 70 centimetri di diametro e 700 metri di lunghezza fino a raggiungere i minatori. Uno per volta gli uomini si dovranno allora infilare nell'angusto missile, dove una persona entra a malapena, farsi imbragare e chiudere dentro per poi iniziare il viaggio. Secondo i tecnici il percorso di risalita dovrebbe durare circa 20, interminabili, minuti, che ai minatori sembreranno sicuramente attimi, paragonati alla loro prigionia di mesi.
Durante la risalita per il cunicolo il “passeggero” della capsula potrà parlare con un interfono con i soccorritori e avrà a disposizione un tubo per l'ossigeno. Gli esperti di medicina che seguono ogni giorno la salute dei minatori hanno già annunciato che li alleneranno per il viaggio usando tecniche impiegate per i piloti di caccia. Agli uomini verrà dato per iscritto e in video «l'allenamento L-1 modificato, che usano i piloti per far sì che il sangue salga dalle estremità e per evitare svenimenti», ha spiegato il medico Jean Romagnoli. I minatori dovranno infatti rimanere rigidi e con le braccia distese verso il basso durante la risalita (che potrebbe prolungarsi oltre il tempo stimato) e gli esperti hanno preparato esercizi per la contrazione sincronizzata dei polpacci, cosce e addominali per far scorrere al meglio il sangue o di controllo della respirazione per affrontare un viaggio che ha dell'incredibile.
L'operazione di salvataggio dovrebbe iniziare ai primi di novembre, appena una delle tre trivelle riuscirà a perforare interamente un cunicolo. Nella capsula scenderanno prima un soccorritore esperto in miniere e un medico per aiutare i 33 uomini a infilarsi nella Fenice e iniziare il loro viaggio fino all'aria aperta. Anche nel migliore dei casi le operazioni saranno lunghe. Tra discesa e risalita la capsula potrebbe impiegare un'ora e mezzo per ogni uomo indicano i tecnici, mentre medici e psicologi stanno già preparando la lista di risalita. Per ora sembra che per primi entreranno i minatori più abili, poi quelli stremati fisicamente e solo alla fine i più forti, che potrebbero arrivare in superficie anche più di 48 ore dopo il primo salvataggio.
Le tre capsule Fenice, progettate e realizzate su misura dalla marina militare cilena, hanno ravvivato la speranza anche tra i familiari dei 33 uomini, che seguono tutte le operazioni da vicino, nella miniera di San Josè. Nel frattempo tre trivelle continuano a scavare senza sosta. Il piano A è costituito dalla Strata 950, che ha già raggiunto i 450 metri di profondità, ma dovrà allargare il cunicolo fino ai 70 centimetri di diametro una volta arrivata ai 704 metri di profondità. Il piano B, la macchina T-130, ha scavato 128 metri mentre il C, la Rig 421, è a una profondità di circa 60 metri ma scava direttamente un buco di 66 centimetri di diametro.
Il ministro della Salute Jaime Mañalich ha assicurato ai familiari che potranno visitare brevemente i minatori e solo dopo il loro ricovero nell'ospedale da campo eretto nella miniera.
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