Il cinema italiano? Non è un affare per giovani registi

Ci sono film che vanno molto bene, è vero. Ma a crearli sono autori over cinquanta...

Il cinema italiano? Non è un affare per giovani registi

Sapete quanti anni ha il regista del film che in questo momento è in vetta alla classifica del Box Office? 36, parliamo del campione d'incassi Black Panther: Wakanda Forever dello statunitense Ryan Coogler. Invertite i numeri e scoprirete gli anni del regista del film italiano più visto della stagione, al secondo posto nel weekend scorso, ossia il sessantatreenne Roberto Andò con La stranezza. Al terzo posto c'è L'ombra di Caravaggio diretto da Michele Placido che di anni ne ha 76. È curioso ma se iniziamo a leggere attentamente i dati dei maggiori incassi italiani del periodo pandemico e postpandemico, scopriamo che il pubblico ha premiato quasi tutti registi, diciamo così, non più giovanissimi. Difficile sapere che cosa venga prima, se il dato anagrafico degli autori o quello degli spettatori che li vanno a vedere al cinema. Fatto sta che qualsiasi film italiano prendiamo come esempio ci racconta della forza di questo cinema della terza età. Per dire, dopo 7 settimane in sala ha appena superato 1,6 milioni di euro di incasso con 300mila spettatori Dante di Pupi Avati che, in questa peculiare controclassifica per età, è il più grande, avendo compiuto 84 anni pochi giorni fa proprio quando ha avuto un lieve scompenso cardiaco sul set del suo nuovo film a Bologna. Ora sta bene e gli facciamo i nostri auguri più sentiti. Un altro regista che ha saputo conquistare una larga fetta di pubblico è stato Gianni Amelio, classe 1945, che, con Il signore delle formiche, ha fatto gli stessi identici numeri di Dante. In ordine cronologico c'è poi Nanni Moretti, che un tempo, nel suo Caro diario, si definiva «uno splendido quarantenne» mentre l'anno prossimo ne compirà 70. Il suo ultimo film Tre piani ha incassato due milioni di euro, un risultato abbastanza soddisfacente in epoca di vacche magre che gli ha consentito di tornare già sul set con il nuovo Il sol dell'avvenire che vedremo probabilmente a Cannes 2023.

Grande exploit per Giuseppe Tornatore, classe 1956, che, con un documentario meraviglioso e pure lungo come Ennio, complice Morricone, ha fatto dei numeri incredibili, 2,8 milioni di incasso e 441mila spettatori. Mario Martone, classe 1959, coetaneo di Andò, si è distinto per Nostalgia con 1,5 milioni di incasso e 248mila spettatori. Il regista sta ora promuovendo il film con Pierfrancesco Favino negli Stati Uniti nella speranza di entrare nella shortlist per l'Oscar per il Migliore film internazionale che conosceremo il 21 dicembre. C'è poi un titolo che, alla quinta settimana in classifica, ha superato 2,8 milioni di euro con 433mila spettatori, si tratta de Il colibrì di Francesca Archibugi, classe 1960. Il più giovane di tutti, si fa per dire, è però Paolo Virzì, 58 anni, che con Siccità ha conquistato 1,7 milioni di euro e 263 mila spettatori.

Fino a qui abbiamo elencato i film drammatici ma anche nel campo della commedia, che sappiamo più in difficoltà per numero di spettatori rispetto al passato, la maturità dei registi si fa sentire. È il caso di Riccardo Milani, splendido sessantaquattrenne, che è ormai il vero Re Mida del genere dal momento che con Corro da te, sempre e non è un caso con Pierfrancesco Favino, ha conquistato 384mila spettatori e quasi 2,5 milioni di euro, mentre l'anno scorso con Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia di Morto è arrivato quasi a 4 milioni di euro. Ma anche Gennaro Nunziante, l'ex regista dei successi di Checco Zalone, classe 1963, con Belli ciao con Pio e Amedeo è arrivato a 3 milioni di euro. Chiude questa classifica âgé Leonardo Pieraccioni, classe 1965, che con Il sesso degli angeli ha ottenuto a 1,5 milioni.

Diciamo allora che se non ci fossero i Manetti Bros., Marco classe 1968 e Antonio 1970, con Diabolik (quasi 3 milioni, in attesa di vedere come va il sequel Ginko all'attacco! che esce domani), Gabriele Mainetti, classe 1976, con Freaks Out (2,7 milioni), e un pochino i fratelli D'Innocenzo, classe 1988, con America latina (652mila euro) potremmo tranquillamente usare l'abusata parafrasi che il cinema italiano non è per i giovani.

Grande eccezione però è quella del quarantacinquenne Gianluca Leuzzi, campione d'incassi con la saga de I Me contro Te, che ha totalizzato con i due film amatissimi dai bambini, nel 2021 e 2022, quasi 9 milioni di euro.

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