In onda questa sera alle 21.21 su Italia 1, Bastardi senza gloria è forse il film più completo nella filmografia di Quentin Tarantino, capace di miscelare la violenza pulp che caratterizza pellicole come Kill Bill e Pulp Fiction, con il ricorso a un certo tipo di ucronia, la tendenza di cambiare la storia, come avviene in Django Unchained e, soprattutto, in C'era una volta...a Hollywood.
Bastardi senza gloria, la trama del film
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il tenente Hans Landa (Christoph Waltz) è incaricato di scovare e uccidere gli ebrei nella Francia occupata. Per mano sua è stata trucidata l'intera famiglia della giovanissima Shoshanna, che è riuscita a sopravvivere per puro miracolo. Anni dopo, Shoshanna (Melanie Laurent) vive a Parigi e gestisce un piccolo cinema di periferia in una città che pullula di nazisti che non conoscono la sua vera identità. E proprio il suo cinema viene scelto per ospitare l'anteprima del film Orgoglio della nazione, una pellicola incentrata su un giovane soldato eroe di guerra (Daniel Bruhl) che, nel frattempo, si è invaghito proprio di Shoshanna. Organizzare l'anteprima tanto richiesta dal Terzo Reich per Shoshanna diventa una possibilità di architettare la propria vendetta tanto attesa. Intanto sul continente vengono spediti coloro che si fanno chiamare i bastardi, soldati guidati dal tenente Aldo Reine (Brad Pitt) che hanno il compito di uccidere il maggior numero di soldati nazisti. Anche Aldo Raine vuole sfruttare l'anteprima di Orgoglio della nazione per arrivare al suo vero obiettivo, uccidere Hitler.
Quando Tarantino stava per rinunciare al suo stesso film
Come si diceva nel paragrafo d’apertura, Bastardi senza gloria è forse il primo film in cui Quentin Tarantino si è sentito abbastanza sicuro di sé da giocare con la Storia, manomettendola in modo evidente e grottesco per sottometterla alle proprie necessità narrative. Dal momento che il lungometraggio è soprattutto un canto di vendetta di un'ebrea contro Hitler, Tarantino ha voluto riscrivere la fine del dittatore nazista, rendendola la catarsi di una donna che può distruggere il simbolo di tutto ciò che lei rinnega e odia. E non è un caso che Tarantino, cinefilo incallito e appassionato così tanto della settima arte da rasentare l'ossessione, abbia scelto di ambientare questo "finale alternativo" proprio tra le sale di un cinema. Perché nella sua ottica il cinema rende tutto possibile, anche cambiare ciò che è scritto in modo indelebile sui libri di storia.
Nonostante in Bastardi senza gloria sia questo l'aspetto più importante - la vendetta attraverso l'immaginazione del cinema - un altro elemento fondamentale per Quentin Tarantino era trovare qualcuno che fosse all'altezza di interpretare Hans Landa. In un modo contorto e inaspettato, il colonnello nazista, fatto di una subdola crudeltà che si cela dietro sorrisi al vetriolo, diventa il vero motore dell'azione narrativa. È lui che accende il desiderio di vendetta di Shoshanna, uccidendole la famiglia davanti agli occhi. È Landa che dà l'okay affinché l'anteprima del film di propaganda venga girato nel suo cinema. Landa, in qualche modo, rappresenta il volto seducente della propaganda, ma anche la personificazione del male assoluto, quello che non ha sfumature, quello che non prevede redenzioni o passi indietro, ma che gode nel perpetrare la vendetta. Proprio per tutti quest motivi, Tarantino voleva un attore che sapesse incarnare questa dicotomia ambigua, tra fascino e terrore. Tuttavia, la ricerca dell'interprete adatto, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, si stava trasformando in un vero e proprio incubo.
Tarantino, che stava lavorando alla sceneggiatura di Bastardi senza gloria da circa dieci anni, era sempre più frustrato perché nessuno degli attori che si presentava era all'altezza delle aspettative del regista. La delusione di Tarantino raggiunse un tale livello di sconforto che spinse il regista a pensare di abbandonare il progetto: Bastardi senza gloria, dunque, rischiò di essere accantonato e di non vedere mai la luce. Fortunatamente, però, alle audizioni si presentò Christoph Waltz, attore praticamente sconosciuto a Hollywood, che aveva lavorato soprattutto in Austria e in Germania. Nel momento in cui Waltz fece il suo provino, Tarantino seppe di aver trovato l'attore giusto, quello che stava cercando.
E la sua intuizione si mostrò esatta, dal momento che Waltz vinse il Premio Oscar come Miglior Attore Non Protagonista e, come riporta IMDB, fu la prima volta in assoluto che un film di Tarantino veniva premiato agli Academy Awards nel reparto istrionico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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