Cinema, è morto Philippe Leroy, interprete del film Sandokan

A 93 anni è morto Philippe Leroy, nome di rilievo del cinema italiano. Di origine francese, da decenni si era trasferito in Italia

Cinema, è morto Philippe Leroy, interprete del film Sandokan
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Si è spento questa sera a Roma a 93 anni Philippe Leroy, per decenni uno dei volti più noti del cinema e della tv italiana. Da tempo residente in Italia, l'attore di origini francesi ha fatto l'ultima apparizione in La notte è piccola per noi, regia di Gianfrancesco Lazotti del 2019. Ha esordito nel 1960 come attore nel film drammatico-minimalista Il buco di Jacques Becker, al fianco di Jean Keraudy e Michel Constantin.

È arrivato in Italia nel 1962, quando già aveva guadagnato un successo importante con la pellicola "Leoni al sole" (1961). Quindi, ha continuato con il suo filone fortunato con le pellicole "Il terrorista" (1963), "Frenesia dell'estate" (1964), "Le voci bianche" (1964), "Sette uomini d'oro" (1965), il suo seguito "Il grande colpo dei 7 uomini d'oro" (1966) e "Che notte, ragazzi"(1966). I lungometraggi sono stati il suo cavallo di battaglia per lungo tempo ma è stato anche protagonista di fotoromanzi e serie televisiva. Ha lavorato tra Parigi e l'Italia con grande successo. La sua più celebre interpretazione televisiva italiana è quella nello sceneggiato La vita di Leonardo da Vinci (1971) di Renato Castellani. Un'altra sua celebre interpretazione è quella di Yanez de Gomera, il compagno di Sandokan, nell'omonimo sceneggiato del 1976.

Nel 1997 ha interpretato un cameo nella serie Noi siamo angeli, con Bud Spencer e Philip Michael Thomas, mentre nel 2008, 2009 e 2011 partecipa alla sesta e alla settima stagione di Don Matteo con Terence Hill, nel ruolo del vescovo. Leroy è stato uno degli attori più espressivi della sua epoca, per questo motivo gli sono stati sempre affidati ruolo di grande carisma e personalità, che lui ha sempre portato sul grande schermo con classe e con grande capacità. È stato un Papa e un principe, un nazista e un assassino crudele.

Nel corso degli anni Novanta, oltre a lavorare in televisione, ha interpretato piccoli ruoli in film come "Nikita" (1990) di Luc Besson, "Il ritorno di Casanova" (1991) di Edouard Niermans e "Mario e il mago" (1993) di Klaus Maria Brandauer. Nel 1999 ha partecipato alla commedia "Il pesce innamorato" di Leonardo Pieraccioni e nel 2001 al drammatico "Vajont - La diga del disonore" di Renzo Martinelli.

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