Coup de chance è il nuovo film diretto da Woody Allen che è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Venezia nella sezione Fuori Concorso. Abbandonata Hollywood e le sue contraddizioni, in un'industria che prima lo eleva a leggenda e poi cerca di cancellarlo, Allen torna a girare un film in Europa e più in particolare a Parigi, città immortale che era già stata lo sfondo dello splendido e malinconico Midnight in Paris.
Incentrato sul concetto di "colpo di fortuna" (che è la traduzione letterale del titolo in francese) e casualità, Coup de chance racconta la storia di Fanny (Lou de Laâge), una donna bella e intelligente che lavora in una galleria d'arte parigina e che è sposata con Jean (Melvil Poupaud), un uomo ricco che la adora, ma che ogni tanto si mostra un po' troppo possessivo. Un giorno, mentre è in pausa pranzo, Fanny incontra un vecchio compagno di liceo, Alain (Niels Schneider) che le confessa di essere sempre stato innamorato da lei, sin dai tempi della scuola. Ben presto Fanny si trova divisa tra suo marito e quello che in breve tempo diventa il suo amante, finché le cose non precipitano in modo inaspettato.
La fortuna non esiste, il vero amore nemmeno
Se c'è un tratto caratteristico nella maggior parte dei lavori di Woody Allen è il cinismo. Tutta la sua filmografia, in effetti, sembra essere concentrata sulla distruzione, passo dopo passo, di qualsiasi costrutto sociale in cui l'essere umano cerca consolazione o un punto di ancoraggio contro la casualità dell'esistenza. In Coup de chance, in particolare, Woody Allen sembra ben intenzionato a dimostrare la vacuità dell'amore, le contraddizioni di qualsiasi tipo di relazione, che non si basa su nient'altro che non sia un appagamento personale. La protagonista Fanny è una donna che ha tutto, ma che si sente messa in un angolo da un marito troppo possessivo e manipolatore, che la sminuisce e cerca di plasmarla mentre le professa il suo amore. Dall'altra parte, invece, c'è un giovane scrittore pieno di fascino e passione, che ammette di amarla da una vita.
Se Jean è il prototipo del compagno "padrone" che deve decidere persino quali gioielli sua moglie debba indossare, Alain è equiparabile a uno stalker. Un uomo che presenta le sue belle intenzioni, ma si fa trovare sempre presente in ogni momento libero di Fanny e che alla fine, nel provarci apertamente con una donna sposata, è comunque un uomo inaffidabile, superficiale ed egoista. Com'è egoista la stessa Fanny, che rimane invinghiata in una storia a doppia mandata perché non ha la forza, il coraggio o la forza di vivere per se stessa, contando solo su se stessa. In effetti Woody Allen propone allo spettatore una protagonista che appare bloccata in una sorta di catena di montaggio dei sentimenti. Nel corso del film ripete più volte che Jean l'ha salvata dal suo matrimonio precedente, e nello stesso modo si aspetta che Alain la salvi dal suo rapporto con Jean, che non sembra più renderla felice. L'amore, in Coup de Chance, è un colpo di fortuna, una coincidenza che a volte funziona e a volte no: il tutto reso con la scrittura sempre estremamente tagliente di Woody Allen.
Al di là delle ambizioni più prettamente "sociali", Coup De Chance rappresenta un buon ritorno per Woody Allen che, alla 80a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica porta un lungometraggio in cui alterna bene racconto e colpi di scena, umorismo nerissimo e riflessione, unendo i toni della commedia con quello dei gialli tout cour che fanno capo a Simonon e ad Agatha Christie.
Grazie anche a una durata più che equilibrata - non si va oltre i novanta minuti - Coup de Chance è una pellicola piacevole e divertente, che sembra voler aprire gli occhi al pubblico e ricordargli che tutto, nella vita, dipende solo dalla fortuna. Anche per coloro che pensano di essere al di sopra dei capricci della dea bendata, la fortuna è la vera manipolatrice di ogni esistenza. Come il caos.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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